A proposito di Eurostop:la presa di posizione di alcune realtà sulla manifestazione dell'11 Novembre

riceviamo e pubblichiamo il comunicato pervenuto alla redazione del blog

I Comunisti e ed Eurostop: quando tra il dire e il fare corre grande differenza
Il 27 Ottobre abbiamo scioperato in difesa del diritto di acquisto e di contrattazione, per abbassare l'età pensionabile e scongiurare la cancellazione del diritto di sciopero sotto attacco da parte del Governo con il tacito assenso dei sindacati cosiddetti rappresentativi.
Le motivazioni del 27\10 sono dirimenti per  costruire lo schieramento conflittuale e di classe nel nostro paese, da qui ripartiamo per attuare percorsi all'insegna del conflitto radicale nei luoghi di lavoro e nella società.

In questi giorni il Pci sta lanciando la manifestazione del giorno 11 Nov a Roma, promossa dal cartello Eurostop, come la manifestazione dei comunisti contro il Governo. Nell'appello di Eurostop manca la critica al modo di produzione capitalistica e il giusto No alla Nato stride con la loro assenza dalla campagna di resistenza alla guerra nei territori toscani.
I compagni del Pci hanno operato una scelta di campo ben precisa, quella di sostenere lo sciopero di usb e della confederazione cobas che fa da traino alla manifestazione dell'11 di Eurostop.

Onestà intellettuale vorrebbe che le realtà comuniste e conflittuali appoggiassero tutte le iniziative contro il Governo e gli scioperi convocati su piattaforme rivendicative chiare ma cosi' non è e non è stato, anzi si privilegia lo sciopero del giorno 10 Novembre dopo avere letteralmente ignorato quello del 27 Ottobre .

Nei giorni scorsi poi anche Usb, al pari di cgil cisl uil e di sindacati autonomi, ha sottoscritto in Alitalia un vergognoso accordo che nei fatti dà il via allo spezzatino della compagnia mettendo a rischio centinaia di posti di lavoro e nel totale disprezzo del referendum interno alla azienda che aveva visto prevalere i lavoratori contrari ad una intesa al ribasso.
Sul sito di Eurostop leggiamo  che E’ cominciata l’operazione verità sulle malefatte del governo dei conigli mannari. Ma putroppo le malefatte non sono solo quelle della Bce e dei governi ma anche dei sindacati che tacciono sulla militarizzazione dei territori e per avere rappresentanza istituzionale sono disposti ad accettare la Legge sulla rappresentanza del Gennaio 2014, lo smantellamento dei comparti nella Pubblica amministrazione che ha dato il via libera ai decreti Madia e a trattative al ribasso per il rinnovo dei contratti di 3,2 milioni di dipendenti pubblici.
Pensiamo che la manifestazione del giorno 11 nasconda contraddizioni, tra le enunciazioni (giuste) e la loro messa in pratica, vedi la firma dell'accordo in Alitalia, corre sempre grande differenza. Noi siamo favorevoli a tutti i percorsi possibili per ricostruire unità e radicalità al conflitto di classe nel nostro paese ma non vogliamo essere utilizzati strumentalmente per politiche e scelte poco trasparenti . La storia dei comunisti in Italia insegna che si puo' essere contro la guerra ma poi in Parlamento votare a favore delle missioni militari Nato, la coerenza tra il dire e il fare è dirimente se vogliamo risultare credibili.
Nel nostro paese, e non solo, serve sicuramente la mobilitazione contro la prossima legge Finanziaria ma occorre chiarezza e trasparenza sui metodi, sui fini e sugli obiettivi. Già nel passato si è utilizzato strumentalmente il sindacato per obiettivi di piccolo cabotaggio, il risultato è che gli scioperi del sindacalismo di base sono sempre piu' frammentati e sullo sfondo si intraprendono scelte incondivisibili come gli accordi sulla rappresentanza e sul pubblico impiego. E' allora arrivato il momento della chiarezza e delle scelte coerenti e da parte nostra ribadiamo la totale disponibilità ad avviare un confronto ma senza furbizie e sotterfugi
Redazione pisana di lotta continua
Comunisti per Lari e Casciana Terme

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