CORONA VIRUS: UNA RIFLESSIONE
riceviamo e pubblichiamo Michele Michelino da “nuova unità” n. 2 aprile 2020
Io faccio parte di una generazione di operai e lavoratori
che ha sempre lottato per la difesa della salute in fabbrica e nel territorio e
che è sempre stata favorevole ad applicare il principio di precauzione a tutela
della salute collettiva e individuale. Ma come mai sul corona virus ...............si
mobilitano governi e istituzioni e per i morti sul lavoro, per cancerogeni, per
l’amianto e per l’inquinamento no?
Eppure ogni anno in Italia si ammalano di cancro circa
370.000 persone e ne muoiono quasi 500 al giorno. Ogni giorno in questo paese
al lavoro si muore più che in guerra.
Ogni anno muoiono 1450 lavoratori morti
per infortuni sul lavoro e in itinere, decine di migliaia per malattie
professionali, 5 mila quelli per amianto solo in Italia, 15 mila in Europa, più di 100mila i morti d’amianto
nel mondo, senza contare tutti morti per il profitto, (ponti che crollano, case
che crollano in zone sismiche perche non si rispettano le misure di sicurezza,
inondazioni per mancate manutenzioni, ecc) . Come mai di tutto questo non si
parla? Forse perché l’epidemia mette in movimento tutta una serie di misure
economiche e di controllo sociale, di verifica del panico collettivo e i morti
del lavoro, di malattie professionali e d’inquinamento no?
Eppure dai dati del 2019 si evince che L’Italia è il primo Paese europeo per morti
premature da biossido di azoto (NO2) con 14.600 decessi l’anno.
Lo
rivelano i dati raccolti e analizzati dall’Agenzia europea per l’Ambiente (Aea)
nel rapporto annuale sulla qualità dell’aria, in base alle rilevazioni delle
centraline anti smog, che posizionano l’Italia al primo posto anche per le
morti da ozono (O3) – 3mila
all’anno – e al secondo posto per quelle da particolato fine (PM2,5),
58.600, dietro alla sola Germania.
Così 2 milioni d’italiani
vivono in aree, soprattutto la Pianura Padana, dove i limiti europei
per i tre inquinanti principali sono violati sistematicamente, come
riconosciuto anche dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa che
nel 2019 commentava: “i risultati sono drammatici e suonano
come l’ennesimo campanello d’allarme rendendo ancor più chiara la necessità di
velocizzare il percorso intrapreso per il miglioramento della qualità
dell’aria“.
E continuava: “Abbiamo posto basi solide, a cominciare dalla
firma del Protocollo Aria Pulita nel corso del Clean Air
Dialogue di Torino, lo scorso giugno. Stiamo avviando accordi con alcune
Regioni nelle quali il problema della qualità dell’aria è particolarmente
grave”. Poi concludeva: “Nel decreto legge sul clima, abbiamo
inoltre inserito misure per incentivare la mobilità sostenibile nelle città e
nelle aree sottoposte a infrazione europea per la qualità dell’aria, e
stanziato fondi per la piantumazione e il reimpianto degli alberi e la
creazione di foreste urbane e periurbane nelle città metropolitane”.
La mancanza d’informazioni
corrette di messaggi contradditori diffusi anche dalle diverse istituzioni
aumentano la paura che uccide forse anche più del virus e questo spinge le
persone al fai da te, a vivere
nel panico (come dimostra l’assalto ai supermercati per accaparrarsi merci spesso inutili), con gravi conseguenze
oltre che sulla salute dei cittadini e dei lavoratori, anche su settori
importanti dell’economia del paese. Il corona virus, a parte l’aspetto sanitario
è stato anche un test del potere per verificare la reazione delle persone
davanti a un pericolo, oltre che un modo per sperimentare una nuova forma di
terrorismo di stato utile in un prossimo futuro a vietare e impedire ogni
manifestazione o protesta.
Così fingendo di
tutelare la salute pubblica e alimentando la paura s’impedisce con il consenso della
maggioranza della popolazione ogni protesta popolare contro il potere degli
sfruttatori. La realtà di ogni giorno dimostra che nel sistema
capitalista mentre aumenta la ricchezza nelle mani di una minoranza di borghesi,
per i proletari aumenta la miseria, lo sfruttamento, la disuguaglianza, la
povertà, i contadini senza terra, gli operai senza lavoro, disoccupazione,
morti sul lavoro e di malattie professionali, inquinamento, fame, malattie, guerre, morte.
Il
capitalismo è un sistema criminale che fa più vittime fra i proletari di qualsiasi virus, epidemia,
pandemia o calamità naturale. Solo distruggendo il sistema di sfruttamento
dell’uomo sull’uomo, con il potere operaio e il socialismo e possibile produrre
per soddisfare i bisogni degli esseri umani, considerando lo sfruttamento degli
esseri umani un crimine contro l’umanità.
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