Contratto pubblico impiego? I soldi non sono quelli pattuiti e promessi
Lettera aperta al personale della Pubblica amministrazione
Caro\a collega, ti sei chiesto quanti soldi hai perduto in questi anni con i blocchi contrattuali? Sicuramente migliaia di euro e nel frattempo le condizioni di lavoro sono decisamente peggiorate, si lavora in numeri sempre piu' risicati e con carichi di lavoro in aumento.
Per anni ci hanno detto che prima o poi avrebbero rinnovato i contratti, ora ne siamo certi ma con cifre irrisorie
Caro\a collega, ti sei chiesto quanti soldi hai perduto in questi anni con i blocchi contrattuali? Sicuramente migliaia di euro e nel frattempo le condizioni di lavoro sono decisamente peggiorate, si lavora in numeri sempre piu' risicati e con carichi di lavoro in aumento.
Per anni ci hanno detto che prima o poi avrebbero rinnovato i contratti, ora ne siamo certi ma con cifre irrisorie
Il
rinnovo dei contratti pubblici rischia di essere una mancia elettorale o
poco piu', chi pensava ad aumenti per recuperare il potere di acquisto
perduti in nove anni di blocco della contrattazione si ricrederà in
fretta. C'era chi sommava il bonus Renzi agli 80 euro di aumenti, salvo poi scoprire che gli 80 sono lordi e molti di noi non prenderanno il bonus, o lo prenderanno decurtato, per avere superato la soglia dei 26 mila euro (lordi) annui.
Ricordiamo che il 30 novembre 2016, pochi giorni prima del Referendum costituzionale che per sfortuna del Governo vide prevalere i No, il Governo si impegno' a rinnovare i contratti pubblici con incrementi medi non inferiori agli 85 euro. Peccato che nessuno precisò che la cifra era non al netto.
Ricordiamo che il 30 novembre 2016, pochi giorni prima del Referendum costituzionale che per sfortuna del Governo vide prevalere i No, il Governo si impegno' a rinnovare i contratti pubblici con incrementi medi non inferiori agli 85 euro. Peccato che nessuno precisò che la cifra era non al netto.
Pochi mesi prima, intanto, il Governo aveva incassato la riduzione dei comparti della Pubblica
amministrazione da 11 a 4 con tanto di accordo sindacale sottoscritto
anche da Usb, Ad oggi resta un rebus come i rinnovi contrattuali saranno gestiti, se gli aumenti riguarderanno soprattutto i salari piu' bassi o se parte della cifra stanziata verrà sottoposta alle forche caudine della performance.
La
promessa elettorale del Governo ha di fatto permesso ai sindacati
cosiddetti rappresentativi di cantare vittoria lasciando campo libero al Governo per approvare i decreti Madia, i nuovi codici disciplinari e
chiudere la partita delle Partecipate con la cancellazione di aziende e
di posti di lavoro.
Il
Governo promise aumenti per i quali non aveva copertura economica e che
oggi si stanno dimostrando illusori. Eppure 85 euro lordi in tre anni
non erano certo una conquista ma solo un regalo al Governo che aveva
tenuto i salari fermi per tanti anni
Solo oggi
si scopre che neppure quell'accordo a perdere, stipulato coi sindacati
il 30 novembre scorso, sarà rispettato. Infatti, al momento dell'accordo
contrattuale, non prima di Febbraio 2018 e poche settimane prima delle
elezioni rsu che coinvolgeranno oltre 3milioni di dipendenti pubblici,
saranno trascorsi due anni e mezzo dalla sentenza della Corte
costituzionale che obbligava il Governo a riaprire subito le trattative sui
concorsi visto che il blocco era illegittimo, anzi incostituzionale. In questi due anni e mezzo abbiamo perso ulteriore potere di acquisto ma il Governo ha anche approvato i decreti Madia, avviato lo smantellamento delle Partecipate, introdotto i codici disciplinari repressivi e ridotto da 11 a 4 i comparti. Al danno economico si aggiunge la totale collaborazione sindacale ai processi di smantellamento della Pubblica amministrazione.
Ben pochi dicono che i soldi necessari
(cinquanta euro netti o poco meno pensate compensino quanto abbiamo
perduto? ) sono stati trovati solo perchè la Ue ha aumentato il deficit
consentito nella manovra di bilancio, in caso contrario il Governo non
avrebbe potuto onorare l'impegno sottoscritto.
Ma le soprese non finiscono qui. Dopo il 4 Dicembre ci aspettavamo che i comitati referendari non si fermassero nella loro azione quando invece hanno capitalizzato il risultato quasi esclusivamente per iniziare le grandi manovre in vista delle elezioni 2018, del resto la massima andreottiana del potere che logora chi non lo possiede si è dimostrata piu' che mai azzeccata. A nessuno è venuto in mente di attaccare direttamente la Legge Del Rio e men che mai ai sindacati. Oggi i cittadini continuano a pagare le tasse alle province ma questi soldi non vanno nel bilancio delle Province stesse che li destinava alla manutenzione di scuole e strade bensi' al Bilancio dello Stato. Le province, svuotate delle loro principali funzioni e private di fondi autonomi, sono diventati i gabellieri per conto dello Stato ma senza assolvere quei compiti di grande utilità che nè le Regioni nè le città Metropilitane oggi sono in grado di assicurare. Anche dello smantellamento delle Province chi dobbiamo ringraziare? Ovviamente i soliti noti, sindacati rappresentativi e Partito democratico
Se
il Governo allora è una tigre di carta, cosa sono i sindacati che
lasceranno 30 mesi di ulteriore giacenza contrattuale senza una ora di
sciopero? E in questi due anni e mezzo cosa saranno stati capaci di
ottenere? Meno di 50 euro al mese, il buono pasto ancora fermo a 7 euro
e un sensibile decremento dei fondi della produttività.
Questi
risultati dimostrano la totale passività dei sindacati rappresentativi
ai Governi e penalizzano gli oltre 3 milioni di dipendenti pubblici.
Anche per questo motivo viene indetto lo sciopero generale il 27 Ottobre
Commenti
Posta un commento