Eccidio nazista della Romagna nel comune di San Giuliano Terme
81° anniversario
dell’Eccidio nazista della Romagna nel comune di San Giuliano Terme
Il dovere della memoria
storica, unico antidoto contro gli odierni rigurgiti nazi-fascisti
I
lavori ed il podcast realizzati dagli studenti tramite il progetto
“Contemporanea..mente”
Il
contesto storico
Durante la Seconda
Guerra mondiale, nel corso dell’estate del 1944, gli alleati dopo la
liberazione di Roma del 4 giugno, erano rapidamente avanzati verso nord, tant'è
che a fine giugno-inizio luglio avevano già conquistato la parte più
meridionale della provincia di Pisa. Tuttavia, nel corso del mese di luglio l’avanzata
della V Armata statunitense, operante sul versante tirrenico della penisola,
subì un brusco rallentamento per essere poi fermata a sud dell'Arno dalla
tenace resistenza tedesca.
La
drammatica estate del 1944: l’Arno Stellung e il fronte
bloccato sull’Arno
Il comando dell'esercito
nazista in Italia aveva infatti predisposto una linea difensiva fortificata
lungo la sponda settentrionale dell'Arno, denominata Arno Stellung (immagine 1),
oltre ad aver abbattuto i ponti sullo stesso corso d'acqua, al fine di impedirne
il superamento e il proseguimento dell'avanzata verso Nord.
Ciò anche in
considerazione della ben più imponente linea fortificata, la famosa linea
gotica, edificata poco più a nord lungo lo spartiacque appenninico fra Carrara
e Rimini.
Immagine 1: il bunker
tedesco realizzato nel contesto dell’Arno Stellung sul monte retrostante il
centro storico di San Giuliano Terme, all’imbocco dell’odierna galleria del
Foro
Mentre i combattimenti
fra i due eserciti nell'agosto del 1944 raggiunsero il loro apice di intensità,
una formazione partigiana, la Nevilio Casarosa, operava nella zona del Monte
Pisano sovrastante Asciano, mentre le azioni antipartigiane e i rastrellamenti
tedeschi vessavano la popolazione civile che in parte era stata costretta a
sfollare in varie zone dell'omonimo rilievo per sfuggire ai bombardamenti aerei
e ai combattimenti.
L’Arno Stellung nella
sezione occidentale del Monte Pisano era presidiata dalla famigerata 16esima
SS-PanzerGranadier Division “Reichsfurher-SS”, comandata dal generale Max von Simon
e insediata a Nozzano Castello in provincia di Lucca lungo la valle del Serchio,
e dalla 65esima Infanterie-Division, anche nota come “Handgranate” (bomba a
mano), la cui sede era stata stabilita presso villa Borri ad Asciano.
La valle del Serchio
secondo il comando tedesco rivestiva, non a torto, un’importanza strategica
fondamentale in quanto costituiva un passaggio naturale che consentiva di
aggirare da ponente il Monte Pisano, In considerazione di ciò il suo presidio
venne assegnato alla temibile 16esima SS-PanzerGranadier Division, la quale nel
mese di luglio distrusse anche un tratto della ferrovia Pisa-Lucca ivi passante
per impedire o quantomeno rallentare l’avanzata della V Armata statunitense.
In questo contesto
bellico, l'estate del 1944 si rivelò per la popolazione locale particolarmente
difficile, non solo per il rischio dei bombardamenti e la carenza di generi di
prima necessità, ma soprattutto per le vessazioni a cui vennero sottoposti dai
nazisti a seguito dei bandi emessi, il 17
giugno e il 1 luglio,
dal Feldmaresciallo Albert Kesserling, comandante in capo delle forze tedesche
in Italia, inerenti l'inasprimento della repressione contro le organizzazioni
partigiane e i civili.
Nell'agosto del 1944 per
sfuggire a combattimenti e bombardamenti, molte famiglie, soprattutto locali ma
anche provenienti dai territori limitrofi, erano sfollate in varie località del
Monte Pisano subendo, tuttavia, continue incursioni da parte delle pattuglie
tedesche.
Fino a che le forze naziste di occupazione insediate nel lungomonte pisano, il 31 luglio, emisero uno specifico bando che imponeva a tutti gli uomini, compresi gli sfollati, validi compresi fra i 15 e i 50 anni di età di presentarsi nell’arco di due giorni presso i comandi militari tedeschi di zona per l’arruolamento “volontario” nelle compagnie di lavoratori.
L’Eccidio
della Romagna
Scaduto l’ultimatum, la
notte fra il 6 e il 7 agosto la 16esima SS-PanzerGranadier Division SS, guidata
a quanto riportato da fascisti non locali, compì un rastrellamento in località
la Romagna, posta sul monte sovrastante Molina di Quosa, catturando circa 300
civili ivi sfollati.
A coloro venne anche aggregata
una giovane insegnante, Livia Gereschi, la quale, conoscendo la lingua degli
occupanti, aveva fatto da interprete durante i primi interrogatori dei
rastrellati cercando vanamente di spiegare ai tedeschi che si trattava di
semplici cittadini sfollati per sottrarsi alle attività belliche e che non
avevano alcun legame con le formazioni partigiane.
I catturati, all’alba
del 7 agosto furono incolonnati e trasferiti a piedi a Ripafratta, attraverso
il sentiero successivamente denominato “della memoria”, dove vennero suddivisi
fra chi era in condizioni di lavorare e chi viceversa si dichiarò inabile a
tale scopo. Il primo, più numeroso, gruppo venne subito caricato sui camion e
indirizzato verso i campi di lavoro nazisti, soprattutto nella realizzazione
delle fortificazioni della retrostante Linea Gotica, mentre il secondo,
composto prevalentemente da ultra quarantenni, venne trasferito, con Livia
Gereschi in qualità di interprete, al
comando di Nozzano.
La settantina di
catturati furono imprigionati per quattro giorni in condizioni brutali nella
scuola elementare del paese presso il comando tedesco, fino a che la mattina
dell’11 agosto vennero suddivisi in piccoli drappelli e condotti in luoghi isolati
della valle del Serchio e dell’area circostante il non distante monte Quiesa
dove vennero barbaramente fucilati a sangue freddo, Livia Gereschi compresa.
I cadaveri ritrovati fra
Ripafratta e Filettole portavano addosso dei cartelli infamanti sui quali i
tedeschi avevano apposto la scritta “Questi banditi hanno sparato ai soldati
tedeschi alle spalle”.
In totale furono ben 69 i civili innocenti trucidati dalla ferocia nazista con la ricostruzione dei fatti che è stata raccontata da Oreste Grassini, unico sopravvissuto alla strage. La mattina dell’11, infatti, il trentottenne Grassini ed altri suoi compagni di sventura vennero condotti lungo il Serchio fra Avane e Filettole nel comune di Vecchiano, dove vennero fucilati tramite mitragliatori. Colpito ad una gamba e miracolosamente sopravvissuto al colpo di grazia alla testa, il Grassini si finse morto e nottetempo riuscì a raggiungere l’acqua del Serchio dalla quale si dissetò e trovò sollievo, fino a che la mattina seguente venne trovato da un contadino, soccorso e trasferito all’ospedale di Lucca. Al Grassini venne amputata una gamba rimanendo gravemente menomato ma ciò non gli impedì di mantenere il suo posto di lavoro presso il comune di San Giuliano Terme.
Ricordo
personale
Ho un ricordo vivido di
quest’uomo che, negli anni ’60 durante la mia infanzia, andava a lavorare in
Comune con uno “strana” bicicletta a tre ruote che gli consentiva di pedalare,
senza perdere l’equilibrio, con una sola gamba superando anche la non agevole
salita di via Niccolini che porta alla sede municipale. Chiedendo spiegazioni
in merito ai miei genitori e ai miei nonni venni a conoscenza dell’orribile Eccidio
della Romagna compiuto dai nazisti, nel quale rimase coinvolto anche il fratello
di una mia cara zia acquistata, e dell’incredibile vicenda di Oreste Grassini,
prezioso testimone storico suo malgrado.
Il tributo di sangue dei cittadini sangiulianesi
L’Associazione Nazionale
dei Partigiani Italiani (Anpi), fra le varie attività, ha anche redatto un
elenco delle stragi compiute dai nazisti, dal quale emerge come nell’estate del
1944 i nazisti abbiano compiuto ben 5 stragi sul territorio del comune di San
Giuliano Terme: il 20 giugno ad Agnano venne ucciso un civile, 2 vittime caddero
il 6 luglio a Ghezzano, il 5 agosto ad Asciano furono uccisi in 5, il 19 agosto
a Gello ben 19 e l’11 agosto in 69
nell’Eccidio della Romagna sopra descritto.
La trasmissione della memoria storica alle nuove generazioni
Nel corso dell’a.s.
2024/25 nell’ambito del progetto “Contemporanea..mente”, il sottoscritto ha
organizzato un’attività di memoria storica legata alle vicende sopra riportate,
e non solo, inerenti il nostro territorio durante la Seconda Guerra mondiale. A
tale scopo ho approfittato della disponibilità e della competenza del caro amico
e collega prof. Giovanni Ranieri Fascetti, cultore di storia locale e
soprattutto autore di una ricerca storica sul campo relativa all’Arno Stellung (immagine
2) e alle vicende storiche legate a quel drammatico periodo in cui il fronte
stette bloccato sulle sponde dell’Arno per circa 40 giorni, fino a quando il 2
settembre la V Armata statunitense riuscì a liberare Pisa, ad attraversare
l’Arno sfruttando un guado formatosi nel fiume in secca all’altezza di Caprona
nel comune di Vicopisano e, lo stesso giorno, anche San Giuliano Terme.
I tedeschi in
ripiegamento ordinato continuarono a martellare con l’artiglieria dall’oltre
Serchio vecchianese, anche per coprire la ritirata delle proprie truppe, con
alcuni colpi che raggiunsero il centro storico di San Giuliano Terme, uccidendo
dei civili (almeno 4) che erano scesi in piazza per festeggiare la liberazione
dall’occupazione nazifascista, sancita dall’arrivo delle prime pattuglie
statunitensi.
Il giorno seguente, il
12 agosto, la stessa, tristemente famosa, 16esima SS-PanzerGranadier Division
SS, si rese protagonista, nell’Alta Versilia, di uno dei crimini più efferati
compiuti in Italia nel corso dell’intero conflitto mondiale: la Strage di S.
Anna di Stazzema durante la quale vennero trucidati ben 560 civili inermi,
soprattutto anziani, donne e addirittura 130 bambini.
Immagine 2: la prima di
copertina del libro del prof. Fascetti “Arno Stellung. Una linea di sangue
attraverso la Toscana”, Campano edizioni, ottobre 2024.
Il giorno 25 ottobre 2024
il professor Fascetti ha pertanto gentilmente tenuto una lectio magistralis ai miei studenti della classe 1 A afm esponendo,
con il supporto di suggestive slide con immagini d’epoca e dei ritrovamenti
attuali, sia il contesto storico che struttura, finalità e vicende
storiche legate all’Arno Stellung, compresa
la strage nazista della Romagna (immagine 3).
Gli studenti hanno
seguito con grande attenzione e partecipazione la dotta e coinvolgente lezione
del professor Fascetti ponendo anche interessanti domande e come lavoro di
rielaborazione domiciliare hanno realizzato delle relazioni scritte sui
contenuti trattati in forma di articoli, i migliori dei quali sono stati
pubblicati sul giornalino on line dell’Istituto Galilei-Pacinotti di Pisa,
Rapsodia on line. E dei quali riportiamo di seguito titoli, autori e link:
1)
“Arnostellung:
la linea fortificata tedesca a nord dell’Arno” di Diego Thomas Costanza
https://www.rapsodiaonline.it/?p=7504
2)
“L’Arno
Stellung – Lezione con il professore Giovanni Ranieri Fascetti” di Greta
Squillace
https://www.rapsodiaonline.it/?p=7499
3)
“Arno
Stellung” di Aronne Agamennoni
https://www.rapsodiaonline.it/?p=7522
4)
“La
linea difensiva Arnostellung” di Vincenzo di Noia
https://www.rapsodiaonline.it/?p=7501
In particolare lo
studente Vincenzo di Noia, in quanto giovane cittadino sangiulianese, è rimasto
particolarmente colpito dalle vicende storiche legate al nostro territorio
magistralmente narrate dal prof. Fascetti, pertanto ha approfondito le
tematiche trattate ed ha realizzato anche un apposita registrazione audio,
grazie anche al montaggio del sig. Giuseppe Saverino, per il podcast ideato dagli
ex studenti della 2 A afm del nostro istituto denominato anch’esso
“Contemporanea..mente”, in quanto legato alle attività svolte nell’ambito del
progetto in questione.
Vincenzo in circa 7
minuti è riuscito a raccontare con straordinaria puntualità e chiarezza sia le
vicende legate all’Arno Stellung sia quelle relative all’Eccidio della Romagna,
compiendo una meritoria opera, non solo di acquisizione personale della memoria
storica del territorio, ma anche divulgativa, tramite strumenti accattivanti
come i podcast, particolarmente utilizzati dalle giovani generazioni.
Immagine 3: il monumento
eretto in località la Romagna in memoria delle 69 vittime innocenti della
barbarie nazi-fascista
Per ascoltare il
suggestivo e ben congegnato podcast realizzato da Vincenzo di Noia: https://giuliochinappi.wordpress.com/2025/04/25/larno-stellung-e-leccidio-nazista-della-romagna-nel-comune-di-s-giuliano-terme/
Prof. Andrea Vento
9 agosto 2025
Fonti bibliografiche:
1)
“Arno
Stellung. Una linea di sangue attraverso la Toscana” di Giovanni Ranieri
Fascetti, Campano edizioni, Pisa ottobre 2024.
2)
“Dopoguerra in
provincia. Microstorie pisane e lucchesi 1944-1948” di Carla Forti, Franco
Angeli editore, Milano 2007.
3)
Testimonianze
orali raccolte personalmente
4)
Siti internet:
https://it.wikipedia.org/wiki/Eccidio_della_Romagna
https://www.toscananovecento.it/custom_type/molina-di-quosa-e-s-anna-di-stazzema-due-stragi-legate/
https://www.regione.toscana.it/-/i-giorni-della-liberazione-provincia-di-pisa
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