Le ordinanze securitarie del Sindaco Conti



Una Amministrazione di destra che parla di controllo del territorio ma per giorni sottrae agenti della Pm dai popolosi quartieri periferici della città per presidiare il centro cittadino. Una storia non nuova che accomuna Filippeschi e Conti a rispondere all'unisuono agli interessi delle associazioni dei commercianti per costruire una città vetrina con centri storici per gli acquisti ma ben pochi abitanti.
E' la storia delle trasformazioni avvenute a Pisa nell'arco di un trentennio, è il risultato della lotta agli ultimi e di quella nozione di decoro urbano declinata a senso unico, sicuramente senza recuperi dei quartieri a uso sociale e abitativo come dimostrano interi palazzi murati nell'area limitrofa alla stazione.

Ci chiediamo quale sia l'idea di città, a partire dall'urbanistica, dal centro storico, dai quartieri periferici alcuni dei quali costruiti in fretta negli anni del boom dell'edilizia oppure privati  per lungo tempo di interventi manutentivi.

In alcuni stati dell'Italia pre unitaria, il viandante che varcava il confine trovava come segno di ospitalità una fonte d'acqua, simobolo di accoglienza, ne parla anche il Vecchio e il Nuovo Testamento, letture che dovrebbero essere note ai componenti della Giunta Conti. Ebbene quelle fonti sono state chiuse per impedirne l'uso, un po' come accade con i bagni pubblici per anni scomparsi dal centro storico salvo poi lamentarsi delle strade ridotte a latrine. Ma la soluzione prospettata è impedire di mangiare un panino sugli scalini, cio' che accade in molte città europee visitate da turisti desiderosi di conoscere cultura e musei ai quali sacrificano un costoso pasto nei ristoranti. Il decoro per Conti è solo difesa dei commercianti, dov'è finita allora l'idea di città diversa?

Ordinanze per le quali  la vivibilità urbana sarebbe minacciata da panchine, da gradini utilizzati per mangiare un panino o leggere un libro, incuria rappresentata da senza casa e non da palazzi fatiscenti murati. Il decoro di una città non viene difeso con i daspo contro gli ultimi o impedendo la presenza dei giovani , studenti e non, nelle piazze cittadine. Ci sembra evidente che per 30 anni si siano autorizzate le aperture di centinaia di locali, spesso al posto di piccole attività commerciali, la conseguenza di questa politica (per fare cassa e assecondare le richieste dei commercianti) sono la presenza serale e notturna di migliaia di persone.

Ordinanze che per essere rispettate avrebbero bisogno di 200 dipendenti della Pm impegnati solo in questo compito e a discapito della presenza sul territorio e di tutte le altre funzioni che la Pm, per legge, dovrebbe assicurare.

Non è con il proibizionismo (la proibizione della vendita di alcoolici dopo una certa ora) che si rende migliore una città e la comunità che la popola.


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