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Amianto e uranio impoverito:la strage continua
Intervento del Sindacato Generale di Base all'assemblea di Poggibonsi
Cari\e, non potendo essere presenti di persona, volevamo dare un contributo al dibattito.
Partiamo dallo sciopero del 26 Ottobre e dalla manifestazione
partecipata a Taranto;la scelta per noi non era causale, scegliere la
città dell'Ilva come sede di una delle principali manifestazioni dello
sciopero generale è stata per noi una decisione obbligata dopo l'infame
accordo Ilva sottoscritto da Cgil Cisl Uil , Ugl e anche Usb.
Infame un accordo che mette i lavoratori davanti a una scelta :o
il lavoro o la salute rinunciando a nazionalizzare la fabbrica
riconvertendola a produzione non nocive per l'ambiente , la salute della
cittadinanza e degli stessi operai.
Una strage di innocenti in questi anni con il quartiere Tamburi
limitrofo all'Ilva dove i bambini nelle giornate ventose non possono
neppure giocare all'aria aperta.
L'Italia è il paese dei siti inquinati che da decenni attendono
bonifiche, basterebbe stanziare fondi nella manovra di bilancio, sarebbe
sufficiente imporre alle proprietà l'obbligo di sanare i siti da loro
inquinati con ripercussioni nefaste sulla salute e sull'ambiente, con
inquinamenti che provocheranno nei prossimi decenni malattie e morte.
Pensavamo che la scelta del movimento operaio fosse chiara, mai
piu', dopo l'Acna di Cengio, scegliere tra occupazione e salute perchè i
posti di lavoro vanno difesi insieme alla salute degli operai e di
quanti vivono attorno agli stabilimenti.
Invece la storia non ha insegnato nulla, l'accordo Ilva oltre a
non salvare centinaia di posti di lavoro nell'indotto costringe gli
operai a scegliere tra la loro stessa vita e un posto di lavoro che per
anni è andato avanti tra ammortizzatori sociali, ricatti occupazionali e
la sudditanza sindacale ai padroni.
L’amianto ( o asbesto) è una sostanza chimica fibrosa che ritroviamo anche nella colla e nella tinta utilizzata in tanti edifici pubblici. La pericolosità
dell’amianto era nota in paesi da anni che ne avevano bandito
l'utilizzo quando in altre nazioni si coninuava ad utilizzare. Le fibre
dell'amianto deteriorandosi si disperdono nell’aria e
possono provocare alterazioni a livello dell’apparato respiratorio e
polmonare gravi e mortali anche a distanza di anni. Per questo nei
prossimi 20 anni migliaia saranno gli uomini e le donne che si
ammaleranno. Solo con la legge 257 del 27 Marzo 1992 è stato vietato
l’utilizzo, l’importazione e la commercializzazione dell'amianto ma ben
poco si è fatto per la bonifica dei siti, per abbattere costruzioni
anche pubbliche con la motivazione che solo disperdendosi nell'aria le
fibre diventano cancerogene. Ma il nostro paese è anche carente in
fatto di manutenzione, quindi siamo a dir poco preoccupati che il
problema sia stato sottovalutato dalle stesse autorità che dovrebbero
combattere il diffondersi delle malattie magari destinando fondi alla
ricostruzione di strutture e ad analisi per verificare i pericoli.
Ci viene detto da anni che la sola presenza di amianto in sè non rappresenta una fonte di pericolo e la
nocività è legata allo sfaldamento dei materiali dovuto a
deterioramento per assenza di manutenzione o danneggiamento ma tuttavia
senza adeguata manutenzione, senza censire la presenza dei materiali
contenenti amianto, senza verificare l’integrità e la salubrità degli
ambienti non ci sentiamo sicuri.
Non solo i lavoratori e i cittadini ma anche gli stessi militari
sono vittime dell'amianto e dell'uranio, non è stato facile squarciare
il muro del silenzio attorno alla strage silenziosa dell'uranio
impoverito o dei tumori da amianto che hanno colpito molti soldati
addetti alla manutenzione o impiegati in missioni all'estero. A fronte
di sole 43 sentenze risarcitorie ci sono oltre 4000 soldati o ex soldati
che combattono il cancro dopo essere entrati in contatto con uranio
impoverito, immaginiamoci allora quanti saranno gli ammalati tra la
popolazione serba o dei Balcani bombardata per mesi da queste bombe, per
non parlare poi della contaminazione di terreni, corsi d'acqua. In
questi anni innumerevoli commissioni di inchiesta Parlamentari hanno o
secretato i lavori o fatto emergere pubblicamente solo parte di una verità scomoda, di quella strage che ha colpito militari e la popolazione civile delle aree
bombardate provocando migliaia di morti . Ma altrettanti, se non ancora
piu' numerosi, saranno i tumori e le malattie per la lenta incubazione
del male. Una strage infinita che impone a tutti\e non solo una
riflessione ma anche una presa di coscienza collettiva sugli effetti
collaterali delle cosiddette missioni di pace all'estero.
Per queste ragioni continuiamo a pensare che la difesa della
salute sia un problema dirimente per il sindacato perchè i soldi
investiti per le armi siano destinati ad altro uso;il sindacato non deve
abdicare al suo ruolo, con l'accordo Ilva lo ha fatto e pensiamo che
possa rappresentare un pericolo precedente per futuri intese che
metteranno ulteriormente a rischio la nostra salute e sicurezza. Da qui
urge ripartire con una campagna finalizzata alla riconversione delle
produzioni inquinanti, al censimento e alla bonifica di tutti i siti
inquinanti, a un investimento serio e duraturo nella medicina del lavoro
e nella prevenzione di malattie professionali. Il ruolo dei
rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza assuma caratteristiche
diverse da quelle attuali per andare oltre alla filiera della sicurezza
in azienda assumendo l'onere della denuncia costante dell'aumento dei
carichi di lavoro e di tutte le lavorazioni nocive e pericolose.
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