Ora l'Anci ammette che mancano i soldi per gli enti locali

In commissione Bilancio  al Senato , l'associazione nazionale dei comuni ha ammesso quello che da mesi diciamo, ossia che gli enti locali, per far quadrare i conti, contribuire con il bilancio al pagamento degli aumenti contrattuali per gl oltre 500 mila dipendenti e per le nuove assunzioni hanno bisogno come minimo di  200 milioni di euro.
Siamo abituati ai Sindaci don Abbandio che piangono a Leggi approvate ma in fase di consultazione si accontentano solo di pochi spiccioli senza mai entrare nel merito dei provvedimenti e dei loro contenuti.
In ballo ci sono interessi nevralgici al cospetto dei quali le assunzioni dei precari e i contratti dei dipendenti passano in secondo piano, parliamo del comparto autonomo delle città metropolitane, dei soldi per la sicurezza urbana,  del fondo di sostegno alle metropoli ed estinzione parziale o totale dei  loro ingenti debiti,  delle norme da rivedere in materia di bilancio e di dismissione delle partecipate, allontanare poi lo spettro della Magistratura contabile.

C'è da fidarsi dei sindaci e dell'anci? Decisamente no, a legge di stabilità ormai prossima a concludere l'iter di discussione nelle commissioni parlamentari, si scopre che  “gli oneri per il rinnovo dei contratti del personale, gli effetti restrittivi della nuova contabilità, l’alto costo del debito, il prolungato congelamento dell’autonomia tributaria locale ed il progressivo avvio della perequazione, sono i principali elementi che concorrono a determinare una forte sofferenza negli equilibri finanziari di parte corrente, sui quali chiediamo soluzioni coerenti”.

E' quindi solo una questione legata agli accantonamenti, a norme fiscali e di bilancio o esistono invece problemi strutturali? Siamo certi di non sbagliare asserendo che i problemi segnalati dall'Anci sono di grande rilevanza anche se è quasi scontato che recederanno dai loro propositi scendendo a miti compromessi.

Nel frattempo i soli a dormire sonni fin troppo tranquilli (ignavia? Stupidità o rassegnazione?) sono i\le dipendenti comunali che di motivi per i quali mobilitarsi ne avrebbero fin troppi.

Oggi si scopre che la soppressione della tassa sulla prima casa ha privato gli enti locali di una risorsa importante che il Governo non ha mai sostituito, dal 2014 ad oggi agli enti locali mancano circa 325 milioni di euro solo per quanto riguarda Imu e Tasi. E i soldi mancanti? Non pervenuti

Chiudiamo sulle città Metropolitane (ricorderete che qualcuno le aveva benedette al momento della soppressione delle Province che tuttavia costavano 1% della spesa totale della intera Pubblica amministrazione) che hanno subito tagli di 1 miliardo di euro solo negli ultimi 6 anni. Parliamo delle aree piu' densamente popolate , pensare che debbano essere gestite con risorse risicate spiega bene perchè la qualità della vita è sempre piu' scadente





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