Buoni alimentari: aiuti reali e per tutti i bisognosi?
Lo Stato ha stanziato agli enti locali 400 milioni, ordinanza n. 658/2020, destinati alla solidarietà
alimentare, trattasi di buoni da spendere in negozi convenzionati. Distribuzione e criteri di erogazione spettano agli enti locali e il rischio, a destra e sinistra indistintamente, che l'aiuto alle famiglie si trasformi nel recupero di immagine dei sindaci è piu' che reale perchè anche in tempi di coronavirus non sono certo venute meno gli interessi politici e di fazione.
Il dato significativo è dato dal fatto che molte famiglie riceveranno buoni con cui fare la spesa e affrontare le prossime settimane con il frigorifero e la dispensa riforniti.
Sui criteri, ad esempio a Pisa, esiste una sorta di work in progress ma stando alle indicazioni guida ci sono alcuni aspetti contraddittori
Alcuni esempi?
- una famiglia con un ammortizzatore sociale in casa puo' essere una famiglia bisognosa del buono soprattutto se lo stipendio in questione è un part time da 500\600 euro. Se consideriamo che molte ditte non hanno anticipato l'ammortizzatore sociale e che l'Inps impiegherà settimane prima di farlo nonostante tutti gli sforzi possibili, la famiglia in questione andrà a prendere non piu' dell' 80% dei 500\600 euro, quindi puo' essere sufficiente avere un ammortizzatore sociale (a prescindere dalla sua entità) per essere esclusi dal buono. Ma la famiglia con 400 euro o poco piu' non è in condizione di reale bisogno? In ogni caso viene esclusa dal buono
- tra i requisiti richiesti bisogna non avere sul conto corrente piu' di 6 mila euro e una casa di proprietà da cui trarre canoni locativi, condizioni del tutto legittime. Ma quando si parla di calo di ricavi per i lavoratori autonomi del 30% nel mese di Marzo, stesso ragionamento dovremmo farlo per lavoratrici e lavoratori che hanno avuto una riduzione delle ore o comunque delle entrate. Facciamo degli esempi reali: lavoratrice a cui la ditta e cooperativa ha ridotto le ore per l'emergenza, non risulta questa riduzione ma pesa, e non poco, sulle entrate familiari. Questa lavoratrice non avrebbe diritto al medesimo trattamento del lavoratore autonomo che ha perso piu' del 30 per cento dei ricavi? La risposta è scontata.
- Se hai il reddito di cittadinanza o una pensione perdi il diritto al buono. In teoria è giusto ma in pratica ci sono situazioni critiche con nuclei familiari che vivono su quel reddito o su quella pensione. La miseria e il reale fabbisogno non dovrebbero essere anche valutati in base ai componenti del nucleo familiare per stabilire un equo, almeno provarci, rapporto tra entrate reali e numero di persone dipendenti da quella fonte di entrata? Forse non c'è tempo di farlo ma qualche sforzo in piu' sarebbe auspicabile
- Molte lavoratrici e lavoratori sono stati messi a casa senza informazioni dai loro datori di lavoro. Questa situazione crea caos perchè non è dato sapere se arriveranno ammortizzatori sociali a breve o se si tratta di altro (stai a casa senza retribuzione e con il contratto sospeso).
- Infine il lavoro nero, sono tanti a svolgerlo anche in Toscana, chi lo percepisce in teoria ha diritto al buono se non ci sono pensioni, redditi di cittadinanza e altre entrate derivanti dal lavoro nel nucleo familiare. I criteri in questo caso sono giustamente inclusivi ma se ci troviamo davanti a nuclei familiari con le medesime entrate, alcuni vengono penalizzati perchè risulta un ammortizzatore sociale a prescindere dall'entità e altri invece no. Ovviamente noi siamo per estendere i benefici dei buoni
Non è facile stabilire dei criteri oggettivi e validi erga omnes, proviamo almeno a correggerli ove è palese che creeranno disuguaglianze e iniquità.Pensiamo poi ai tanti che non hanno strumenti per la compilazione on line delle domande o un telefono con credito per chiamare i numeri fissi o difficoltà di lingua per parlare con gli operatori. In tal caso esiste uno sportello sociale che possa essere utile e in che forma vista la situazione di pandemia che obbliga tutti\e a casa per evitare il diffondersi del contagio?
Sindacato Generale di Base
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