L'aumento dei disturbi mentali in Italia

 Un adulto su cinque, in Europa, ha palesato sintomi di depressione anche se solo una piccola minoranza risulta in cura per questa problematica di salute.

 
Ne parla un rapporto in lingua inglese ripreso da vari portali in lingua italiana, la domanda rimasta senza risposta è quanto stia facendo il Servizio Sanitario Nazionale sul territorio, quanti servizi siano presenti e attivi, quali interventi vengano effettuati per la prevenzione dei malesseri.



Sovente ci si occupa di sanità e salute pubblica in presenza di ricadute negative sull'economia, ad esempio la depressione è causa di assenteismo, di malattia e assenze dal lavoro, del resto le statistiche degli infortuni e delle morti sul lavoro rappresentano un costo elevato per l'economia, a detta di molti osservatori prevenzione e interventi tempestivi avrebbero costi inferiori a quelli di risarcimento o per coprire i giorni di infortunio,

Le liste di attesa determinano continui ritardi nella cura, gli sportelli di ascolto e gli ambulatori sono carenti specie per i disturbi che colpiscono l'infanzia e l'adolescenza, sono in tanti a dubitare degli interventi farmacologici in assenza di interventi sociali.
 
In un paese nel quale il lavoro femminile presenta tassi di precarietà maggiore della media non sorprende che siano proprio le donne più colpite da questo genere di disturbi.
 
Andando oltre le raccomandazioni Ocse o della Ue, da tempo si attende il Piano nazionale di intervento che dovrebbe anche prevedere percorsi formativi e una assistenza diffusa sui territori per consentire consulenze psicologiche gratuite, percorsi atti alla prevenzione fino a dei percorsi formativi e informativi indispensabili per un approccio corretto . Perchè la cura farmacologica nella stragrande maggioranza dei casi non è la soluzione ma una scappatoia
 
 

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