Assegno unico: vantaggio o rimessa?

Assegno Unico Universale: arriva il Decreto del Consiglio dei Ministri(CdM) L’assegno sarà riconosciuto ai nuclei familiari per ogni figlio minorenne a carico e decorre dal settimo mese di gravidanza. Poi per ogni figlio maggiorenne a carico, fino ai 21 anni di età, che frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, o un corso di laurea o svolga qualche tirocinio con reddito inferiore agli 8 mila euro o svolga il servizio civile universale. Teniamo conto che circa la metà delle famiglie italiane percepiscono redditi fino a 15.000 euro, in tale caso l'assegno sarà di 175 euro mensili per il primo e secondo figlio e 260 dal terzo in poi. L'assegno unico prevede poi maggiorazioni per figlio\a minorenne con disabilità, per figlio\a maggiorenne con disabilità fino al ventunesimo anno di età, per le madri di età inferiore a 21 anni, per i nuclei familiari con quattro o più figli. L’assegno sarà riconosciuto senza limiti di età per ciascun figlio con disabilità. Sui portali Inps sarà possibile redigere la domanda di assegno a partire dal 1 Gennaio 2022 con la consueta farraginosa modalità telematica on in alternativa sarà possibile affidarsi a qualche patronato. Per i nuclei familiari con Reddito di cittadinanza, l’assegno unico e universale sarà corrisposto insieme al Reddito di cittadinanza. La domanda sorge spontanea: sarà un vantaggio o una rimessa?

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