Controriforma elettorale tra amnesie e rimozioni

Non siamo esperti o profondi conoscitori dei sistemi elettorali ma il dibattito in corso nel paese ci lascia francamente basiti.

Quando hanno distrutto il proporzionale erano quasi tutti concordi, eppure quel sistema era capace di rappresentare in Parlamento il paese riconoscendo anche a chi aveva poco piu' dell'1% una rappresentanza. Oggi, diversamente, puo' capitare di non avere alcun seggio nonostante consensi con i quali, in un sistema proporzionale,avresti qualche deputato e forse dei senatori.

Il Proporzionale fu eliminato perchè a detta dei soloni di allora impediva la governabilità, forse a vedere Governi eletti da Parlamentari eletti nelle liste piu' disparate, parlamentari che hanno cambiato piu' gruppi nel corso della Legislatura, indecisi su tutto eccetto che sulla scelta di non andare alle elezioni per maturare il vitalizio.

Il desiderio di maggioritario e di bonapartismo ha sempre giocato brutti scherzi, è nocivo per la democrazia  e asseconda i poteri forti.

Il Rosatellum 2.0 andra à in votazione anche al Senato e difficilmente verrà modificato, tutti hanno fretta di approvarlo.
Se ne parla spesso senza conoscerlo, allora cosa contraddistingue il nuovo sistema elettorale? Impropriamente viene definito su base proporzionale con una  correzione in senso maggioritario, vengono reintrodotti i collegi uninominali (232 alla Camera e 116 al Senato) nei quali i partiti si potranno anche coalizzare.

Qualcuno avrebbe voluto indicare da subito il candidato premier (a proposito di bonapartismo e uomini della Provvidenza....) e non di semplici capolista. Con i collegi uninominali si eleggerà il 36% dei seggi della Camera, il resto con il proporzionale.
Sulla parte proporzionale l’elettore non sarà libero di scegliere la propria preferenza ma avrà due o 4 nomi già bloccati sulla scheda su indicazione del partito. E qui i fautori della libera scelta del candidato si scatenano dimenticando che da quando mondo è mondo passano i candidati o con apparati organizzativi di partito o con tanti soldi a disposizione (ricordate le famose lobby accresciutesi con il maggioritario?) per costruirsi una campagna elettorale costosa e pseudo volontari a disposizione.

Ma come si voterà? Barrando il nome del candidato uninominale il voto andrà  anche alla lista che lo sostiene e in caso di piu' liste a sostegno della candidatura (coalizioni) i voti saranno ripartiti proporzionalmente ai voti raccolti da ciascuna lista facente parte della alleanza .

Basta allora che sia impedito il voto disgiunto (vedi Mattarellum con le due schede, una per l’uninominale e l'altra per il proporzionale) per parlare di sistema antidemocratico?

 A noi francamente questi sistemi misti con sbarramento (al 3%) ci sembrano tutti uguali, sistemi confusi e di compromesso tra le esigenze degli apparati di partito e la ricerca di terminali locali dei poteri forti. E non ci vengano a dire che questa legge pone fine alle leggi civetta che, senza l’1% , vedranno i loro voti andranno dispersi e non assegnati ai partiti della coalizione o che permette di presentare liste con un numero inferiori nelle singole circoscrizioni. Il problema è ben altro, ossia che in una società dove nel mondo del lavoro si affermano regole antidemocratiche e lesive della democrazia, illudersi che i sistemi elettorali siano invece rispondenti alle richieste di libertà e partecipazione è solo una stupida illusione.

Quindi chi urla allo scandalo e alla minaccia antidemocratica, bene farebbe a ripercorrere la storia degli ultimi 20 anni, a capire come è nato Il Maggioritario e per quale ragione si è affermato.

Da dove ripartire allora?
Da un semplice quesito, ossia se le istituzioni oggi siano effettivamente rappresentative e garantiscano la partecipazione di massa, attraverso la società civile e le sue articolazioni. Francamente sindacati, partiti e associazioni di democratico e di massa hanno ormai ben poco, sono diventati strumenti in mano a lobby di potere ed escludono a priori ogni decisione e partecipazione reale dal basso, si afferma l'idea della governance e della governabilità a discapito della democrazia reale . E dalla democrazia reale bisogna ripartire per affermare idee e pratiche sociali diverse, sarà per queste ragioni che il dibattito sul sistema elettorale è avulso dai problemi reali e diventa solo terreno per i partiti e la loro autoreferenzialità






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