Pulizie al comune di Pisa. Sgb in audizione presenta un documento a tutela delle lavoratrici
Appalto delle pulizie al comune di Pisa:
un capitolato che lede i diritti delle lavoratrici
Premessa giuridica
Partiamo dalla LINEA GUIDA EUROPEA "Cleaning Best
Value" .sugli appalti pubblici ed in particolare ci
riferiamo al D.Lgs. 50/2016 che ne costituisce l'applicazione nel nostro paese.
La metodologia proposta si basa sul concetto di
“valore”: le imprese di pulizia/multiservizi/servizi integrati generano valore
aggiunto per gli ambienti, gli edifici e la qualità della vita di chi vi
soggiorna e lavora. Questo valore va però riparametrato sulla base del fattore
costo, per cui viene adottato come concetto cardine il miglior valore best value Il concetto di
“miglior valore” punta a definire un sistema in base al quale classificare e
ponderare, rispetto al prezzo, i vari elementi riguardanti la qualità del
servizio, al fine di valutare l’offerta che meglio risponda alle preferenze ed
esigenze specifiche del committente, e rappresenta alla fine l’offerta
economicamente più vantaggiosa.
La metodologia è incentrata sulla determinazione di
una procedura di appalto che contempli tali elementi di qualità. modalità di
analisi delle offerte presentate, secondo criteri di qualità per la selezione
dell’offerta di massima qualità, fino alla sottoscrizione dell’appalto. L'appalto non viene visto solo
come procedura amministrativa che porti ad una aggiudicazione 'corretta', ma rappresenta
un vero progetto di servizi la cui redazione richiede l'attuazione di un
insieme complesso di processi (migliore servizio al migliore prezzo).
L’obiettivo è arrivare ad un affidamento ad un operatore economico che eroghi
il miglior servizio al miglior prezzo,
RACCOMANDAZIONI
DELLE PARTI SOCIALI
Tra le raccomandazioni specifiche nel rispetto della normativa cogente. i
punti salienti della legislazione UE sono:
- nelle nuove norme i criteri di aggiudicazione riguardanti la qualità si baseranno sul principio “dell’offerta economicamente più vantaggiosa” (criteri “MEAT”, articolo 67), che punta a garantire sia la qualità che il miglior valore del rapporto tra costo e benefici, prendendo in considerazione gli aspetti ambientali, le caratteristiche innovative, pur tenendo conto del prezzo o dei costi del ciclo di vita del lavoro, dei beni o dei servizi assicurando il rispetto del diritto del lavoro e delle norme sociali: aspetti fondamentali in un settore ad elevata intensità di manodopera;
- raccomandazioni specifiche riguardano le norme esplicite sull’importanza
della conformità
al vigente diritto sociale e del lavoro, compresi gli standard definiti nei
contratti collettivi (articolo 18.2);
Gli aspetti
sociali includono il rispetto dei contratti collettivi e le buone condizioni di
lavoro, due fattori che insieme costituiscono
l'elemento di criticità in questo tipo di servizio, in quanto le stazioni
appaltanti spesso sottovalutano innumerevoli spetti per privilegiare il fattore
cost ma cosi’ facendo favoriscono un comportamento scorretto delle imprese sia
in termini di servizio offerto che di dumping sociale. Tutto questo
coerentemente con quanto previsto dalla direttiva europea sugli appalti
pubblici ed in particolare con il D.Lgs. 50/2016 che ne costituisce
l'applicazione a livelli italiano
Presupposto fondamentale è che il
committente debba chiedere all’operatore economico come intenda soddisfare tali
requisiti.
Restano le problematiche inerenti la possibilità di
aggirare alcune clausole sociali o di applicarle lasciando al datore di lavoro
ampi spazi di ridurre gli orari, rivedere in peggio i contratti a discapito
delle condizioni di vita e di lavoro. Al rispetto formale delle clausole
sociali non sempre corrispondono tutele reali. Anche i controlli esercitati dal
committente non tengono mai in considerazione le condizioni retributive e
contrattuali della forza lavoro operante negli appalti ma si limitano per lo
piu’ al rispetto del capitolato e dei servizi da offrire.
E’
ormai prossimo il cambio di appalto dei servizi di pulizia degli uffici e dei
locali comunali e nonostante le dichiarazioni in campagna elettorale (per
esempio quelle del candidato a sindaco Pd Serfogli) si tratta di una gara i cui
contenuti stridono fortemente con i diritti delle lavoratrici
Infatti
·
Si aggiudica
secondo l’offerta economicamente piu’ vantaggiosa, il che potrebbe anche
determinare tagli agli orari, ai contributi e al salario visto che in nome
dell’autonomia organizzativa dell’impresa, l’azienda aggiudicatrice potrebbe
apportare modifiche sostanziali a discapito di lavoratrici tutte part time e
con orari sempre piu’ disagiati. E’ indicativa la richiesta di far lavorare il
personale solo in alcuni uffici al sabato con criteri di scelta e indicazioni
non suffragate da elementi oggettivi (per esempio chi lavora al sabato occupa
uffici ubicati in aree escluse dal lavoro di pulizia nel suddetto giorno) Altro
aspetto indicativo riguarda la esclusione di interi edifici dalle attività di
pulizia del sabato(contrazione dei costi pagando meno il personale?), giorno in
cui potrebbero essere realizzati i servizi senza recare alcun ostacolo alla
organizzazione della macchina comunale
·
Un appalto a parte: non si capisce la ratio che ha portato ad escludere dall’appalto le
pulizie in alcuni edifici inclusi invece nel precedente contratto. Gli impegni
assunti dall’amministrazione precedente erano invece quelli di risparmiare
tempo e denaro ricorrendo ad una unica gara di pulizie. In questo modo si
riduce la superficie di pulizia e la conseguenza non puo’ che essere la contrazione
delle ore contrattuali e delle unità di personale impiegato. Nel nuovo bando
tutte le superfici incluse sono quelle interessate effettivamente al servizio
di pulizia? Lo chiediamo giusto per avere un confronto con gli uffici
competenti e comprendere la ragione per
la quale alcuni edifici potrebbero essere stati esclusi dal bando. Meno edifici
da pulire (ne risultano 4 dal palazzetto dello sport alla procura, dal
tribunale agli uffici giudiziari), diminuita la superficie sarà inevitabile
ridurre il personale e le ore contrattuali.
·
Senza entrare nel
merito delle attività ordinarie e straordinarie richieste, dando per scontato
che si tratta di attività comunemente richieste in un appalto, resta
inaccettabile quanto scritto nel capitolato tecnico in merito agli orari.
Impedendo le pulizie al sabato (consentite solo nelle sedi delle Polizia
municipale e in biblioteca) molte lavoratrici rischiano di non riuscire a
completare il loro orario settimanale.
·
Gli stessi orari
indicati, inizio dei lavori posticipato dalle 1730 alle 18, determineranno un
sensibile peggioramento delle condizioni di vita visto che il lavoro si
protrarrà nel dopo cena. Questa situazione è determinata dalla volontà del
Comune di evitare ogni rischio da interferenza, facendo lavorare il personale
delle pulizie quando i locali sono vuoti. Ma i rientri pomeridiani sono solo
due, il martedi’ e il venerdi’ per la stragrande maggioranza di personale
tecnico e amministrativo, e non crediamo rappresenti certo un rischio far
iniziare le pulizie dalle ore 17, cosi’ come imporre il servizio alla domenica
quando gran parte degli uffici sono già chiusi dal Venerdi’ alle h.14. Un comportamento, quello tenuto dal
Comune e dal suo dirigente responsabile dell’appalto, illogico e soprattutto
incapace di guardare concretamente alla erogazione dei servizi senza peggiorare
le già precarie condizioni lavorative e di vita di chi non arriva per lo piu’ a
1000 euro al mese (straordinari inclusi)
·
Anche in materia
di salute e sicurezza non esistono impegni ben definiti dal Comune che destina
dei locali ripostiglio a uso spogliatoio quando tutti sanno che si tratta di
locali ben diversi e soggette a regole ben definite. Se si vuole essere fiscali
rispetto
·
Nell’appalto ,
nonostante le nostre proposte avanzate nelle commissioni consiliari, ci sono
clausole sociali generiche, cosi’ approssimative da potere essere aggirate in
nome della autonomia della impresa.
·
Per quanto
concerne la raccolta differenziata dei rifiuti, nello stesso tempo assegnato
per le pulizie, il personale dovrà anche garantire un servizio che richiede
tempo senza che sia previsto un aumento delle ore assegnate a ogni singolo
dipendente. Per quale ragione poi le lavoratrici dovrebbero essere responsabili
della differenziazione senza prima essere certi che questo lavoro sia svolto a
monte dal personale comunale?
·
Le lavoratrici
poi dovranno, magari da sole e movimentando carichi superiori a quelli previsti
dalle normative vigenti, conferire la spazzatura differenziata negli appositi
cassonetti stradali o accumulare i sacchi portandoli fuori nei giorni
stabiliti dal porta a porta. Tutto cio’
avverrà senza un’ora di lavoro retribuita in piu’ nella busta paga.
·
Il personale
delle pulizie è soggetto alle stesse regole dei dipendenti pubblici in caso di
sciopero, dovranno essere garantiti contingenti minimi e servizi essenziali. Ma
non siamo in un ospedale o in una Rsa, allora perché estendere alla forza
lavoro degli appalti queste regole?
Da quanto sopra scritto ci pare evidente che
·
la scrittura del
capitolato di gara non sia avvenuta nel rispetto dei diritti delle lavoratrici,
·
si tratta del
solito appalto che premierà l’offerta economicamente piu’ vantaggiosa senza
curarsi delle condizioni lavorative e retributive delle lavoratrici.
·
si impongono
degli orari senza prima verificarne la fattibilità nel rispetto dei contratti
in essere, anzi si demanda alla ditta aggiudicatrice il compito di coniugare le
richieste del committente\ Comune di Pisa\
con i diritti dei lavoratori e qualora
cio’ non fosse possibile il Comune non interverrà in alcun modo nel rispetto
dell’autonomia della impresa
·
Un appalto insoddisfacente,
per questo chiediamo alla nuova amministrazione comunale di rivederne i
contenuti, di verificare puntualmente le modalità di svolgimento dell’appalto
correggendo gli errori della precedente Giunta che ha ben poco considerato i
diritti della forza lavoro meno tutelata per eccellenza: le lavoratrici degli
appalti.
·
Proposte concrete
1.
In questo
momento abbiamo un bando di gara che prevede condizioni tali da far intravedere
tagli orari e occupazionali nonché modifiche sugli orari delle attività
lavorative. Quello che chiediamo è di rivedere almeno la data di inizio dei
lavori e le rimuovere le limitazioni relative al sabato. In altri termini mantenere
i vecchi orari che hanno ben funzionato.
2.
Riconsiderare
i tempi previsti per la pulizia di un immobile considerando che rispetto al
passato corre l’obbligo dello smaltimento differenziato della spazzatura
3.
Assegnare
locali idonei adibiti a spogliatoio e considerare il cosiddetto tempo di tuta
come tempo di lavoro a pieno titolo ,
confortati in tal senso da giurisprudenza
4.
Conservare
i contratti in essere senza contrazioni orarie e contrattuali
SINDACATO
GENERALE DI BASE PISA
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