Chiudo, licenzio e inquino. E Comune e Arpat?
SIndacato Generale di Base al Sindaco: risposte e azioni concrete sull'area di Ospedaletto
Nei giorni scorsi abbiamo appreso che l’Arpat ha rilevato la “presenza di microinquinanti in alcuni terreni ad Ospedaletto” a Pisa. Parliamo dell’area dove sorgeva, fino al 2016, la Carlo Colombo che chiuse i battenti licenziando 70 lavoratori.
A distanza di anni arriva la relazione Arpat, noi vorremmo sapere quali siano i rischi reali non solo per gli ex operai della Colombo ma per le centinaia di lavoratori e lavoratrici impiegati nel Complesso Valdarno, sarebbe opportuno capire cosa intenda fare l’amministrazione comunale in merito alla bonifica dell’area. A poche centinaia di metri, sempre sulla Via Bellatalla, da un decennio sorge un cantiere edile abbandonato….
Non si tratta solo di un problema ambientale vogliamo conoscere i rischi per la salute di tutti i lavoratori impiegati nell’area circostante, la ragione per la quale certi risultati arrivino solo un anno dopo la chiusura degli impianti.
Eppure il problema era già noto da anni, almeno dal 2015 (http://www.arpat.toscana.it/notizie/arpatnews/2015/148-15/148-15-odori-e-polveri-in-zona-ospedaletto-a-pisa?searchterm=carlo%2520colombo), da quando alcuni lavoratori denunciarono la presenza di cattivi odori e polveri .
Il problema non è solo della Carlo Colombo, ci sono altri impianti “a rischio” ma emblematica è la storia della Colombo, azienda che ha chiuso, licenziato e che oggi sicuramente non bonificherà l’area.
Spetterebbe all’Amministrazione comunale adoperarsi attivamente per esigere bonifiche e messe in sicurezza di impianti e cantiere ma evidentemente si è forti con i deboli e remissivi con i forti, con i poteri economici e finanziari che la fanno da padrone.
Intanto chiediamo ad Arpat e al Comune di spiegare, in linguaggio comprensibile, la presenza di eventuali rischi per la salute dei lavoratori ospitati dal complesso Valdarno oltre agli ormai ex operai della Colombo e di adoperarsi conseguentemente
Sindacato generale di Base Pisa
Nei giorni scorsi abbiamo appreso che l’Arpat ha rilevato la “presenza di microinquinanti in alcuni terreni ad Ospedaletto” a Pisa. Parliamo dell’area dove sorgeva, fino al 2016, la Carlo Colombo che chiuse i battenti licenziando 70 lavoratori.
A distanza di anni arriva la relazione Arpat, noi vorremmo sapere quali siano i rischi reali non solo per gli ex operai della Colombo ma per le centinaia di lavoratori e lavoratrici impiegati nel Complesso Valdarno, sarebbe opportuno capire cosa intenda fare l’amministrazione comunale in merito alla bonifica dell’area. A poche centinaia di metri, sempre sulla Via Bellatalla, da un decennio sorge un cantiere edile abbandonato….
Non si tratta solo di un problema ambientale vogliamo conoscere i rischi per la salute di tutti i lavoratori impiegati nell’area circostante, la ragione per la quale certi risultati arrivino solo un anno dopo la chiusura degli impianti.
Eppure il problema era già noto da anni, almeno dal 2015 (http://www.arpat.toscana.it/notizie/arpatnews/2015/148-15/148-15-odori-e-polveri-in-zona-ospedaletto-a-pisa?searchterm=carlo%2520colombo), da quando alcuni lavoratori denunciarono la presenza di cattivi odori e polveri .
Il problema non è solo della Carlo Colombo, ci sono altri impianti “a rischio” ma emblematica è la storia della Colombo, azienda che ha chiuso, licenziato e che oggi sicuramente non bonificherà l’area.
Spetterebbe all’Amministrazione comunale adoperarsi attivamente per esigere bonifiche e messe in sicurezza di impianti e cantiere ma evidentemente si è forti con i deboli e remissivi con i forti, con i poteri economici e finanziari che la fanno da padrone.
Intanto chiediamo ad Arpat e al Comune di spiegare, in linguaggio comprensibile, la presenza di eventuali rischi per la salute dei lavoratori ospitati dal complesso Valdarno oltre agli ormai ex operai della Colombo e di adoperarsi conseguentemente
Sindacato generale di Base Pisa
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