Il progetto Milei alla prova delle urne
Il progetto Milei alla prova delle
urne
Argentina: domenica 26 ottobre elezioni
legislative di “mezzo termine” dopo la netta sconfitta del partito del
presidente nella tornata elettorale nella provincia di Buenos Aires di
settembre.
Domenica 26
ottobre in Argentina si tengono le elezioni legislative di “mezzo termine” per
il rinnovo della metà dei seggi della Camera e di 1/3 di quelli del Senato.
Una tornata
elettorale dalla particolare valenza politica, in quanto rappresenta un test
importante per il governo di Milei, attualmente in grave difficoltà a causa
della crisi sociale, sensibilmente aggravata dai draconiani tagli da lui stesso
apportati in questi primi due anni di mandato alla sanità, all’istruzione, alla
spesa sociale e alle pensioni, e da alcuni mesi anche di quella economica, con
la ripresa dell’inflazione, la svalutazione del Peso e la mancanza di valuta
pregiata nelle casse statali.
La situazione di finanza pubblica
del paese risulta molto critica tant’è che in primavera il governo argentino ha
ottenuto un ulteriore prestito di 20 miliardi di dollari da parte del Fondo
Monetario Internazionale e recentemente un’apertura di credito di 20 miliardi
da parte di Washington, con Trump che ne ha promessi ulteriori 20 ma solo in
caso di vittoria di Milei.
Milei,
nonostante goda dell’appoggio dei poteri finanziari internazionali e del
Dipartimento di Stato Usa, si trova in calo di consensi interni, a causa sia di
alcuni scandali di corruzione, che hanno coinvolto anche la sorella dello
stesso presidente, sia del rallentamento della dinamica economica, la quale
secondo l’istituto di statistica nazionale, Indec, si è ridimensionata nel
secondo trimestre di quest’anno a solo +0,1% rispetto ai primi 3 mesi dell'anno.
L’aumento della povertà ad oltre
il 50%, a causa dei massicci tagli alla spesa sociale e dei copiosi licenziamenti
nel settore pubblico, sta determinando un diffuso malessere sociale che si sta
riflettendo nel calo dei consumi interni, diminuiti infatti nel secondo
trimestre dell’1,1% rispetto al precedente.
Iniziano a manifestarsi anche le
prime crepe in seno all’esecutivo, tant’è che a 4 giorni dalle elezioni Milei
ha ricevuto le dimissioni del Ministro degli Esteri, Gerardo Werthein, a causa
della contrarietà di quest’ultimo all’ingresso nel governo di Santiago Caputo,
consigliere personale di Milei e artefice della sua vincente campagna
elettorale alle ultime presidenziali.
La Libertad
avanza, il partito di estrema destra fondato da Milei, si trova in minoranza in
entrambi i rami del Congresso e per portare avanti le se riforme iperliberiste,
il presidente anarco-capitalista avrebbe bisogno di aumentare i propri seggi per
diminuire la dipendenza dai voti del partito di destra liberale che fa capo
all’ex presidente Mauricio Macri.
Tuttavia, alla luce degli ultimi
sondaggi, che lo vedono in calo di consensi, alle elezioni di domenica prossima
l’intero progetto iperliberista di Milei rischia di subire un’altra battuta
d’arresto, dopo la pesante sconfitta rimediata nelle elezioni di inizio
settembre nella popolosa provincia di Buenos Aires, che può rappresentare un
serio campanello d’allarme in vista delle presidenziali del 2027.
Della situazione economica,
politica e sociale del paese in vista delle elezioni di domenica 26 ne abbiamo discusso,
come redazione di Oltre confine, in una intervista con l’analista geopolitico
argentino Augusto Saro, alla quale vi rimandiamo per ulteriori approfondimenti.
Intervista ad
Augusto Saro:
https://grad-news.blogspot.com/2025/10/parola-al-vento-verso-le-elezioni.html
Andrea Vento
Gruppo Insegnanti di Geografia
Autorganizzati
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