Precariato negli enti pubblici tra sfruttamento e sottomissione
L’invisibile
condizione di sfruttamento del precariato
La
legge Madia parla di stabilizzare 50 mila precari ma il loro numero è
sottostimato. L’art. 20 del D. lgs. 75/2017 (Superamento
del precariato nelle pubbliche amministrazioni) dispone
che le
Pubbliche amministrazioni al fine di superare il precariato, ridurre
il ricorso ai contratti a termine e valorizzare la professionalità
acquisita dal personale con rapporto di lavoro a tempo
determinato, possono,
nel triennio 2018-2020,
in coerenza con il piano triennale dei fabbisogni e con
l’indicazione della relativa copertura finanziaria, assumere a
tempo indeterminato personale non dirigenziale
I
precari sono presenti in tutta la pubblica amministrazione con
innumerevoli tipologie contrattuali. Gli enti di ricerca e la sanità
senza di loro non andrebbero avanti. Il Governo non ha operato alcun
censimento, la cifra dei 50 mila è il risultato di calcoli della
Ragioneria dello Stato e le nuove assunzioni saranno in competizione
con gli aumenti contrattuali per gli statali che dovrebbero arrivare
dopo 8 anni di blocco.
Le
amministrazioni pubbliche non hanno il dovere ma solo il potere di
assumere i precari. La normativa è fumosa, scritta volutamente in
termini generici. Per la copertura finanziaria delle assunzioni
necessiterebbero per altri soldi rispetto ai pochi stanziati, per
esempio riducendo le spese militari, tagliando i finanziamenti
\sgravi a fondo perduto alle imprese che poi delocalizzano la
produzione.
Oltre
dieci anni fa la stabilizzazione dei precari lasciò fuori gran parte
degli aventi diritto, mentre oggi si rischia di escludere gli
assegnisti di ricerca e i tempi determinati non in possesso dei
requisiti richiesti, magari esclusi anche per pochi giorni .
Poco
si sa delle trattative in corso, di sicuro i fondi stanziati restano
inadeguati!
Solidarizzare
con i precari, lottare per la loro assunzione significa anche
rimettere in discussione le politiche di contenimento della spesa che
hanno messo in ginocchio gli enti di ricerca e la pubblica
amministrazione, rivendicare un piano di assunzioni che vada ben
oltre quello del Governo, allargando le maglie degli stabilizzandi e
i criteri necessari per essere inclusi
Chiediamo
come gesto concreto nei confronti dei precari della ricerca
l'assunzione immediata di chi è nelle graduatorie dei concorsi già
effettuati presso gli enti di ricerca. L’esaurimento
di tutti i posti disponibili attraverso il mero scorrimento delle
graduatorie potrebbe infatti escludere alcune categorie di precari
(molti CTER per esempio) dalla possibilità di essere assunti perché
non esistevano concorsi per questi profili, e consentire lo
scorrimento anche di graduatorie dove non sono inseriti precari.
Inoltre sarebbero totalmente ignorati i precari assegnisti di
ricerca, evidentemente considerati poco rilevanti, ben sapendo che la
condizione di assegnista di ricerca spesso è dovuta all’assenza di
sufficienti fondi esterni per coprire i costi relativi.
Anche
per questi obiettivi, Sindacato Generale di Base sciopera il 27
Settembre, contro l'aumento dell'età pensionabile, la limitazione
del diritto di sciopero e chiede aumenti contrattuali dignitosi che
restituiscano potere di acquisto ai nostri salari, tra i più bassi
d'Europa. Il precariato è una vergogna nelle università e nei
centri di ricerca dove sopravvivono sacche baronali che hanno recato
solo danni alla ricerca ipotecando il futuro di intere generazioni!
SGB
- Sindacato Generale di Base Pisa
pisa@sindacatosgb.it
SGB
- Sindacato Generale di Base Pisa
pisa@sindacatosgb.it
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