Passa ai contenuti principali
Nota di aggiornamento del documento economico e finanziario del Governo: prime considerazioni
In tempi storici diversi dagli attuali ma ormai lontani, a seguito
della pubblicazione del documento economico e finanziario del Governo ,
sarebbe partita una discussione seria in ambito politico e sindacale,
economisti e studiosi si sarebbero messi a disposizione con le loro
conoscenze per una lettura critica da trasmettere , e discutere,
collettivamente. Ma oggi non solo le conoscenze vengono spese per le
carriere universitarie ma ormai sono ben pochi gli intellettuali
organici a percorsi di analisi conflittuale della realtà. La realtà
induce a prendere atto non solo della eclissi di quella che un tempo
avremmo definito intellettualità conflittuale, salvo poche e meritevoli
eccezioni, ma induce noi tutti\e a farci promotori di letture collettive
e analisi che non possono essere demandate a terzi.
Per questo abbiamo
letto la nota di aggiornamento del documento e invitiamo tutti a farlo
scaricandola dal web (http://www.mef.gov.it/inevidenza/documenti/NADEF_2018.pdf)
Sarebbero necessarie decine di pagine di analisi e grafici per
affrontare tutte le questioni sollevate dal documento, proviamo intanto
ad analizzarne alcune
- L'economia Usa va a gonfie vele come mai era accaduto negli
ultimi anni, calano i non occupati e aumentano produzioni ed
esportazioni anche in virtu' di interventi prepotenti in politica estera
. Al contrario l'economia europea deve rivedere al ribasso le
previsioni di crescita. La aggressiva politica estera Trump e le rinnovate mire imperialiste Usa hanno ripercussioni positive sull'economia.
- In Italia il Pil quest' anno scende dall' 1,5% all'1.2, la
previsione per il 2019 è allo 0,9, destinata a superare di poco l'1% nei
2\3 anni successivi. Imputare questi dati macroeconomici al Governo
attuale, salvando il precedente, sarebbe un errore.L'economia italiana non decolla, pochi i posti di lavoro creati, problemi strutturali irrisolti
- Il Governo ha deciso di alzare al 2,4% il rapporto tra Pil e
debito perchè sta costruendo una manovra che nei prossimi 3 anni
vorrebbe far riprendere i consumi (attraverso il reddito) rilanciare
l'occupazione pensionando prima del tempo circa 400 mila
lavoratori\trici, investire nel settore infrastrutturale e nella
manutenzione del territorio conoscendo i costi sociali derivanti
dall'incuria e dall'abbandono in cui versano interee province del
paese.Ma per farlo lasciano fuori investimenti in altri settori, dalla
sanità alla scuola, è probabile il congelamento dei contratti per 3,2
milioni di dipendenti pubblici, pochissimi gli interventi in materia di
educazione, scuola ed università (che non si limitano, per capirci, alla
assunzione degli insegnanti ma nella costruzione di nuove scuole,
asili, università e di percorsi educativi migliori per esempio
costruendo case dello studente visti gli elevati costi per mantenere i
figli agli studi), si parla eplicitamente di nuove liberalizzazioni per favorire la
ripresa dell'economia .
- L'Italia ha accumulato gravi ritardi negli ultimi 20 anni
rispetto ai paesi piu' forti dell'area euro, errate erano dunque le
previsioni del Pd di recuperare nell'arco di 4\5 anni questo gap
ricorrendo solo a manovre economiche di contenimento del debito.
- Tutta da scoprire la riforma dei meccanismi di gestione dei
servizi pubblici, si rinvia a una non meglio definita legge delega e la
riforma degli uffici di collocamento non riceve i finanziamenti
necessari ad attuare politiche attive in materia di lavoro tra
formazione, orientamento e inserimento nel mercato del lavoro.Altra
incognita riguarda la ripresa della ricerca scientifica e tecnologica
come il conflitto latente tra gli Ordini e la diffusione di app
innovative costruite per contenere il costo del lavoro e mettere in discussione taluni monopoli.
- L'indebitamento della Pa è destinato a crescere nonostante la
dinamica salariale dei dipendenti pubblici sia destinata a subire una
fermata di arresto nei prossimi mesi\anni, l'ennesima dopo 9 anni di
blocco salariale e contrattuale.
- Il Governo pensa ad una manovra di rilancio degli investimenti e
lo fa ricorrendo alla cancellazione dell'aumento dell'Iva previsto nel
2019, a una tassazione minore per le piccole e medie imprese, al taglio
di imposta degli utili di impresa se reinvestiti in nuove tecnologie e
nuova occupazione.La scommessa del Governo è di tornare tra un triennio a
politiche di maggiore contenimento del debito, una volta raccolti i
frutti delle politiche previste per il prossimo biennio
- La politica monetaria degli Usa, il rialzo del dollaro e dei
tassi da parte della Federal Reserve è destinato a rafforzare l'economia
Usa aumentando il gap con i paesi in via di sviluppo. Le manovre
finanziarie Usa sono destinate ad ostacolare l'avanzata di India e Cina e
accrescere la dipendenza dagli Usa dei paesi del continente latino americano
- La crescita della produzione di petrolio da parte dei paesi Opec
non ha ancora raggiunto il risultato sperato ossia il contenimento dei
prezzi di varie materie. Nel frattempo l'attacco speculativo ad
Argentina , Venezuela, e Turchia , paesi assai diversi tra di loro e con
ruoli ben distinti nello scacchiere internazionali ma tutti interessati dall'innalzamento dei tassi di
interessi e dal deprezzamento della loro moneta nazionale.
- Si rafforzano gli Usa ma si indebolisce nel suo complesso la
domanda mondiale, riprendono gli attacchi speculativi, aumenta il prezzo
delle materie prime
- Il libero commercio e la piena circolazione delle merci subiscono
una forte contrazione derivante dalle politiche dei dazi imposte dagli
Usa in nome del protezionismo delle merci prodotte dentro i confini nazionali. Le reinternalizzazioni produttive , per esempio dal Messico e dal Brasile, sono state aiutate dal Governo Usa anche per guadagnare consensi nella middle e working class nazionale. Scenari che fino a 2\3 anni fa sembravano
impensabili e mostrano una tendenza assolutista del capitalismo
dominante anche rispetto ai potenziali alleati
- Riducendo la circolazione delle merci si rafforzano alcuni
monopoli (Usa) ma allo stesso tempo i cambi diventano volatili e le
risorse ai paesi emergenti risultano in netto calo. Sono gli effetti della
crisi interna ai paesi a capitalismo avanzato.
- L'economia italiana rallenta perchè cala la produzione (basterebbe vedere le ore lavorate) ed esporta meno all'estero vuoi
per gli effetti delle politiche dei dazi che influenzano negativamente
l'esportazioni verso le economie cosiddette emergenti vuoi per la crisi strutturale dell'industria \ricerca.
- L'economia Usa ha bisogno urgente di accrescere il tasso di
sfruttamento della manodopera e la produttività, per questo guarda, con
interesse maggiore del passato, ad investimenti
tecnologici e innovativi; la scommessa è riuscire in questa opera senza
stravolgere ulteriormente il welfare (le spese sanitarie accresciute da Obama sono già dimenticate) e attaccare ferocemente la dinamica salariale dei
settori pubblici e privati
- L'allargamento dello spread e le pressioni della Bce potrebbero
giocare un ruolo negativo, tutte da valutare sono le eventuali, e
probabili, manovre speculative in funzione tedesca e francese
- Si promettono meno tasse alle imprese italiane per invogliare una
produzione industriale che da mesi è in grave crisi , produttiva e di
esportazioni
- Il Governo prova a scommettere sulla ripresa dei consumi, non lo
fa con politiche neokeynesiane ma inizia a guardare con maggiore
interesse all'aumento del potere di acquisto derivante dalla crescita
dei salari \redditi piu' bassi. La scommessa è quindi legata alla ripresa dei
consumi per dare nuovo impulso alla produzione, si guarda alla spesa interna
come fattore determinante per la uscita dalla crisi e in questa ottica
la lotta contro i migranti e la difesa della sicurezza potrebbero
diventare una sorta di elemento unificante e di coesione, giusto per
disinnesacare dinamiche conflittuali e di classe nei luoghi di lavoro.
Prendiamone atto ricordando che non sono in gioco solo diritti civili ma
i diritti sociali dentro una dinamica migratoria legata all'esercito
industriale di riserva.
- Un capitolo a parte lmeriterebbe la dinamica di
indebitamento, sono almeno 12 mesi che l'Ue ha accordato ai paesi membri maggiori
margini di flessibilità perchè le economie non crescono e il solo
contenimento del debito non è sufficiente. Già negli anni 2015\16 la
Commissione europea aveva criticato il Governo italiano, di allora,
perchè lo sforzo fiscale e la bassa crescita non risultavano adeguati al
contenimento del debito, chi oggi strilla richiamando l'attenzione sui
richiami dell'Ue omette di ricordare i richiami del passato, del resto
la gara ormai è tra chi vuole apparire piu' liberista dell'altro. L'idea del
Governo è allargare le maglie del debito e ridurre le tasse alle
imprese, di riduzioni delle tasse ai salari non si parla, anzi diminuiranno le stesse detrazioni che in questi anni,
specie per i redditi medio\alti, consentivano all'atto della denuncia
dei redditi rimborsi e sconti considerevoli
- un capitolo importante riguarda il sistema di tassazione
denominato flat tax, bisogna capire bene cosa sta succedendo, da un anno a
questa parte, negli Usa, o quanto accaduto in Gb dove questa tassazione che favorisce i
redditi elevati è da tempo applicata. Farlo senza ideologismi ma
guardando alla sostanza del problema e alle disuguaglianze createsi con
le loro ripercussioni sociali e sulla dinamica salariale
- Altro aspetto da seguire: la pressione fiscale complessiva che
con la flat tax è destinata a ridursi. Meno tasse determineranno la
ripresa dei consumi e dell'economia o metteranno in ginocchio i conti
pubblici e lo stato sociale? Puo' esistere un equilibrio tra queste
dinamiche e quali saranno i blocchi sociali che ne usciranno
rafforzati\indeboliti? E come puo' il Governo parlare invece
dell'aumento, nel prossimo triennio, delle entrate tributarie?
- l'aumento della spesa pubblica, pur contenuta, in previsione
come avverrà concretamente? Quali spese sono destinate a crescre? Se nel 2020 si
ipotizza una riduzione della spesa dei salari pubblici, il Governo non
starà pensando all'ennesimo blocco dei contratti?
- Tutto da valutare l'impatto sulle casse statali derivante dalla
lotta all'elusione fiscale, le previsione fatte nel recente passato si
sono del resto dimostrate errate se non ingannevoli. Si parla di lotta
ai falsi poveri e alle dichiarazioni Isee truccate. Stando alla Guardia
di Finanza su dieci controlli fiscali effettuate sui redditi poveri sei
risultano irregolari. Sembrerebbe che la elusione fiscale e le
dichiarazioni mendaci riguardino soprattutto i ceti sociali piu' bassi
la cui elusione è decisamente contenuta e al massimo è funzionale ad
accedere a una casa popolare (ma i controlli effettuati dai Comuni sono
piuttosto rigidi da tempo). E la lotta alla grande evasione? Stando ai
dati i controlli che la GdF potrà effettuare riguarderanno meno dell'1%
della platea destinaria del reddito. Il Governo ha quindi in cantiere
altri controlli per smascherare eventuali furbetti? E i controlli sui
grandi capitali di quali strumenti si avvarranno? Per effettuare
controlli servirebbero organici maggiori negli enti locali, nelle
agenzie delle entrate e nei centri di collocamento, numeri assai
superiori a quelli previsti dal Governo con strumenti maggiori e piu'
sofisticati di quelli attuali.
- Valorizzazioni del patrimonio pubblico, un altro obiettivo del
Governo da raggiungere forse con svendite e alienazioni? Sarà
sufficiente rinegoziare i contratti di locazione?
- Un capitolo a parte, ma ne parleremo in altra sede, meritano la spesa
previdenziale e gli investimenti pubblici, ricordiamo solo che il nostro
paese da 25 anni non attua un piano credibile ed efficace di
manutenzione del territorio, i costi in termini di perdita di vite umane
e devastazioni sono ingenti e fonti di continua spesa. Non dimentichiamo come
interi comuni terremotati siano ancora all'inizio, dopo anni, dei lavori
di ricostruzione, le infrastrutture sono carenti e inadeguate.
Queste sono le prime riflessioni che scaturiscono dalla lettura
iniziale del documento, ci sembrano elementi sufficienti a riposizionare
la nostra critica al Governo e all'esistente.
il link al DEF da errore credo che quello giusto sia questo
RispondiEliminahttp://www.mef.gov.it/inevidenza/article_0372.html