25 APRILE AL TEMPO DELLA PANDEMIA
Questo anno la festa del 25 Aprile ricade in un periodo
estremamente difficile che renderà impossibile celebrarlo direttamente e
degnamente, come la nostra Associazione in questi anni ha sempre fatto.
Come tutte le feste celebrative c’è sempre il rischio della
retorica ma in questi anni il 25 Aprile ha saputo rinnovarsi all’interno del la
società italiana contemporanea.
La liberazione dal fascismo e dal nazismo , la nascita della
Repubblica con la cacciata( tramite il referendum) dei Savoia e la Costituzione
del 1948 sono il grande lascito della Resistenza e dei Partigiani al nostro
Paese.
Nella nostra Costituzione in uno dei suoi articoli, i Padri Costituenti hanno
inserito anche la “Responsabilità Sociale dell’Impresa” in quanto l’attività
produttiva privata non deve mai essere slegata dal bene comune e della salute
della collettività, cosa che in questo periodo buona parte del mondo produttivo
ha bellamente ignorato anteponendo il profitto alla salute e alla vita dei lavoratori
e dei cittadini; niente di nuovo sotto il sole ma che la pandemia del corona
virus ha disvelato in tutta la sua drammaticità.
Anche a Piombino la multinazionale JSW non si è dimostrata all’altezza della
nostra Costituzione, attaccandosi ad ogni cavillo dei decreti governativi, pur
di continuare a lavorare le “indispensabili” rotaie per il Bangladesh e la
Croazia dando un ulteriore segnale di quanto il nostro “ papà” Jindal (gli
piace essere considerato un buon padre di famiglia) tenga alla salute dei suoi
“figli adottivi” piombinesi.
In questi giorni c’è anche chi ha proposto che il 25 Aprile sia la festa di
tutti i caduti e di tutte le vittime di ogni guerra come se non si dovessero
fare dei distinguo di merito storico. Di fronte alla storia, quella degli
oppressi è una morte da valorosi o martiri, quella degli oppressori no.
Anche in merito all’esposizione del tricolore per il 25 aprile sui balconi
delle case vogliamo dire la nostra: onorare il tricolore oggi vuol dire
continuare a combattere perché democrazia, uguaglianza, dignità e sicurezza del
lavoro, libertà e indipendenza si affermino contro il dominio di chi vuole
affossare quei valori; vuol dire ricordare che il tricolore di oggi è figlio
della bandiera del CLN sotto la quale i nostri nonni e i nostri
padri, da partigiani, con i fazzoletti rossi o verdi o celesti al
collo, combattevano i fascisti, le
camice nere, i repubblichini , i nazisti e i collaborazionisti.
Noi dai balconi invitiamo tutti a cantare e a suonare “Bella Ciao”, canzone universale
di lotta contro le ingiustizie e “Fischia il vento” canzone delle nostre
formazioni partigiane.
W il 25 Aprile, W la Resistenza, W le formazioni Partigiane, W la Costituzione
Repubblicana del 1948.
Piombino 23/04/2020
Coordinamento Art.1- Camping CIG
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