Verso lo sciopero dell'università e della scuola: la parola ai lavoratori e alle lavoratrici
La recente decisione della Commissione UE di deferire l'Italia alla relativa Corte di Giustizia per abuso di precariato nel comparto scuola è tale da aprire spazi per l'iniziativa del personale precario e non.
Come rileva la Commissione Europea, l'Italia continua a non adottare "le norme necessarie per vietare la discriminazione in merito alle condizioni di lavoro e l'uso abusivo di successivi contratti a tempo determinato", senza dimenticare il fatto che le retribuzioni dei colleghi precari non prevedono alcun riconoscimento dell'anzianità di servizio, cosa che costituisce un'evidente disparità rispetto agli insegnanti assunti a tempo indeterminato.
Infine, come se non bastasse, anche quest'anno il folle meccanismo dell’algoritmo -caratterizzato da assenza di trasparenza sia nell’elaborazione che nella scelta delle sedi- ha continuato a produrre disastri.
Contro questa situazione indecente si è sviluppata fra agosto e settembre nella provincia di Torino, ma la cosa è avvenuta in molte città, una vivace mobilitazione di diversi settori dei precari e delle precarie della scuola con presidi assai partecipati di fronte all'USP e all'USR.
Soprattutto il 12 ottobre abbiamo dato vita, grazie all'unità fra coordinamenti dei precari e delle precarie della scuola e sindacati di base, a un'importante manifestazione sulla base di una piattaforma condivisa. Siamo, infatti, consapevoli del fatto che la situazione delle precarie e dei precari colpisce la scuola nella sua interezza ed è solo uno degli aspetti di una deriva che sta devastando l'intera istruzione pubblica.
Si è partiti con l'aziendalizzazione per arrivare al PNRR, con l'alternanza scuolalavoro per arrivare agli esperti esterni in cattedra, il tutto condito con Intelligenza Artificiale e progressivo annientamento dei saperi.
Un'altra scuola è possibile? Decisamente sì e per realizzarla per quel che riguarda la situazione del precariato ci battiamo :
– per la stabilizzazione del corpo docente, percorsi abilitanti accessibili a tuttə, la trasparenza del sistema di reclutamento
– contro le assurdità e le ingiustizie determinate dall'uso dell'algoritmo, contro la mercificazione dei titoli di accesso e della formazione tutta.
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