Intervento di Sgb alla manifestazione contro la Nato di Livorno

Siamo in piazza contro la Nato, 70 anni all'insegna non della pace e della prosperità come crede il Presidente Mattarella, decenni di militarizzazione dei territori, di minaccia nucleare, di guerra che ha attraversato il mondo distruggendo l'autodeterminazione dei popoli, ridesgignando i confini e la mappa geografica a vantaggio esclusivo delle multinazionali, dei paesi capitalistici piu' forti.
Va detto con estrema chiarezza: chi oggi parla di pace, prosperità e benessere si riferisce solo ai profitti delle multinazionali, alla espropriazione delle ricchezze di tanti popoli, non esistono guerre umanitarie perchè la guerra porta solo morte e distruzione.
Pochi giorni fa correva il 20simo anniversario della Guerra nei Balcani, la guerra orchestrata dagli Usa e dalla Nato contro la Repubblica jugoslava la cui disgregazione ha fatto comodo alla Germania  e agli Usa per annettersi i mercati, controllare i corridoi energetici, per imporre basi e avamposti militari indispensabili per la guerra permanente, basta guardare a come sono state dislocati contingenti militari e di armi in funzione anti russa. Ma è accaduto anche altro ossia una colossale operazione di revisionismo storico alla insegna della riscrittura della storia. E' accaduto in Croazia con il sostegno della Chiesa alla beatificazione di criminali di guerra alleati del nazifascismo, è accaduto in Africa con una riscrittura della storia coloniale. Emblema della rimozione è anche il giornalismo italiano, quello che molti giornalisti ritengono il loro maestro, Indro Montanelli, è stato ufficiale dell'esercito e corrispondente di guerra, per decenni non ha ammesso l'uso di armi chimiche da parte dell'Italia Fasista in Libia e in Etiopia, una feroce e antistorica rimozione smentita da documenti ufficiali, scritti, foto e filmati, lo stesso Montanelli che ebbe in sposa una bambina dodicenne perchè come disse in Tv, a quei tempi e in quelle aree geografiche si andava spose ad una età preadolescenziale.
La guerra permanente ha bisogno di narrazioni tossiche, di riscrivere la storia e manipolare la memoria, per questo i 70 anni diventano una epoca di pace e di prosperità occultando le guerre umanitarie che hanno mietuto vittime innocenti tra la popolazione civile, contaminato per secoli acque e terreni, per decenni si diffonderanno i tumori, quei tumori da uranio impoverito che hanno provocato la morte di decine di militari italiani impegnati negli scenari di guerra.
Chi continua a credere che una coerente posizione antimperialista o la lotta contro la presenza delle basi militari Usa e Nato sul nostro territorio finisca con il portare acqua al mulino dei sovranisti e delle destre non conosce la storia e neppure la cronaca. Noi non siamo sovranisti perchè il sovranismo è nazionalismo e funzionale a giochi di potere che rimettono in campo xenofobi, razzisti funzionali all'ordine capitalista. Noi siamo comunisti, antimperialisti e la differenza è sostanziale.

E' trascorso poco piu' di anno da quando il leader di Casapound rilascio' una intervista (https://www.giornalettismo.com/archives/2646471/casapound-libia-protettorato-tripolitania)  per spiegare che la soluzione al problema dell'immigrazione sarebbe stata una sola: protettorato italiano in Tripolitana al posto di uno stato nazionale sovrano. In altri termini, la soluzione prospettata era quella di trasformare la Libia in un paese colonizzato come accadeva in epoca fascista approfittando del fatto che in quel paese uno Stato non esiste piu', non esiste da quando è stato semidistrutto dalle truppe Usa e Nato (fatto storico occultato), da quando si sono inventate notizie false per giustificare l'intervento militare contro Gheddafi. Scenari già visti con le guerre civili alimentate ad arte per giustificare poi l'intervento militare Usa e Nato.

La dissoluzione della Libia è iniziata quando le multinazionali petrolifere hanno pensato di mettere le mani sulle riserve di greggio del paese e il solo modo per farlo era delegittimare il Governo libico, trasformare Gheddafi in mostro e distruggere ogni identità nazionale del paese preferendo alla coesione dello stesso la dissoluzione attraverso bande e paramilitari che si sono divisi le province e le aree di influenza, ovviamente in subordine alle potenze militari e alle multinazionali occidentali.

Senza alcuna nostalgia per Gheddafi e il suo sistema di potere resta evidente che la dissoluzione geografica di quel paese, la distruzione di ogni coesione nazionale era funzionale a favorire interessi economici occidentali e capitalistici. Era già accaduto con la ex Jugoslavia, è accaduto in Asia e in Africa.

E in questi scenari possono anche rilegittimarsi le nostalgie per un passato coloniale\ista depurato di tutte le stragi di cui il colonialismo è stato portatore.

Al contrario, invece, contestare il ruolo occidentale nella colonizzazione di paesi africani, significa denunciare quel sistema di guerra della Nato che oggi viene ritenuto portatore di pace e benessere. Sta qui la differenza sostanziale tra i comunisti e i sovranisti, noi siamo contro l'imperialismo, le sue politiche di guerra, siamo per l'autoderminazione dei popoli, siamo contro la subalternità dei popoli agli interessi del capitale

Bastino allora queste poche considerazioni  per denunciare i 70 anni di morte in occasione dell'anniversario della nascita della Nato che è caduta nel silenzio solo pochi giorni or sono.
Chi oggi scende in piazza a fianco del popolo Kurdo trova il nostro plauso e sostegno ma allo stesso tempo è ipocrita essere antimperialisti in Roiava e tacere sulla militarizzazione dei nostri territori, ignorare l'ampliamento della base militare Usa e Nato di Camp darby che sta avvenendo da mesi nel silenzio anche di tante realtà antagoniste, internazionaliste a parole ma silenti davanti alle guerre imperialiste e alla sottrazione dei nostri territori a fini di guerra.

Per questo siamo in piazza a Livorno, per ribadire la nostra ferma opposizione al revisionismo storico e politico, alle politiche imperialiste che in Italia determinano il rafforzamento delle basi militari Usa e Nato.

Commenti