Un paese per poveri

 Un paese per poveri

 

Il rapporto Istat sulla povertà nell’anno 2024 da poco uscito( https://www.istat.it/wp-content/uploads/2025/10/La-poverta-in-italia-_-Anno-2024.pdf) racconta un paese in crisi con sacche di povertà crescenti: 2,2 milioni di famiglie in  povertà assoluta pari a quasi 5,8 milioni di persone.
La povertà assoluta, quella decisamente più visibile sempre che si voglia rivolgere il nostro sguardo alle condizioni di disagio sociale ed economico diffuse attorno a noi, vede famiglie in prevalenza composte da stranieri che poi sono anche i nuclei più numerose costretti a vivere in case con pochi metri quadrati e presentando livelli di istruzione più bassi. Da troppi anni analizziamo le politiche migratorie solo in termini solidaristici o con approcci morali, quasi mai guardiamo ai migranti come classe di sfruttati , ricattabile con il permesso di soggiorno per avere il quale si accettano condizioni lavorative senza dignità e salari decisamente bassi, orari impossibili.
La  realtà è impietosa e scomoda ma non per questo potrà essere elusa Se invece prendiamo in esame la cosiddetta povertà relativa i numeri diventano ancora più preoccupanti riguardando quasi 8,8 milioni di individui. Gli italiani vivono meglio degli immigrati ma subiscono un progressivo impoverimento che ritroviamo non solo tra le famiglie disoccupate, con lavori precari e part time ma anche laddove è presente un contratto full time e a tempo indeterminato a conferma che la erosione del potere di acquisto dei salari, e delle pensioni di cui ben poco si parla, sta producendo una massa crescente di poveri, di indebitati che stentano ad arrivare in fondo al mese. La crisi attanaglia la classe media ormai o quella che un tempo potevamo definire tale con fenomeni di proletarizzazione avvenuti a partire dagli anni pandemici con la chiusura di tante piccole attività.
Le famiglie in povertà assoluta sono più presenti nelle isole e nelle regioni Meridionali ma attenzione ad alcune province del centro nord (impensabile questa condisione solo 10 anni fa), oggetto di feroci …
… economici possono garantirlo anche se in caso di malattia devi sobbarcarti un viaggio della speranza verso gli ospedali del centro nord con costi decisamente elevati e ormai insostenibili per tanti nuclei.
Negli ultimi anni la miseria si manifesta nelle aree metropolitane e nelle tradizionali province con minore reddito e tassi di disoccupazione elevati, dipende dalla composizione familiare perchè un nucleo …
… risorse per il welfare e si sostituisce alle imprese che possono fare profitti senza offrire nulla in cambio. Vediamo allora la nostra lista delle priorità che non coincide ovviamente con quella Governativa.
 
  • Rilanciamo la istruzione e le risorse destinate dal Governo sono del tutto inadeguate il titolo di studio ha ancora un peso effettivo, le famiglie povere sono anche quelle con titoli di studio bassi, costruire percorsi professionali ad hoc per chi ha abbandonato le scuole, arrivare a un diploma, portare studenti e studentesse a una laurea breve richiede impegni anche dallo Stato, investimenti adeguati nella istruzione pubblica, politiche dell'abitare, borse di studio. Se non si aumentano allora le risorse destinate alla formazione e all'istruzione di ogni ordine e grado, è inutile lamentarsi degli abbandoni scolastici e del basso numero di diplomati e laureati. Dovremmo poi pensare a percorsi formativi permanenti a prescindere dal lavoro svolto per contare su alternative reali in caso di licenziamenti.
  • Combattere la povertà con salari dignitosi e potenziando il welfare I dati Istat fotografano una povertà relativa e una assoluta  ben distinte ma entrambe in crescita, la povertà è legata anche al caro affitti, da decenni manca un piano casa e una edilizia popolare capace di risposte a un annoso problema
  • I lavoratori subordinati sono sempre più poveri La miseria attanaglia ormai anche quanti hanno un lavoro, la erosione del potere di acquisto è stata tanto forte da produrre in pochi anni uno tsunami sociale
  •  Investire nella scuola e nella sanità, un nuovo piano casa per il rilancio della mobilità sociale La scarsa mobilità sociale è una delle cause di questa condizione, avere poi posto fine al Reddito di cittadinanza non si è dimostrata una scelta oculata, eppure il Governo è irremovibile su una decisione che, dati alla mano, ha solo accresciuto la miseria
  • La miseria investe le giovani generazioni, le spese governative per la famiglia sono solo un bluff l’incidenza della povertà assoluta intanto nella fascia under 18 si fa sempre più preoccupante, davanti a circa 1,3 milioni di bambini e ragazzi in condizioni di povertà scopriamo quanto siano ipocriti i richiami alla famiglia e alla infanzia, mai da 30 anni ad oggi il deterioramento delle condizioni di vita ha colpito le fasce giovanili ipotecando negativamente il futuro delle giovani generazioni. Non si tratta di tutelare la famiglia come istituzione ma di potenziare il nostro welfare adeguandolo ai nuovi e reali bisogni. 

Pensate che la prossima Manovra di Bilancio offra risposte e soluzione alla  povertà crescente? No, stanzia solo risorse al Riarmo

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