Stanno stravolgendo i contratti nazionali della Pubblica amministrazione

Quali saranno gli aumenti contrattuali nella Pa? E questi aumenti contrattuali restituiranno effettivo potere di acquisto ai salari? Domande che avranno presto una risposta, intanto è bene sapere che quanto sarà introdotto nel Ccnl degli statali presto lo troveremo anche nei contratti degli altri comparti della Pa

Intanto va detto che gli aumenti non saranno uguali per tutti e a seconda delle disponibilità finanziarie delle amministrazioni il che configura una sorta di autonomia differenziata che premierà i salari di alcuni lavoratori e non di altri. Queste disparità di trattamento riguardano tutto il personale della Pubblica amministrazione alimentando sperequazioni e vere e proprie disuguaglianze.

Ancora da capire quali saranno le conseguenze della sostituzione delle vecchie Peo (progressioni orizzontali) con i «differenziali stipendiali», premi individuali attribuiti sulla parte fissa dello stipendio per riconoscere «l’esperienza sul campo». Ci pare evidente che le disuguaglianze fino ad oggi alimentate dalla performance e dalla contrattazione di secondo livello saranno presto estese alla parte fissa del salario che dovrebbe essere uguale per tutti\e in base ai profili professionali. La soluzione migliore per noi resterebbe quella di prevedere scatti automatici non collegati alla performance ma all'anzianità di servizio

Dalle prime notizie provenienti dall'Aran gli stipendi dei funzionari potrebbero aumentare eludendo il problema di fondo ossia la necessità di recuperare potere di acquisto (anche in virtu' dei 9 anni di blocco della contrattazione) rafforzando la parte fissa del salario .

Esistono troppe differenze tra i comparti ma la soluzione non dovrà essere quella di livellare verso il basso i nuovi salari.

Il contratto delle Funzioni centrali, sarà il primo ad essere siglato nella Pa, prevede, sando alle informazioni diffuse, una limitazione delle progressioni orizzontali il che avrà ripercussioni negative non solo sul salario ma anche sulle pensioni di domani (meno progressioni determineranno minore salario e minori contributi sui quali si calcolerà l'assegno previdenziale)

Poi c'è la partita dell'incremento dei fondi integrativi che hanno subito troppe decurtazioni costringendo gli Enti a pagare alcuni istituti contrattuali con i fondi della produttività. Per essere ancora più chiari non si puo' pensare di incrementare degli istituti contrattuali scaricandone l'onere sui fondi della produttività e senza incrementarli  prima in maniera adeguata.

Se queste sono le prime avvisaglie dei futuri contratti nazionali della Pa non c'è da dormire sonni tranquilli

 

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