La schiavitu' dell'algoritmo

Nell'economia digitale il potere degli algoritmi è quasi infinito ma senza dimenticare che a gestirli resta l'uomo e la ricerca di margini di profitto sempre maggiori.

Senza entrare nel merito dell'etimologia del termine o dei procedimenti\calcoli alla base di un algoritmo possiamo  pensare a un sistema che analizzando un dato ci porta a scomporlo e a individuare una lunga serie di elementi che dal singolo dato non sarebbero tracciabili, ad esempio se andiamo a verificare quante personale si connettono ad un sito web, con gli algoritmi, è possibile capire quanti siano gli utenti collegati , la provenienza geografica e i gusti degli stessi, la frequentazione di certe pagine on line, permette di analizzare i dati presenti e prevedere alcuni scenari futuri, insomma l'algoritmo al servizio del mercato ha permesso di aprire nuovi e crescenti affari.

 Poi c'è l'algoritmo utilizzato per fornire ordini on line e in tempo reali ottimizzando i tempi e abbattendo i tempi morti, per questo possiamo anche pensare all'algoritmo come strumento nelle mani del capitale per imporre condizioni di lavoro sempre piu' opprimenti. L'uso della tecnologia a fini capitalistici, ecco come potremmo definire in estrema sintesi l'algoritmo, certi di non fornire una lettura interpretativa ideologica ma reale.

Ora si scopre che la frontiera dei riders si sta allargando, Glovo guarda sempre piu' al settore commerciale per la vendita non solo dei prodotti di ristorazione ma anche altre merci di largo consumo, ovviamente direttamente a domicilio e in tempi celeri, giusto per ridurre i tempi di consegna e "accrescere la marginalità di ogni corsa dei riders" .

Indagini di mercato, analizzati tutti i dati forniti dalla porta Glovo a pensare alla consegna dei prodotti per la prima colazione, per la cura della persona fino al classico cibo, il tutto con la semplice app del marchio. Glovo sta pensando a fornire merci con il proprio marchio affidandosi a una fitta rete , fitta quanto occulta, di produttori e fornitori che magari faranno lavorare in condizioni di sfruttamento e precarietà la propria forza lavoro.  Un po' come accade con certi prodotti tecnologici che hanno il marchio di un produttore che si affida a una rete di aziende e laboratori non alle sue dipendenze ma che lavorano magari in regime di monocommittenza. In questo modo si evita di accostare il logo , o marchio che sia, alle condizioni materiali in cui opera una forza lavoro sempre piu' invisibile.

Da qui nasceranno innumerevoli partnership, ne esiste già una con Decathlon per arrivare ad ampliare la rete degli acquirenti fino a piccoli esercenti\aziende o artigiani, insomma non solo famiglie , per questo servirà un accordo con qualche catena della moderna e diffusa  distribuzione e siamo certi che questo nuovo mercato rappresenterà un giro di affari considerevole per grandi marchi come Carrefour, Esselunga, Lidl, Auchan e altri ancora. In questo scenario si amplieranno le aree di mercato e anche dei collaboratori da inquadrare magari come tali anche ai fini contrattuali, giusto per guadagnare ulteriori margini di profitto sulla pelle di forza lavoro con bassi salari e pochi diritti.

In questi nuovi scenari capitalistici, l'apertura dei negozi alla domenica potrà anche essere in qualche modo regolata perchè nei fatti si venderanno prodotti 24 ore su 24 per 365 giorni all'anno, all'occorrenza si potranno anche concludere accordi sindacali apparentemente favorevoli perchè nel frattempo il capitale avrà conquistato canali migliori per accescere i profitti, fermo restando che ci sono sempre i contratti interinali a giornata da utilizzare all'occorrenza senza ricorrere a ordini tassativi e coercitivi per la forza lavoro già in produzione.

Gli algoritmi delle piattaforme online sono destinati a rivoluzionare il mondo del commercio, della vendita al dettaglio e anche della ristorazione, per raggiungere questo scopo le consegne dovranno essere piu' celeri ma anche meno costose e riguardare un insieme di prodotti sempre piu' vasto.
Le stesse indagini di mercato sono destinate a cambiare proponendo anche modalità diverse, un  approccio  decisamente propositivo verso i clienti tanto ci saranno sempre i big data  a fotografare i bisogni e i gusti degli utenti scandagliando ogni momento della loro\nostra esistenza. Poi avremo il rilancio del franchising, una formula non nuova che permette di avviare a costi decisamente piu' bassi una nuova impresa affiliandosi ad un marchio già affermato che poi deciderà tutto quello che devi fare.

Le piattaforme  saranno strutturate non per esaudire desidere e richieste ma piuttosto per gestire, governare  e incentivare la domanda, scenari apocalittici da libero mercato ai quali già ci stiamo abituando.

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