Viareggio: i conti non tornano: La parola ai familiari

Dal 2009 ad oggi, dalla strage di Viareggio ad oggi di acqua sotto i ponti ne è passata tanta, anzi troppa.

In questi anni, come già accaduto al G8 di Genova, qualcuno ha fatto carriera nonostante gravi capi di imputazione a suo carico.

Il ministro Delrio, alla trasmissione di La7 'Otto e mezzo',  aveva commentato le richieste di condanna del PM giudicandole una "misura sproporzionata", una difesa di ufficio non di tutti gli imputati ma sicuramente di quelli piu' in vista. Dopo la sentenza di primo grado  qualcuno dovrebbe renderne conto, non solo Del Rio ma anche l'ex presidente Napolitano che nomino' cavaliere della repubblica il dott. Moretti, sicuramente i vertici del Pd autori delle nomine e degli incarichi ai vertici di aziende pubbliche.

Il Ministro Delrio, lo stesso che ha smantellato le Province e con esse la manutenzione di strade e territorio, dovrebbe chiedere scusa a tutti i cittadini  ma soprattutto ai familiari delle vittime della strage di Viareggio.

Secondo noi la legge Del Rio dovrebbe essere cancellata per tutti i danni che sta creando e creerà.

Ma anche la revoca dell' incarico di Moretti in Finmeccanica dovrebbe essere parte integrante di un pacchetto di azioni nel segno della verità e giustizia per le vittime della strage.

Nel 2015  il governo Renzi ed il ministro Padoan  non vollero applicare in Eni e Finmeccanica "la clausola di onorabilita'" che determinerebbe la revoca degli incarichi ai condannati. Scocerta l'imbarazzato silenzio del presidente del Consiglio Gentiloni.

A seguire il comunicato dei familiari all'indomani della sentenza


“Il Mondo che vorrei” - Onlus”
Associazione familiari Vittime 29 giugno 2009 Viareggio

Comunicato del 1° febbraio 2017 ore 11.00

L'Associazione ringrazia sentitamente la moltitudine di persone che ieri, come in tutti questi anni, è stata al nostro fianco.
Una valutazione definitiva potremo averla solo dopo la lettura delle motivazioni che hanno determinato questa sentenza.
A poche ore dalla lettura del dispositivo, possiamo dire che il sistema ferroviario del trasporto merci pericolose, tanto in Italia quanto in Europa, è stato riconosciuto responsabile dalle gravissime inadempienze ed omissioni.

La sentenza ha, inoltre, sancito che i vertici delle Società condannate avevano poteri e mezzi per intervenire e, non avendolo fatto, hanno causato la morte di 32 persone tra cui bambini e ragazze che stavano riposando nelle proprie abitazioni.
La condanna, infatti, è avvenuta principalmente per “disastro ferroviario” e “omicidio colposo plurimo aggravato”.
Oggi, con la sentenza di 1° grado si chiude una prima fase, ma la nostra battaglia continua.

In primis, con la revisione dell'istituto della prescrizione. Nello specifico chiediamo ai condannati di rinunciare alla prescrizione, nell'interesse della ricerca della verità.

Alla politica chiediamo, oltre alle immediate dimissioni dalle cariche di Stato, un intervento per annullare tutte le onorificenze del cav. del lavoro ing. Moretti e l'incarico a Margarita, oggi a dirigere l'Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria (Ansf).
Invitiamo cittadini e cittadine a starci ancora vicino ed useremo tutte le nostre energie e forze per ricorrere in Appello affinché la qualità di questa sentenza corrisponda alle richieste quantitative e qualitative della stessa Procura.

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