Sanità ed enti locali: turn over addio
Il decreto crescita produce alcuni effetti anche
sulla gestione del personale negli enti locali e in sanità, primo tra
tutti liquida definitivamente il turn over e cosi' non avremo piu' una
dotazione organica che preveda, in teoria, la copertura dei posti
realmente vacanti e allo stesso tempo la gestione del personale sarà
sottoposta a intepretazione e criteri sempre piu' discutibili.
La quota 100 priverà gli enti pubblici di migliaia di unità che andranno in pensione prima di quanto prevedesse la Fornero (ovviamente siamo contenti per loro), in futuro verrà stabilita una percentuale per la spesa di personale in rapporto alle entrate correnti e nel caso dei crediti saranno calcolati solo quelli di sicura riscossione.
E'evidente che si stia creando una sorta di federalismo punitivo verso le aree economicamente piu' deboli e depresse, meno saranno gli introiti minore sarà forse la facoltà assunzionale? Ancora una volta il concetto di virtuosità dell'ente locale altro non è se non quella idea di Comune parsimonioso e con una spesa di personale assai contenuta, la Bongiorno si muove allora in linea di continuità con i precedenti ministri della PA, Brunetta e Madia.
Il Governo sovranista riproduce i tetti di spesa e le imposizioni di Bruxelles ma peggio ancora lo fa soprattutto per la pubblica amministrazione bisognosa invece di investimenti, formazione, personale se vuole essere efficiente, competitiva e in linea con i paesi europei che spendono per la stessa assai di piu' dell'Italia.
La quota 100 priverà gli enti pubblici di migliaia di unità che andranno in pensione prima di quanto prevedesse la Fornero (ovviamente siamo contenti per loro), in futuro verrà stabilita una percentuale per la spesa di personale in rapporto alle entrate correnti e nel caso dei crediti saranno calcolati solo quelli di sicura riscossione.
E'evidente che si stia creando una sorta di federalismo punitivo verso le aree economicamente piu' deboli e depresse, meno saranno gli introiti minore sarà forse la facoltà assunzionale? Ancora una volta il concetto di virtuosità dell'ente locale altro non è se non quella idea di Comune parsimonioso e con una spesa di personale assai contenuta, la Bongiorno si muove allora in linea di continuità con i precedenti ministri della PA, Brunetta e Madia.
Il Governo sovranista riproduce i tetti di spesa e le imposizioni di Bruxelles ma peggio ancora lo fa soprattutto per la pubblica amministrazione bisognosa invece di investimenti, formazione, personale se vuole essere efficiente, competitiva e in linea con i paesi europei che spendono per la stessa assai di piu' dell'Italia.
Eliminare
il turn over sarà un boomerang, lo si fa per mettere una foglia di fico
sulle uscite della quota 100, per bruciare in un anno e mezzo\due le
assunzioni previste nel prossimo triennio, ma in ogni caso restano tetti
e limiti di bilancio e di spesa ereditati dai Governi precedenti. I
dati della Ragioneria dello Stato parlano di enti locali e sanità come i
settori tra i piu' colpiti dalla carenza\riduzione di personale, poi ci
saranno le uscite previdenziali anticipate, allora i 40mila dipendenti
in più nella pubblica amministrazione locale saranno mai sufficienti a
colmare i vuoti? E soprattutto perchè eliminare il turn over che
permetterebbe di verificare, dati alla mano, il rapporto reale tra
assunzioni e perdita occupazionale?
Non ci
resta che attendere l'ennesimo decreto ministeriale, entro 60 giorni.,
poi ci sarà la inutile Conferenza Stato-Città dove i nuovi criteri
troveranno applicazione reale magari in base alla fascia demografica,
alla tipologia della provincia o della regione, insomma ancora una volta si scenderà a compromessi salvo
poi affidare all'Anci qualche nota di sterile e improduttiva critica .
E' evidente che la fine del turn over sia non solo sbagliata ma
foriera di scenari bui perchè dopo avere soppresso il meccanismo che in
teoria prevedeva tutte le assunzioni necessarie a ricoprire i vuoti
lasciati dai cessati si passerà anche al salario dei dipendenti e a
ricalcolare il fondo della produttività.
Con quali risultati? Non è ancora chiaro ma vista la realtà potremmo anche ipotizzare calcoli penalizzanti per certi profili professionali oppure calcolare il fondo della contrattazione al ribasso.
Con quali risultati? Non è ancora chiaro ma vista la realtà potremmo anche ipotizzare calcoli penalizzanti per certi profili professionali oppure calcolare il fondo della contrattazione al ribasso.
Di sicuro non c'è da dormire sonni tranquilli e men che mai stare in silenzio aspettando gli eventi, l'attendismo degli anni passati e l'arrendevolezza sindacale hanno portato, del resto, agli odierni risultati, ad una Pubblica amministrazione in crisi per la quale si parla solo a sproposito e in relazione ai cosiddetti furbetti del cartellino.
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