Un sistema fiscale iniquo e classista: ecco di cosa parlare in vista della Legge di Bilancio
Sul finire di questa settimana il Governo pubblicherà la Manovra di Bilancio dopo la diffusione del Documento programmatico accompagnato da audizioni e commenti di varia natura.
A distanza di alcuni anni dovremmo sfidare il Governo sulla applicazione della flat tax che ha assegnato un trattamento di favore, ma del tutto ingiustificato, ai lavoratori autonomi. E' una misura economica dettata dalla condizione di estrema difficoltà delle partite iva o piuttosto una sorta di favoritismo politico per guadagnare consensi elettorali?
E se la tassa piatta fosse un valore aggiunto perchè non è stata estesa ai lavoratori dipendenti? Risposta scontata, non sarebbe ammissibile ed economicamente sostenibile una scelta del genere, alla fine i conti dello Stato entrerebbero in crisi e con essi anche le residue credibilità del sistema paese.Per quale ragione nessuno oggi intende sfidare Meloni e alleati sulla iniquità del sistema fiscale vigente? E gli scaglioni esistenti non sono frutto di una logica politica che alla fine ha guardato al voto di milioni di potenziali elettori piuttosto che trovare delle soluzioni eque, socialmente sostenibili e con effetti benefici sulle entrate fiscali? Il 43 per cento per la quota eccedente i 50 mila euro di reddito mette insieme alla fine il docente universitario con il dirigente di azienda, l'industriale con un agiato commerciante, insomma prevedere tassazioni progressive e innumerevoli scaglioni sarebbe senza dubbio una scelta di maggiore giustizia sociale ma al contempo in aperta contrapposizione all'idea che solo riducendo le tasse possiamo favorire l'economia.Chi guadagna 100 mila o 200 mila o 400 mila deve avere la stessa aliquota fiscale pur vantando tenori di vita assai diversi e tali da giustificare molteplici percentuali di tassazione, detto in altri termini non sarebbe lecito ed equo accrescere le aliquote riportandole ai numeri dei primi 30 anni della Repubblica?Quando consideriamo poi la tassazione dovremmo anche vedere il peso effettivo del reddito ossia prendere in esame la caduta del potere di acquisto dei salari ma anche delle pensioni, sugli aumenti accordati agli uni e alle altre per adeguarli al costo della vita. Un altro aspetto su cui riflettere è dato dal mancato aumento dei salari reali, dalla perdita del potere di acquisto costringendo, si fa per dire, i governi del passato a intervenire o con riduzioni di imposte (per recare qualche beneficio alle buste paga) o con il bonus da 80 euro.
Siamo convinti alla fine che tra detrazioni e interventi vari anche gli effetti delle politiche fiscali non siano state stravolte ad esempio penalizzando le famiglie formate da un solo membro? E siamo convinti che non sarebbe stato preferibile un intervento strutturale a proposito di aliquote, potere di acquisto, meccanismi salariali e contrattuali piuttosto che gravare sulla fiscalità generale?
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