Migranti ed elezioni. Lettera al nostro blog
Riceviamo e Pubblichiamo
L'argomento che regnerà sovrano, anche nelle prossime elezioni Europee, sarà l'immigrazione e a questo si dovranno preparare coloro che non solo vorranno strappare consensi a chi sulla pelle di chi scappa da guerre e fame, spesso da loro volenti o nolenti sostenute; considerando la massima borghese: Secondo cui -la guerra non è altro che la politica portata avanti con altri mezzi-, speculererà, ma che nello stesso tempo si prodighererà per costruire intorno ai propri schieramenti un modello di società non più basata sugli interessi esclusivi della grande finanza e del grande capitale, ma rivolgendosi ai bisogni e alle aspettative dei popoli che costituiscono il vecchio continente.
In un certo senso avendo la possibilità di propugnare un altro punto di vista- in questa grande tribuna- non dovrebbero mancare di sottolineare come siano importanti due fattori fondamentali che li caratterizzino e li facciano distinguere da quel ampio schieramento, che pur partecipando in modo diviso e apparentemente frammentato, le vede uniti nel solito paradigma del "pensiero unico"; che va dal riformismo della sinistra più radicale al sovranismo più destroide.
Il primo dovrebbe essere quello di non cedere sui diritti acquisiti tramite il diritto internazionale e rivendicando con fermezza la piena applicazione in ambito sanitario,dell'istruzione e del lavoro e là dove ce ne bisogno mettersi di traverso con tutti i mezzi all'applicazione del "Decreto Sicurezza" cercando, anche, per motivi tattici se vogliamo, di salvare gli SPRAR.
E sull'onda di queste rivendicazione attuare il secondo fondamento, di ogni organizzazione "marxista-leninista", l'internazionalismo proletario accogliendo e integrando nella lotta e quindi nella vita quotidiana chi si trova a dover fuggire dal proprio paese per non dover morire.
L'argomento che regnerà sovrano, anche nelle prossime elezioni Europee, sarà l'immigrazione e a questo si dovranno preparare coloro che non solo vorranno strappare consensi a chi sulla pelle di chi scappa da guerre e fame, spesso da loro volenti o nolenti sostenute; considerando la massima borghese: Secondo cui -la guerra non è altro che la politica portata avanti con altri mezzi-, speculererà, ma che nello stesso tempo si prodighererà per costruire intorno ai propri schieramenti un modello di società non più basata sugli interessi esclusivi della grande finanza e del grande capitale, ma rivolgendosi ai bisogni e alle aspettative dei popoli che costituiscono il vecchio continente.
In un certo senso avendo la possibilità di propugnare un altro punto di vista- in questa grande tribuna- non dovrebbero mancare di sottolineare come siano importanti due fattori fondamentali che li caratterizzino e li facciano distinguere da quel ampio schieramento, che pur partecipando in modo diviso e apparentemente frammentato, le vede uniti nel solito paradigma del "pensiero unico"; che va dal riformismo della sinistra più radicale al sovranismo più destroide.
Il primo dovrebbe essere quello di non cedere sui diritti acquisiti tramite il diritto internazionale e rivendicando con fermezza la piena applicazione in ambito sanitario,dell'istruzione e del lavoro e là dove ce ne bisogno mettersi di traverso con tutti i mezzi all'applicazione del "Decreto Sicurezza" cercando, anche, per motivi tattici se vogliamo, di salvare gli SPRAR.
E sull'onda di queste rivendicazione attuare il secondo fondamento, di ogni organizzazione "marxista-leninista", l'internazionalismo proletario accogliendo e integrando nella lotta e quindi nella vita quotidiana chi si trova a dover fuggire dal proprio paese per non dover morire.
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