In attesa del testo della Legge di Bilancio si va facendo strada qualche ipotesi in materia di previdenza ma sia ben chiaro che un eventuale, e probabile, congelamento dei tre mesi in più (in base alla aspettativa di vita) che posticiperebbero la pensione di tre mesi non significa avere cambiato la Legge Fornero come il centro destra aveva promesso agli elettori.
E intanto sono arrivati interventi retroattivi per alleggerire il peso dei contributi versati con il sistema retributivo nell'ottica di posticipare l'uscita dal lavoro.
Il Governo è alle prese con una decisione difficile, settori della maggioranza chiedono a Giorgetti e alla Meloni di annullare questo scalino fermando l'uscita dal mondo del lavoro, con la pensione di vecchiaia , a 67 anni (ma passano alcuni mesi prima della finestra di uscita utile all'assegno previdenziale) e al contempo invocano un abbassamento degli anni contributivi per la pensione a prescindere dall'età
Entrambe le richieste hanno un costo economico e anche qualora il Governo ne accogliesse solo una non saremmo davanti a scelte coerenti con le promesse elettorali perchè l'impianto della Fornero rimarrebbe intatto concedendo al massimo una o due piccole deroghe.
In attesa della Legge di Bilancio si apprende dalla stampa le prime decisioni come la riduzione dell’aliquota Irpef dal 35 al 33% fortemente invocata da Forza Italia o la probabile rottamazione delle cartelle esattoriale che allunga i tempi di pagamento a 108 rate per 9 anni , si parla anche, tra le anticipazioni de Il Sole 24 Ore, dello stop all’incremento di tre mesi dei requisiti previdenziali che non varrà per tutti\e ma solo per alcune categorie “meritevoli” di tutela. ossia precoci e usuranti. E per chiudere si parla anche di ulteriori tagli di tasse su produttività e contrattazione decentrata oltre ai soliti incentivi agli investimenti per le imprese.
La domanda senza risposta è sempre la stessa: perchè non hanno abrogato la Fornero e aumentato i salari abbassando l'età pensionabile?
Perchè i costi sarebbero stati elevati specie per un paese che da anni taglia le tasse anche a chi avrebbe i soldi per pagarle, se aumentassero i salari si attirerebbero le ire delle imprese, se riducessero l'età pensionabile avrebbero contro Bruxelles che metterebbe i bastoni tra le ruote per uscire dalla procedura di controllo dopo il superamento del tetto massimo del deficit.
E allora? Decisioni pasticciate che in sostanza tagliano risorse al welfare, non incrementano i salari e non riducono l'età pensionabile dividendo ulteriormente i lavoratori con interventi parziali e diseguali
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