La militarizzazione del territorio è dannosa. Rifiutiamo fin da ora le contropartite e le speculazioni immobiliari

  Il settore militare non solo inquina ma contamina, trasfigura, rade al suolo. Il destino della Terra e del mondo è nelle mani delle armi. Un concetto impressionante » (Barry Sanders, Green Zone. The environmental costs of militarism)

Partiamo da questa elementare considerazione per arrivare subito a due conclusioni: le guerre seminano morte e distruzioni, devastano i territori e li inquinano, la militarizzazione dei territori ha sempre impatti ambientali elevati se consideriamo che non è ammessa la conoscenza dei sistemi di arma contenuti nelle basi militari.

Basta ricordare quanto avvenuto nelle aree limitrofe al poligono di tiro in Sardegna con un aumento dei tumori tra la popolazione o la strage silenziosa con decine di morti per esposizione alle fibre di amianto tra il personale militare, si contano circa 200 decessi in meno di 20 anni e circa 400 malati di tumore (Le Vittime dell’Amianto del Ministero Difesa – Guardiavecchia)

Le devastazioni provocate dai bombardamenti in Kosovo stanno provocando migliaia di morti dei quali non si parla oltre alla contaminazione di territori e corsi d'acqua che produrrà nei prossimi decenni altre malattie.

Con la Bussola europea  avverrà il potenziamento delle basi militari Nato e dell'esercito italiano, domani anche di quello europeo, numerosi territori sono giudicati strategici come quello pisano e livornese per il collegamento all'Hub  dell'aeroporto militare di Pisa, al porto di Livorno e per la vicinanza con la base Usa di Camp Darby che rappresenta una delle più importanti strutture di rifornimento della logistica di guerra all'esercito Usa.

La decisione di costruire una nuova base militare a Pisa era da tempo annunciata anche se la popolazione è stata tenuta all'oscuro come nulla sa dei documenti consegnati dal Ministero della Difesa alle autorità locali, documenti che dovrebbero essere a disposizione della cittadinanza prima ancora dell'assemblea che il Sindaco ha organizzato per il 19 Maggio e che si annuncia come una farsa democratica.

La costruzione e il potenziamento delle basi militari avverrà con la diretta partecipazione degli enti locali che magari obietteranno su alcune sedi per proporne subito altre.

La base si farà solo in minima parte a Coltano ma verrà comunque spezzettata sul nostro territorio e come contropartita arriveranno progetti di pseudo rigenerazione urbana, si metterà mano ai piani urbanistici per recuperare alcune aree militari destinandone altre a immobili di lusso in un territorio dove ci sono circa 200 famiglie sfrattate, molte ospitate in alberghi e per i quali non si prospetta il recupero a fini abitativi del patrimonio immobiliare pubblico parte del quale destinato all'alienazione. L'area di Ospedaletto ha bisogno di investimenti , di bonifiche e di recuperare le decine di capannoni dismessi, questo dovrebbe essere il compito della amministrazione locale.

Attorno alla base che inizialmente era prevista in toto in un'area del Parco  si muovono quindi interessi economici rilevanti e non solo per i 190 milioni di euro necessari alla costruzione della stessa, entreranno in gioco innumerevoli interessi finalizzati a far digerire il potenziamento delle aree militari in cambio di qualche progetto cosiddetto ecologista.

No Camp darby è contrario alla costruzione di una nuova base militare sul territorio pisano, siamo consapevoli che tanto la regione Toscana quanto gli altri enti locali siano già concordi sull'accrescimento delle servitu' militari destinando a questo scopo milioni di euro sottratti invece alla sanità, alla istruzione e all'emergenza abitativa.

Facciamo nostro allora il motto fuori l'Italia dalla guerra che significa rifiutare in toto l'aumento delle spese militari e la costruzione di nuove basi, chi vuole la pace deve rifiutare l'economia di guerra che avrà ripercussioni negative sui salari e sul potere di acquisto per non parlare del rincaro dei prodotti energetici nel prossimo autunno.

Serve una discussione pubblica in città sulla Base militare e soprattutto chiarezza a partire dalla diffusione dei documenti inviati dal Ministero agli Enti locali. Pisa non ha bisogno di ulteriore militarizzazione.

 

No camp darby

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