Aziende partecipate:entro il 30 novembre i piani degli eventuali esuberi


Il personale delle aziende partecipate puo' dormire sonni tranquilli?

In linea teorica si', in linea pratica dovrebbe iniziare a preoccuparsi soprattutto se opera in una azienda in dismissione, infatti i criteri per individuare le eccedenze di personale dovranno essere predisposti entro il 30 novembre e gli esuberi, che ci saranno, v misurati anche in base ai servizi erogati

Il decreto legge stabilisce una data, il 30 novembre, entro e non oltre la quale procedere con la ricognizione del personale ma tutto è avvolto nel mistero perchè le rilevazioni possono avvenire con metodi e finalità disparate.

In assenza di criteri come sarà interprerata la adeguatezza organizzativa prevista dall’articolo 6, comma 3 e l’articolo 11, comma 2 del Dlgs 175/2016?

Prendiamo ad esempio una società che abbia molti ruoli esecutivi al suo interno e decida di esternalizzare un ramo di azienda , per esempio il portierato affindandosi ad un conveniente appalto, che ne sarà di queste lavoratrici? La ricognizione terrà solo conto della adeguata dotazione organica o della convenienza economica? E gli organici non saranno valutati anche in base allo sviluppo delle attività (e in tal caso un esperto di marketing sarebbe sicuramente preferito a un portiere) future?

Non crediamo convenga alle aziende pubbliche sopprimere personale nelle sue partecipate ma allo stesso tempo è escluso che sosterranno la spesa di personale giudicato inutile. Pensiamo allora che la cessione di rami di azienda e di personale sia una delle possibilità concrete secondo un modello organizzativo flessibile sempre piu' oscuro. Di sicuro i processi di formazione e riqualificazione del personale e la reinternalizzazione non sono scenari praticabili per i livelli piu' bassi e questo avviene per volontà politica.

La verifica degli esuberi presuppone una lunga ricostruzione dei rapporti di lavoro tra gli enti affidanti e la società, andaranno a vedere come è avvenuta l'assunzione , i cosiddetti processi di reclutamento per finire con la valutazione delle attività svolte verso terzi. Di sicuro ci sarà da stare con gli occhi aperti per scongiurare tagli occupazionali che andrrebbero a colpire il personale con le qualifiche piu' basse, evitare che le ricognizioni avvengano facendo pagare i processi di ristrutturazione solo ai lavoratori

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