Coltano sì, Coltano No. Ma è forse questo il problema? No alla base militare a Pisa . La Cub aderisce e partecipa alla manifestazione del 2 Giugno

Il tavolo tra Governo e Enti locali ha approvato un nuovo atto di indirizzo in alternativa a quello originale che prevedeva la costruzione della nuova cittadella militare nelle zone agricole di Coltano (72,9 ettari) facenti parte del Parco. Ora sappiamo che quest'area è esclusa dal Progetto  ricadenti nelle aree protette del Parco che vengono adesso escluse dal progetto e stanno valutando l’opportunità di inserire comunque  il borgo di Coltano nel progetto attraverso la rigenerazione urbana degli immobili di proprietà pubblica.

Centro sinistra e centro destra, le istituzioni sono concordi su un punto per noi inaccettabile ossia la costruzione della nuova cittadella militare destinata a ospitare  sede amministrativa e  base addestrativa del Gruppo di intervento speciale (Gis), del 1° reggimento paracadutisti "Tuscania" e del Centro cinofili dell'Arma e dove confluiranno centinaia di militari delle polizie europee.

Questa base s'ha da fare perchè ce lo chiede la Bussola europea, il disegno strategico che darà il via all'esercito del vecchio continente e a un sensibile aumento delle spese militare contraendo quelle sociali, per cultura, sanità e istruzione.

E noi del sindacato di base Cub sappiamo che ogni militarizzazione del territorio sia non solo dannosa per l'ambiente ma rappresenti un ulteriore tassello alla guerra oltre a impegnare 190 milioni di euro che servirebbero per bonificare l'area di Coltano ed Ospedaletto, recuperare ad agricoltura biologica e allevamento questa area limitrofa al parco con un impegno Statale per dare vita a  coltivazioni innovative e a processi occupazionali con la costruzione di cooperative.

Non è sufficiente spostare la base dal Parco, non è un risultato ma solo l'inizio di un percorso "tossico" che porterà le istituzioni locali e tante associazioni di categoria a barattare la militarizzazione dei territori con contropartite come il recupero dei edifici pubblici, qualche progetto urbanistico non certo destinato all'edilizia popolare e magari salverà gli interessi della grande imprenditoria locale da tenersi buona in vista delle prossime elezioni a Sindaco.

Il 2 Giugno la Cub sarà alla manifestazione con lo spezzone del comitato No camp darby

Commenti