Usa:non è oro cio' che luccica

L' economia Usa cresce a ritmi abbastanza elevati,  l'occupazione è in netta ripresa , le tasse sono state poderosamente tagliate ma intanto cresce del 17% il deficit fiscale, eppure i costi sociali a carico dello Stato hanno subito nell'ultimo anno continui tagli ma allo stesso tempo il deficit commerciale risulta in aumento, si importa piu' di quanto si esporta nonostante la politica dei dazi

I tassi  di interesse sono cresciuti creano problemi alla concessione dei nuovi mutui immobiliari, il rafforzamento del dollaro ha avuto l'effetto di gettare nel caos le nazioni piu' indebitate in dollari, alla fine la politica estera di Trump ha creato problemi all'economia di  numerosi paesi dall'Asia al continente Latino Americano.

La banca centrale Usa sta giocando una partita importante, non è da escludere l'aumento della inflazione e del debito in una economia in crescita . Il mercato del lavoro continua ad essere dominato da crescenti disuguaglianze, la politica dei redditi penalizza i medio bassi mentre dall'elezione di Trump ad oggi crescono i profitti dei grandi capitali.

Già nel Giugno scorso  ci sono stati innumerevoli segnali di allarme, il Fondo Monetario Internazionale ha lanciato un monito al Governo Usa proprio contro l'aumento dei deficit e la politica finanziaria\estera di Trump (https://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2018-06-14/allarme-fmi-la-politica-fiscale-trump-e-rischio-gli-usa-e-mondo-190749.shtml?uuid=AEAt8K6E)

Intanto negli Usa la riforma fiscale sta alimentando le disuguaglianze sociali ed economiche, il protezionismo Usa alimenta la crisi di numerosi paesi ma allo stesso tempo il deficit della bilancia commerciale risulta fuori controllo. L'aggressività della politica estera di Trump è sempre piu' connessa alle strategie commerciali e fiscali, analizzare un paese significa guardare in toto alle sue politiche ma forse chiediamo troppo agli analisti politici di casa nostra cosi' abituati alla semplificazione da cadere tavolta nei luoghi comuni