L’inopportuno intervento del presidente della Regione Toscana Giani contestato dai partecipanti
Partecipazione e commozione alle esequie di Marah a
San Giuliano Terme
L’inopportuno intervento del presidente della Regione Toscana Giani contestato dai
partecipanti
Bene ha
fatto la Giunta di San Giuliano Terme, dando continuità alla tradizione di
solidarietà del popolo sangiulianese verso la Palestina, a farsi carico dei
funerali e della sepoltura di Marah Abu Zuhri, la ragazza palestinese morta
all’Ospedale di Pisa per grave stato di deperimento a causa del blocco
israeliano dei rifornimenti alla Striscia.
La
cerimonia funebre è stata partecipata e intensa per il sincero cordoglio e la
reale solidarietà, mal celati, dagli oltre 500 presenti che hanno ascoltato con
commozione gli interventi degli esponenti della comunità palestinese della
mamma di Marah e di Luisa Morgantini, interrompendoli con frequenti applausi di
consenso.
Significativo
anche il discorso iniziale del sindaco di San Giuliano, Matteo Cecchelli, che
si è espresso in termini chiari a favore della cessazione del genocidio in
corso e per la liberazione dall’occupazione e per l’autodeterminazione dei
palestinesi, per i quali ci attendiamo che vengano con determinazione fatti
valere in seno al suo partito, sia a livello regionale che nazionale,
rappresentando le istanze del suo territorio.
Questo importante
gesto di umanità non deve, tuttavia, far dimenticare le responsabilità
politiche verso il genocidio del popolo palestinese di una parte degli esponenti
di punta del centro-sinistra che hanno assunto posizioni ambigue e di inaccettabile
equidistanza tra aggrediti e aggressori e di altri che hanno denunciato
tardivamente, dopo 2 anni mezzo, il genocidio in corso.
Purtroppo,
dopo essersi svolto nel clima di commozione descritto, al termine il funerale
di Marah Stava per trasformarsi in un teatrino elettorale, per questo molti dei
presenti, in maniera spontanea e trasversale tra generazioni, cultura e
appartenenza politica, hanno ricordato al presidente Giani che a capo della
fondazione Mayer si trova quel Console Onorario di Israele che da
quell'incarico avrebbe dovuto rassegnare le dimissioni da tempo,
Non era
facile contestare il presidente Giani, specie in una cerimonia funebre quando
il cordoglio, la rabbia e la disperazione, davanti all'ennesima vittima del
genocidio palestinese, richiedevano di presentarsi con atti concreti e non con discorsi
da politico navigato in vista delle elezioni regionali, per le quali è stato
ricandidato.
In
conclusione, vorremmo aggiungere un altro elemento dirimente ossia la necessità
che anche la nostra Regione non si limiti a riconoscimenti formali delle
istanze palestinesi ma operi una ricerca diffusa per portare alla luce le complicità
con l'economia del genocidio che, come ha evidenziato Francesca Albanese nel
suo ultimo rapporto per l’Onu, possono arrivare anche da imprese, istituzioni e
università.
La
redazione esteri di Radio Grad
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