Fermiamo il Governo Draghi...prima che sia troppo tardi

 Fermiamo il Governo Draghi

A due anni dall'inizio della pandemia gli impegni assunti in materia di salute e sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici non sono stati rispettati.

Infortuni e morti sul lavoro, malattie professionali risultano in continuo aumento, la risposta del Governo è stata quella di eliminare la quota 100 per scongiurare l'anticipo previdenziale proponendo nuove regole ancora più inique e tornare, tra un paio di anni, alla Legge Fornero che ha portato a quasi 70 anni di età l'uscita dal lavoro. Ogni eventuale anticipo previdenziale sarà vincolato poi, per i prossimi due anni, dal conteggio dei contributi con il sistema contributivo che abbasserà ulteriormente l'importo delle future pensioni. 

Salari da fame e pensioni da fame: lavorare più a lungo, in condizioni precarie, con salari da fame, andare in pensione con assegni previdenziali irrisori calcolati con quel sistema contributivo nato per farci perdere potere di acquisto

Allo stesso tempo stanno chiudendo decine di aziende e centinaia\migliaia di lavoratori\trici condannati a qualche mese di ammortizzatore sociale per poi ritrovarsi senza reddito e senza lavoro.

Il Governo Draghi ha gettato la maschera operando scelte che vanno contro gli interessi delle classi sociali meno abbienti (da qui la campagna contro il Reddito di cittadinanza) e gli interessi dei lavoratori e delle lavoratrici che saranno le vittime sacrificali della riconversione ecologica e della attuazione del Pnrr.

La ciliegina sulla torta è rappresentata dalla direttiva Lamorgese per limitare il diritto a manifestare che non riguarda solo i No green pass ma le organizzazioni sindacali e sociali conflittuali, le vertenze messe in campo per la difesa dei posti di lavoro.

La natura reazionaria e antipopolare del Governo Draghi, i giochi di palazzo attorno al prossimo Presidente della Repubblica, il perdurare di quello stato di emergenza che non ha portato investimenti nella sanità pubblica che invece continua a subire tagli, mancate assunzioni e contrazioni di spesa.

Il 4 Dicembre è stato promossa una mobilitazione dei sindacati di base contro il Governo Draghi, nel frattempo urge riaffermare la tutela delle libertà collettive e delle agibilità democratiche minacciate dalla direttiva Lamorgese e da politiche atte a favorire la contrazione del potere di acquisto dei salari e delle pensioni.

Il caro vita, con tariffe cresciute del 40%, la precarietà del lavoro e delle nostre esistenze si ripercuotono su noi tutti\e condannandoci ai salari da fame odierni e alle basse pensioni  di domani.

Contro il caro vita, la direttiva Lamorgese, il super Green Pass che sarà un dispositivo di controllo sociale e non misura atta a contenere i contagi che invece sono in continua crescita anche tra i vaccinati, contro l'aumento dell'età pensionabile nonostante la riduzione dell'aspettativa di vita, a tutela della salute pubblica, per immediato scorrimento delle graduatorie concorsuali negli Enti pubblici e una legge che arresti le delocalizzazioni. Per porre fine alla logica degli appalti al ribasso e alla liberalizzazione del subappalto

MOBILITIAMOCI

CUB PISA

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