I silenzi sulla composizione del fondo della produttività negli enti locali

Cogito ergo sum: a proposito del Fondo della Produttività e degli attacchi che sta per subire
 
Mentre prosegue il vergognoso silenzio sui contratti, si delineano fin da ora alcune insidie relative alla costituzione del fondo della produttività.
Contrariamente a quanto asserito dai sindacati, già nella Riforma Madia (articolo 11 del Dlgs 75/2017), si sono gettate le basi per rivedere anche la parte normativa dei contratti, una riforma peggiorativa piena di insidie e trabocchetti.
Semplificare le regole è il solito messaggio mediatico, ma anticipato dalle solite intromissioni di legge nei contratti collettivi, e alla fine il risultato sarà quello di ridurre gli spazi di manovra e di discrezionalità alla Rsu sull'uso del fondo e delle sue singole voci, nell’ ingessare la contrattazione e ridurre le voci delle indennità. Alla fine si otterrà il risultato sperato dalla controparte datoriale e dal governo:ridurre gli spazi di contrattazione e il potere di acquisto dei salari.
Solo pochi giorni fa Il quotidiano Il Sole 24, da solita “voce del padrone”, riportava le tesi di qualche ideologo occulto che da sempre punta solo al taglio dei salari per abbassare il costo del lavoro, e invocava la mano pesante contro gli accordi di secondo livello risultati, a detta loro, troppo onerosi.
Sicuramente la costituzione dei fondi negli enti locali è complessa, fin troppo, basta leggere l’articolo 15 del contratto del 1° aprile 1999, ma gli atti di indirizzo dei comitati di settore vanno in senso opposto, semplificare perchè gli obiettivi sono quelli di ridurre gli spazi di agibilità sindacale, soprattutto a livello di Ente, perché in fin dei conti con i sindacati confederali e le loro espressioni territoriali ai tavoli un “accordicchio" si trova sempre.

Siamo quindi preoccupati alla ipotesi del consolidamento, in un unico importo, delle risorse stabili del fondo, quelle che varranno anche per i prossimi anni, non ci fidiamo di chi, come l'Aran , da anni invia pareri e circolari solo per contenere le legittime richieste dei lavoratori interpretando unilateralmente le norme contrattuale in assenza di qualsiasi opposizione da parte di quei sindacati che quegli accordi hanno firmato.

Il consolidamento, che sostituirà le singole componenti, come avverrà?

Siamo certi di non perdere in questa semplificazione dei soldi soprattutto con innumerevoli interpretazioni che lasciano fin troppo spazio alla discrezionalità delle direzioni al personale?

E non parliamo delle voci attribuibili ai singoli ma l'importo complessivo dei fondi dai quali dipende la produttività? Il rischio è evidente, se non certo, perché per le modalità di determinazione dei fondi ad esempio è probabile che da quest’ anno rientrino nei tetti anche le somme per incentivi previste dalle specifiche disposizioni di legge ( progettazione, recuperi tributari, etc) che fino alla scorso anno erano di fatto esclusi dai limiti e dalle riduzioni, costituivano risorse aggiuntive e non incidevano sulle quote della produttività.

Potrebbe altresì verificarsi che le indennità per le P.O. vadano a gravare in tutti gli Enti sul fondo, incidendo di conseguenza sulle risorse diversamente destinabili a tutto il personale.

E infine quale sarà il compito del collegio dei revisori dai quali dipende la conferma degli stanziamenti della contrattazione decentrata prima che iniziano gli incontri fra amministrazione e sindacati?

Noi siamo certi che i revisori non siano organismo super partes ma solo garanzia per le politiche di contenimento della spesa. E infine chi ci potrà assicurare che il consolidato non scateni la Magistratura contabile contro la ricostruzione dei fondi giudicandola illegittima per la erogazione delle solite somme "non dovute"?

E'evidente che stiano facendo una grande confusione nell'ottica di confondere le acque e impaurire i lavoratori e i loro delegati. Seminare paura e rassegnazione è lo strumento con cui assoggettare i lavoratori facendo loro accettare cio' che dovrebbe essere respinto.

Il caso dei prossimi contratti è quanto mai emblematico, occorre star vigili perché non è casuale che si facciano girare poche notizie sulla contrattazione in corso dopo mesi, anzi anni, di silenzio sui quasi 10 anni di “blocco contrattuale”.

 SINDACATO GENERALE DI BASE PISA
http://delegati-lavoratori-indipendenti-pisa.blogspot.it/

Commenti