A proposito della cosiddetta festa nazionale e dei diversi settembre cileni
A proposito della cosiddetta festa nazionale e dei
diversi settembre cileni
di Rodrigo Andrea Rivas
PRESENTAZIONE
"532 ANNI DELLO STESSO"
Ripropongo in italiano un articolo sulla "festa
nazionale cilena" celebrata il 18 settembre.
Ho ampliato il testo originale in spagnolo e l'ho
suddiviso in 15 capitoletti.
Pubblico la prima puntata oggi, sabato 12 ottobre, in
ricordo del 532 anniversario trascorsi dall'inizio della invasione europea
dell'America.
A partire dalla prossima settimana pubblicherò due
puntate settimanali, mercoledì e domenica.
Al testo originale ho aggiunto:
. una breve introduzione storica, divisa in 5 parti,
per lettori e lettrici italiani/e,
. una critica al testo proposto nella parte centrale
della serie,
. una conclussione sull'attuale fase politica in
quanto inevitabilmente destinata a modificare logiche e prospettive di ogni
festa provinciale nel sistema mondo.
Indice
Presentazione: "532 anni dello stesso".
I Introduzione, Prima parte: "Sulla invasione
europea e su alcuni invasati"
II Introduzione, Seconda parte: "Cos'è successo
il 18 settembre 1810 in Cile, "Il contesto regionale"
III Introduzione, Terza parte: "La guerra ispano
- americana e il certificato di nascita dell'imperialismo statunitense".
IV Introduzione, Quarta parte: "La questione
haitiana e sua maestà lo zucchero", "Il Canale e la globalizzazione
del neoliberismo".
V Introduzione, Quinta parte: "Il blues dei
Caraibi", "L'indipendenza del Cile".
VI Le feste è la festa d'indipendenza cilena".
Dalla VII alla XIII parte ripropongo l'articolo di
Magnicidio Espinoza, datato settembre 2012, che ho pubblicato in spagnolo nel
settembre 2019. L'ho così suddiviso:
VII "Sul perché (con rispetto parlando) me ne
fotto delle feste patriotiche e dello Stato-nazione".
VIII "Un po' di storia".
IX "Cilenità e guerra".
X "Qui, tutte e tutti siamo cileni,
Tikitikiti!"
XI E l'America latina?
XII "Il Cile esiste, Wallmapu non esiste".
XIII "Per concludere lasciando la conclusione
aperta".
Per chiudere, ho aggiunto due capitoletti:
XiV "La critica della critica", Appunti sul
testo di Magnicidio Espinoza.
XV "Alla ricerca di una nuova narrazione".
Appunti sui nuovi problemi di una società in fase di
trasformazioni strutturali e contemporaneamente sommersa in un processo di
diversificazione culturale sotto i colpi congiunti delle migrazioni, i processi
di emancipazione dei popoli indigeni ed il femminismo.
Ogni capitolo si chiude con un brano musicale che ho
in parte tradotto.
Chiudo questa presentazione con "Cinco siglos
igual", Cinque secoli dello stesso, dell'argentino León Gieco.
"Solitudine su rovine, sangue nel frumento rosso
e giallo.
Sorgente del veleno, blasoni, ferite, cinco secoli
dello stesso.
Libertà senza galoppo, bandiere rotte, superbia e
bugie.
Medaglie d'oro e argento contro speranza, cinque
secoli dello stesso.
In questa parte della terra la storia è caduta, come
cadono le pietre, persino quelle che toccano il cielo o sono vicine al
sole"...
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