Senza dpi non si lavora: ritirare subito i licenziamenti nell'igiene ambientale (e non solo )
E' di pochi giorni fa, lunedi 6 Aprile, la notizia dell' avvenuto licenziamento da parte di ATI del lavoratore \delegato sindacale Gabriele Sarti. La sua colpa? Aver aver dato pubblica notizia delle misure di sicurezza non rispettate da parte della sua azienda che opera nel servizio in appalto presso ALIA nella zona di Borgo San Lorenzo.
Niente igenizzanti, niente guanti o mascherine, impossibilità di garantire il cosiddetto distanziamento sociale di un metro e mezzo, la carenza di igienizzazione dei locali e dei mezzi di servizio, sono le denunce sempre piu' diffuse dai luoghi di lavoro. E' diventata una colpa la pubblica denuncia di carenze, se non addirittura la totale assenza, di dispositivi di protezione individuale?
Gabriele era preoccupato per la salute sua, dei familiari e dei colleghi perchè nelle settimane scorse numerosi operatori dell'igiene ambientale si sono ammalati, sono stati contagiati e alcuni sono morti dopo giorni di grandi sofferenze in ospedale. Legittima era allora la preoccupazione di Gabriele che rivendicava per tutti\e pulizia e igiene, il rispetto delle normative di sicurezza
QUESTA SITUAZIONE è INACCETTABILEE VERGOGNOSA, RAGIONE PER CUI CHIEDIAMO AI COMUNI , ALLA STAZIONE APPALTANTE E AD ATI L IMMEDIATO REINTEGRO DEL LAVORATORE AFFINCHE SIANO TUTELATE LE CONDIZIONI DI SALUTE E SICUREZZA E NON SI PROCEDA CON ATTI DI RAPPRESAGLIA SINDACALE. NON SONO QUESTI I MOMENTI NEI QUALI APPLICARE CODICI ETICI E DI COMPORTAMENTO QUANDO SONO IN GIOCO VITE UMANE
Sindacato Generale di Base
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