Lo definiscono decreto sblocca cantieri ma i contenuti sono ben altri.


E' forse la burocrazia la causa principale della macchina organizzativa e pubblica lenta e inefficiente? E' sicuramente un luogo comune quello che attribuisce alla burocrazia ogni responsabilità soprattutto se per burocrazia si intende rispetto di alcune regole, dei contratti, di salari dignitosi, di clausole sociali reali. In nome della lotta contro la burocrazia si stanno smantellando innumerevoli controlli anche in materia di anticorruzione, si alza la soglia degli appalti in affidamento diretto raccontando la storiella che bisogna far ripartire i cantieri favorendo la ripresa dell'economia
L'ultimo decreto, in attesa di definitiva approvazione, prevede l'innalzamento a 200mila euro della soglia sotto la quale sarà possibile assegnare i lavori pubblici chiedendo preventivi a solo   tre imprese («ove esistenti»), ma gli appalti bloccatihanno entità ben maggiori e superiori a questa soglia, ergo la causa reale di questo provvedimento non puo' che essere diversa da quella annunciata. E il ricorso al subappalto sarà sempre maggiore con tutte le ripercussioni negative sul sistema di controlli e sulla salvaguardia dei salari, delle condizioni di sicurezza nelle quali si troveranno ad operare tanti lavoratori.
Una volta tanto non possiamo che far nostra la critica dell'autorità anticorruzione a questo innalzamento dell'affidamento diretto ben sapendo che la richiesta di preventivo non rappresenta certo un percorso trasparente, lineare e inattaccabile.
Il decreto Sblocca-cantieri cambia le regole esistenti per esempio quella dell'obbligo di pubblicità di alcuni bandi, poi sarà possibile aggirare una gara con le procedure negoziate a inviti visto che le gare sono ormai obbligatorie solo se il bando supera un milione di spesa.
Numerosi sono i rischi che corriamo, non ultimo quello delle gare al massimo ribasso a discapito dei posti di lavoro, di retribuzioni dignitose quando, fino ad oggi, la cosiddetta offerta tecnica consentiva invece di dettare alcune condizioni atte a salvaguardare, almeno in parte, i livelli occupazionali . Ma un rischio ancora piu' grosso si presenta all'orizzonte: ridurre il sistema di controllo e di verifica dei requisiti , un controllo oggi praticato su tutte le ditte concorrenti e in questo modo oltre a penalizzare la forza lavoro si correrà il rischio di aggiudicare gare in termini sempre meno trasparenti e rispettosi delle normative anticorruzione.
A rimetterci non saranno solo i lavoratori e le lavoratrici ma anche la Pubblica amministrazione

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