Azienda partecipata: quo vadis? In silenzio partono gli esuberi

Chi di noi sa che ci sono piu' ben 1.079 le società in liquidazione o in fase di scioglimento ?
Quando parte il tam tam della proganda Governativa, i meccanismi sono già in movimento...

Esiste un censimento del ministero dell’Economia sulle società partecipate in fase di smantellamento,la discussione in Parlamento non c'è e da parte del Governo si rinvia di qualche settimana una discussione dentro il percorso già deciso, quello che porterà a tagli, esuberi, liquidazioni, accorpamenti di aziende e personale o licenziato o in mobilità-

Già da tempo gli enti locali hanno previsto a Bilancio dei fondi per far fronte a eventuali debiti delle partecipate , già da fine 2014 è partita la riduzione delle aziende ritenute non strategiche ma i tempi, si sa, sono piuttosto lunghi tra l'avvio della liquidazione e la effettiva chiusura, ci sono del resto motivazioni giuridiche alquanto complicate da risolvere.

Intanto anche le richieste di enti locali e sindacato non hanno avuto ad oggi risposta, il governo pare confermare l’obbligo di dismissione per le società con un fatturato inferiore a un milione di euro e per quelle senza dipendenti.

Ignoti sono ancora i criteri sui quali basarsi per i tagli, sconosciuti i numeri effettivi delle partecipate che stando agli attuali criteri (assenza di personale e fatturato) dovrebbero essere dismesse.

Ma questi dati sono veramente all'oscuro del Governo e degli enti locali oppure sono ben noti ma occultati perchè la loro diffusione sarebbe controproducente almeno prima di approvare un testo di legge?

Di ufficiale c'è solo la ricognizione dell'anno 2014, le società partecipate erano 8.893, 562 quelle partecipate dalle amministrazioni centrali, ben 8.386 quelle legate agli enti locali. Il resto, circa 250, partecipate di enti previdenziali e altre non meglio definite, insomma una realtà alquanto complessa che stando ai numeri vede nell'ente locale la struttura pubblica che ha dato maggiore impulso a queste società. E quando si parla di enti locali intendiamo Comuni, Province. Regioni e Camere di Commercio.

Ancora piu' difficile sarà capire tutte le partecipazioni, di certo sappiamo che sono proprio le regioni del centro Nord quelle che presentano la maggioranza delle aziende, tra Lombardia Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte e la Toscana si raggiunge quasi il 50% del numero totale. Di sicuro ci sono aziende piccole con poco personale e un numero esiguo (meno del 5% del numero totale) che raccoglie i due terzi di tutto il personale che ammonta a oltre 410 mila addetti

E proprio sulle poche aziende di maggiori dimensioni si va concentrando l'attenzione del Governo nell'ottica di costruire dei colossi che possano agire su mercati nazionali ed europei visto che le partecipate si occupano anche di acqua, energia, gas e gestione dei rifiuti

Alla luce di questi numeri è facile intuire che attorno alle partecipate si concentrano interessi nevralgici per il capitale e da qui gli appetiti morbosi per conquistare alcune aziende strategiche.

E in questi scenari nessuno parla dei lavoratori e del ruolo che queste aziende dovrebbero avere, magari per indirizzare l'economia a fini sociali e per scongiurare la privatizzazione, ennesima, dei beni pubblici (o comuni )

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