Contratto nazionale degli Enti locali? Lo firmeranno con l’erosione del potere di acquisto

 

Contratto nazionale degli Enti locali? Lo firmeranno con l’erosione del potere di acquisto



«Un segnale di maturità che rafforza il dialogo», sono queste le parole con le quali il Ministro Zangrillo esulta davanti alla firma del CCNL Statali da parte della Uil, il che induce a pensare che a inizio autunno anche altri contratti nazionali della PA saranno siglati con la perdita di due terzi del costo della vita. E come sempre dal Ministero si parla di aumenti medi e arretrati di centinaia di euro che poi all’atto pratico si dimostreranno una miseria anche se agli occhi della opinione pubblica la verità non verrà mai a galla.  

La vera beffa è rappresentata

·       Dalla assenza di scioperi

·       Dalla reiterata volontà della Cgil, e fino ad ora della Uil, di non alzare il conflitto nei luoghi di lavoro. In che modo? Ad esempio dando vita a un fronte di lotta per rinnovare i contratti senza perdita del potere di acquisto e per sostituire la miseria della indennità di vacanza contrattuale con aumenti reali a carico dello Stato e senza poi detrarre l’importo della IdV dai futuri aumenti.

·       Dai meccanismi contrattuali che hanno impoverito il fondo della produttività e imbrigliato la spesa di personale in mille gabbie

·       Da istituti contrattuali che gravano sul fondo di tutti\e pur essendo destinati a minoranze di lavoratori e lavoratrici

·       Dalla crescente disparità di trattamento esistente tra i vari comparti della PA, risultato degli accordi sindacali degli ultimi decenni

·       Dalla vacuità del decreto PA che prevede solo la discrezionale scelta degli Enti di aumentare la parte fissa del fondo della produttività visto che poi dovrebbero finanziare la maggiore spesa anche nel futuro

I fondi destinati alla produttività, alla IdV sono autentiche miserie, servirebbero invece aumenti reali per recuperare il potere di acquisto e risorse maggiori destinate alla contrattazione di secondo livello Le proposte dell’Aran sono risibili, una Idv di 14 euro è una beffa, il buono pasto fermo per legge a 7 euro dovrebbe essere portato a non meno di 12, il decreto Pa mette in contrapposizione incrementi salariali con nuove assunzioni negli Enti locali che hanno perso migliaia di unità in questi anni.

Per il contratto nuovo, in vista di siglare quello vecchio scaduto da due anni, sono previste risorse insufficienti perfino a recuperare la inflazione

Al peggio non c’è mai fine ma sarà il caso che lavoratori e lavoratrici della PA si diano una svegliata invece di lamentarsi

 

 

 

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