Il diritto alla pace e al disarmo
Il diritto alla pace e al disarmo, per una comunità Terra nella compresenza
di viventi e non viventi.
di Laura Tussi
In Italia e Germania: bombe nucleari B61-12 Nato nelle basi militari di
Ghedi, Aviano e Buchel.
Verso un coordinamento antinucleare europeo.
L'obiettivo è di inserire la valutazione delle attività militari e belliche - e
quindi il disarmo come soluzione al grave inquinamento da esse prodotte - negli
accordi di Parigi sul clima.
Verso un coordinamento antinucleare europeo. Dopo gli
accordi di Parigi sul clima e nella Cop di Glasgow
L'obiettivo è di inserire la valutazione delle attività militari e belliche
- e quindi il disarmo come soluzione al grave inquinamento da esse prodotte -
negli accordi di Parigi sul clima.
In Italia sono stoccate le bombe nucleari B61-12 Nato nelle basi militari
di Ghedi, Aviano e di Buchel in Germania: la banale assenza di guerre in
preparazione dei futuri conflitti armati, con il potenziamento degli arsenali
militari e nucleari e con l’innestare nei popoli sentimenti nazionalistici a
difesa degli interessi e del mantenimento dei confini nazionali da perseguire
con ogni strumento e con la violenza in tutto il mondo. Nel corso dei secoli
l’esercizio del diritto di fare la guerra è prevalso purtroppo sul diritto alla
pace.
La pace è un diritto umano sancito nella dichiarazione universale dei diritti
umani del 1948
Questo traguardo normativo è sancito nella dichiarazione universale dei
diritti umani del 1948. E questo proclama rivolto all’ideale e all’assoluto
valore della pace come diritto è esplicitato nel concetto di "pace
positiva". Ossia la costruzione di un sistema di politiche di
cooperazione, di relazioni e istituzioni che operano per garantire il diritto a
un ordine sociale internazionale, in cui i diritti umani e la libertà,
enunciati nella dichiarazione universale, siano pienamente realizzate e attuate
e poste in pratica attiva e appunto positiva.
Il diritto internazionale, basato sulla carta delle Nazioni Unite, ripudia fortemente la guerra
Il nuovo diritto internazionale invece, basato sulla carta delle Nazioni
Unite, definisce un flagello la guerra e la interdice e ripudia.
Quindi impegnare gli Stati a costruire la "pace positiva"
significa far funzionare le Nazioni Unite, non ospitare armi nucleari e basi
militari straniere, ma destinare più fondi alla cooperazione internazionale per
lo sviluppo e incentivare attività di solidarietà internazionale di vari enti e
istituzioni.
L'ordinamento internazionale sancisce il diritto alla
pace
Dunque il diritto alla pace è già sancito nell’ordinamento internazionale.
Inoltre l’articolo 11 della Costituzione italiana è in perfetta sintonia con il
diritto internazionale, basato sulla carta delle Nazioni Unite e sulla
dichiarazione universale dei diritti umani. Questo importante articolo
costituzionale risulterebbe rafforzato dal diritto internazionale sin dal 1948
e anche da numerose leggi regionali in virtù della norma “Pace e diritti umani”
inclusa dal 1988. Se alla persona e ai popoli viene riconosciuto il diritto
alla pace, come norma imprescindibile e fondamentale, di conseguenza agli Stati
è sottratto il diritto di fare la guerra e imposto il dovere della pace.
Obiettivi disarmo e pace negli accordi per il clima:
dalla Cop di Parigi a Glasgow
La nonviolenza efficace, secondo il mondo del pacifismo nonviolento
attuale, è una pratica volta a migliorare i trattati sul clima le cosiddette
Cop per il clima - la recente Cop26 a Glasgow - con un progresso nel diritto
internazionale. Ora è quanto mai necessario fare inserire nei trattati per il
clima l’istanza e il diritto al disarmo che si può ottenere con i voti degli
Stati, tramite appelli internazionali e ingenti manifestazioni di popolo, in un
grande lavoro politico di cui il retroterra culturale si può ritrovare in
molteplici realtà associative nazionali e internazionali di impegno civile
antimilitarista e antinuclearista che si occupano di questi temi sempre più
emergenti e urgenti.
Un contributo fondamentale nello sforzo
di far convergere i movimenti contro il nucleare
Il contributo caratterizzante starà nello sforzo di fare convergere
l'istanza antinucleare, intesa come opposizione all'atomo di guerra, ma anche a
quello presunto civile, con la priorità urgente delle campagne per la
proibizione delle armi nucleari e il NO al ritorno degli euromissili in Europa,
nell'insieme delle tematiche di lotta dei movimenti per l'alternativa, verso un
coordinamento antinucleare europeo.
L'obiettivo è di inserire la valutazione delle attività militari e belliche
- e quindi il disarmo come soluzione al grave inquinamento da esse prodotte -
negli accordi di Parigi sul clima.
La comune e futura umanità in un percorso culturale connesso con le Carte
del diritto umano e della natura
Proposta di collaborare a una sezione televisiva
di formazione dei formatori per la rete ICAN, connessa alla Carta della Terra.
Siamo tutti Premi Nobel per la Pace con
ICAN
https://www.youtube.com/channel/UCFWikKgRr7k21bXHX3GzE9A
Come prima cosa dobbiamo fare chiarezza su un concetto fondamentale.
Facciamo parte, noi esseri umani, di un ecosistema terrestre come frutti di
una evoluzione naturale, rami e foglie di un albero che costituiamo e che ci ha
costituito, o ne siamo i dominatori in quanto abitanti estranei di un edificio
che stiamo occupando?
Noi, figli di Madre
Terra
Il concetto secondo cui siamo figli di Madre Terra evidenzia il fatto che è
l'essere umano organizzato in società a trovarsi inserito in un organismo
vivente più esteso e complesso e non relegabile alla sua unica, autonoma e
separata presenza decisionale.
Un complesso sistema
mondo, una comunità di viventi e di non viventi
L'uomo, l’essere umano, fa parte di un complesso sistema mondo, una
comunità di viventi ma anche di non viventi, e da tempi molto lontani si arroga
però il diritto di dominarlo e decidere come attore unico e indipendente.
Questo è il punto di partenza per un ragionamento molto ampio su come agire
partendo da alcuni principi cardine scritti in trattati e convenzioni mondiali.
La specie umana si fonda su un
ingranaggio accumulatorio e predatorio causa di guerre
L'essere umano "terrestre", membro della comunità della vita, si
deve fare artefice di un processo di riequilibrio del pianeta.
Forme viventi come piante e animali, che stanno in delicato equilibrio
evolutivo, si trovano sempre più in pericolo a causa della società umana
accumulatoria e predatoria, che le sfrutta per trarne un profitto.
Ma questo processo, di cui una ristretta élite dell’1%
è più responsabile della massa passiva ad essa assoggettata, porta a segare il
ramo su cui siamo seduti dall'albero della vita, essendo noi stessi foglie di
quel ramo e di quell'albero!
Un mosaico di vita:
una società che fa pace con la Natura
Ragionare con in mente il concetto di essere figli di Madre Terra significa
proiettare azioni concrete come tasselli in un mosaico che raccoglie le istanze
globali, azioni rivoluzionarie che guardino a un'ecologia nuova, base di
un'economia nuova, di una società che fa pace con la Natura, la società del
nuovo millennio che porterà anche vera libertà e vera giustizia.
Le guerre per imporre
il monopolio e il controllo del pianeta
Da quando l'essere umano, organizzato gerarchicamente nell’esaltazione degli antagonismi sociali, si è reso attore
unico e decisionale del pianeta si sono avviati processi che hanno portato ad
uno sconvolgimento inesorabile dell’equilibrio naturale.
Di questo sconvolgimento ne è prova il fatto che da molti secoli l'élite al
potere promuove guerre e è pronta a distruggere l’intera umanità per
detenere il controllo del pianeta.
Quale strada allora percorrere?
Dopo momenti che hanno visto seriamente il rischio della morte dell'umanità
(due guerre mondiali), abbiamo avuto un afflato di dignità che ci ha permesso
di scrivere carte del diritto internazionale, ma anche costituzioni nazionali,
che contengono principi imprescindibili in grado di ricondurci su strade di
Pace: la pace tra noi esseri umani e con il pianeta tutto che ha diritto di
vivere a prescindere dalla nostra stessa esistenza.
Una ristrutturazione e un potenziamento
dell'Onu e dell'Unesco
Altri processi si sono avviati nella storia e, anche se in modalità
ridotta, hanno stabilito presupposti praticabili, strade da percorrere per
arrivare a un cambiamento vero e duraturo nel rapporto tra l'uomo e la Natura
all’insegna della cultura di Madre Terra.
Spesso vengono messe in discussione le agenzie mondiali (ONU, UNESCO)
perché non incisive, ma questo è un limite che va superato con passi in avanti
nella governance globale, sicuramente non facendo passi indietro.
Lo troviamo già scritto in "Antifascismo e nonviolenza": una
cattiva legge è meglio di nessuna legge, a maggior ragione a livello giuridico
internazionale, perché lavoriamo alla forza del diritto che deve subentrare al
diritto della forza armata.
Questa è la nonviolenza efficace: ad
esempio la proibizione degli ordigni di distruzione di massa nucleari
Stabilire a livello globale l'illegalità e l'immoralità di un agire, ad
esempio la proibizione giuridica delle armi nucleari, oggi sul punto di essere
incardinata può e deve essere un passo che può condurci ad un cambiamento
rivoluzionario: spetta ai grandi movimenti globali lottare per la sua
attuazione.
La validità della dichiarazione
internazionale dei diritti umani, da estendere ai diritti della Natura
Se nel mondo esistono ancora ingiustizie, guerre e sfruttamento, se una
oligarchia di 10.000 persone riesce a schiacciarne oltre 7 miliardi, se il
nostro modo di produrre e consumare sta erodendo le basi stesse della vita,
questo non vuole dire che la carta internazionale dei diritti umani, da
estendere ai diritti dell'umanità e ai diritti della Natura, debba essere
stracciata perché non rispettata.
Trattato Onu di proibizione giuridica
delle armi nucleari: il Tpan
Il nuovo trattato TPAN per la proibizione giuridica delle armi nucleari
rappresenta un passo in avanti del pacifismo mondiale, della pace tra umanità e
natura, anche se non sarà una soluzione definitiva al problema della deterrenza
nucleare, che costituisce una emergenza mortale al pari di quella climatica ad
essa intrecciata.
L'umanità non deve essere più
antropocentrica, ma biocentrica nel patto universale del Nuovo Millennio
L'essere umano organizzato nel sistema gerarchico e patriarcale deve
smettere di essere antropocentrico e deve stabilire un “patto biocentrico del Nuovo Millennio": cessare la
guerra contro il pianeta, quindi contro sé stesso.
Vi proponiamo, con la educazione alla cultura di Madre Terra un
cammino di formazione e interazione tra associazioni, attivisti e
cittadini al fine di condurre percorsi condivisi che abbiano come comune
denominatore la vita da difendere, rispettare e valorizzare.
La creazione di un
canale video per la nuova umanità del Terzo Millennio
Questo percorso prevede, con la collaborazione di soggetti impegnati in
progetti analoghi, la realizzazione, nell’immediato, di un canale
televisivo specializzato su YouTube; e nel medio e lungo periodo, la
collaborazione con la scuola di Pace a livello globale già promossa dall’Iniziativa della Carta della Terra, che ha il suo
segretariato nell’Università della Pace in Costa Rica.
Il coinvolgimento
della scuola e del mondo sociale e culturale
Noi vorremmo essere l’aggiunta che indirizza con più
decisione il lavoro dei già formatori ed educatori interessati ad approfondire
la ricerca culturale della terrestrità nei suoi vari aspetti, e su come
tradurla nei percorsi formativi delle scuole e del mondo culturale e sociale.
Un canale video. Ican-Siamo
tutti premi Nobel per la pace
Testimonianze, contributi e dibattiti, provenienti da varie fonti, verranno
messi su YouTube in una cornice adeguatamente predisposta come materiale
fruibile liberamente dalla rete per una condivisione e una riflessione globale.
L'essere umano appartiene alla Terra e
non è il padrone del pianeta
Intendiamo, ripetiamolo ancora, collaborare con analoghe iniziative in
corso focalizzandoci, da parte nostra su questo problema, più consono al tipo
di attività che stiamo svolgendo: come costruire le categorie giuridiche e
culturali che esprimano l'appartenenza dell'essere umano alla Terra, e non
della Terra all'uomo?
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