Calano le tenebre sul salario accessorio

Mancano soldi per la contrattazione decentrata ma soprattutto non si sa ancora quanto costeranno i rinnovi contrattuali, un calcolo reso necessario dalla copertura della spesa in bilancio.

A oggi non sappiamo quanto sia l'ammontare delle risorse aggiuntive che gli enti locali e le Regioni dovranno inserire nei bilanci preventivi 2017, risorse indispensabili non solo per il rinnovo dei contratti nazionali ma per la stessa contrattazione decentrata.

Ma se pensiamo ai tempi entro i quali approvare i bilanci negli enti locali ci accorgiamo che tra Governo e enti locali manca quella sinergia necessaria e auspicabile perchè senza tale sinergia sarà assai difficile muoversi sia per i comuni che per la stessa contrattazione.

Insomma nessuna certezza sulle risorse che saranno stanziate per la contrattazione decentrata, ad oggi gli enti locali senza alcuna certezza sui fondi da parte del Governo potranno solo pensare alla composizione del fondo decurtandolo in base al numero di dipendenti andati in pensione.

La legge di Bilancio 2017 rinvia a un decreto del consiglio dei ministri da emanare entro il 31 marzo con cui saranno appunto stabiliti importi a carico delle amministrazioni non statali (Regioni, enti locali, Asl, Camere di commercio eccetera) finalizzati al rinnovo dei contratti nazionali previsto per la tarda primavera.

Nel passato c'era un Dpcm che prevedeva, per esempio nel 2016, l'incremento dello 0,4% rispetto al monte salari 2015, una cifra poi inserita nel bilancio 2016.

Ma le cose sono cambiate e l'ultima legge di stabilità, quella approvata nel dicembre scorso, prevede che i fondi siano uguali a quelli del 2015 con una riduzione proporzionale al personale andato in pensione o comunque non piu' alle dipendenze dell'ente.

Fatti due conti abbiamo una perdita del fondo e non un suo incremento, tutto poi dipende dalla approvazione dei decreti Madia che sono ancora in fieri.

Il rischio è che arrivi una nuova leggina (ad oggi negano questa ipotesi) che ripristini l'obbligo alla riduzione del fondo in proporzione alla diminuzione dei dipendenti in servizio, un obbligo che in futuro, anzi già da quest'anno, non dovrebbe esserci piu' perchè i tagli al fondo non si consolidano eccezion fatta per quelli previsti dall'art 9 comma 2 bis del decreto 78\2010

Allora quanto saranno le risorse aggiuntive?

Ben poche e in buona parte ancora da definire, da capire quali risorse saranno poi destinate alle fase accessoria e quali invece al primo livello di contrattazione.

Fatti due conti, si andrà poco sopra il fondo 2015 includendo l’aumento dello 0,4% già previsto per l’anno 2016 e finalizzato al rinnovo dei contratti nazionali. Ma per raggiungere la fatidica somma degli 85 euro servirebbe un incremento del monte salari 2015 di quasi il 4%, una cifra assai lontana da quanto il Governo è nelle condizioni di mettere sul piatto.

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