Reddito di cittadinanza: santa alleanza per demolirlo

 Partiamo da una premessa: al posto del Reddito di cittadinanza avremmo preferito dei lavori pubblici regolarmente retribuiti e con la necessaria copertura previdenziale, lavori con finalità sociali, ambientali , magari per la salvaguardia del territorio, la pulizia dei quartieri, l'apertura di spazi chiusi al pubblico....

Ma per fare ciò avremmo avuto bisogno di uno Stato capace di intervenire direttamente producendo lavoro alle proprie dipendenze, l'esatto contrario di esternalizzazioni e privatizzazioni, servizi in appalto a basso costo per non parlare delle delocalizzazioni.

Una volta approvato, Il reddito di cittadinanza è servito per restituire almeno parte, pur esigua, della ricchezza prodotta alle famiglie meno abbienti e in tempi nei quali crescono disuguaglianze a beneficio di pochi ci sembra già abbastanza.

I becchini del Rdc sono molti, a destra e a sinistra (si fa per dire), esistono parti da correggere ma gli interventi del Governo vanno invece in altra direzione: ridimensionamento dei benefici, riduzione drastica della platea dei destinatari, condizioni atte ad accettare lavori disagiati e assai precari come inserimento lavorativo a seguito della percezione del sussidio.

Non può definirsi accettabile, o congrua, una offerta di lavoro (pena la perdita del reddito) a centinaia di km da casa,  magari la grande occasione occupazionale non è definibile come tale per il  basso salario e la natura temporanea dell'impiego. Eppure alla seconda magnifica e imperdibile offerta, o accetti o perdi il Rdc.

Prendiamo una giovane madre alla quale offrono un impiego a 100 Km di distanza da casa, questa si potrà definire una sorta di imperdibile, si fa per dire, opportunità  persa la quale si perde ogni diritto al reddito? Perchè la seconda offerta potrebbe essere assai più lontana della prima e senza alcun controllo sulla congruità del contratto e della retribuzione.

Sul Rdc è in corso una narrazione dispotica  e fuorviante tesa a dipingere questa misura di sostegno come una cittadella assediata da approfittatori e disonesti. I truffatori ovviamente esistono ma bastano controlli severi per individuarli e colpirli, dopo due anni di pandemia le famiglie povere sono raddoppiate e servirebbe piuttosto ampliare la platea dei beneficiari., eliminare la regola assurda che obbliga alla spesa dei soldi nel mese corrente , aprire a contratti anche di breve durata, parametrare la quota di affitto anche in base al nucleo familiare e al reddito percepito, rivedere la scala di equivalenza visti i limiti di quella attuale. Tutti interventi migliorativi che invece il Governo ha ignorato procedendo con le notizie di cronaca costruite per lanciare un messaggio alla cittadinanza ossia che il reddito di cittadinanza va ridimensionato perchè farebbe solo gli interessi degli approfittatori.

Stando ai dati, dal 2019 ad oggi, sono stati accertati 11 mila irregolarità per un danno presunto di 97 milioni di euro, stiamo parlando dei controlli effettuati sui redditi di cittadinanza, se invece guardiamo alle aziende controllate da ispezione, ben 142 mila sarebbero le situazioni nelle quali sono state registrate irregolarità di vario genere per un danno di 1 miliardo e 270 mila euro (dati da Contropiano.org)

Anche qualora queste cifre fossero parziali ed inesatte si capisce che i danni alla comunità derivano dai mancati controlli del fisco sulle imprese e agitare lo spettro dei furbetti del Reddito aiuta a non far capire che le regole del Rdc potrebbero essere riscritte in meglio se esistesse la volontà politica di farlo rivedendo in toto le misure di sostegno alla povertà . Ma questa volontà non esiste e si preferisce regalare soldi ai redditi medio alti e alle imprese creando un clima di sospetto attorno al Rdc e di totale ignoranza sulle sue effettive contraddizioni.

La scala di equivalenza RdC è pari a 1,8, mentre quella riferita ai 2 minori presenti nel nucleo familiare è pari a 0,4. Infine, la mensilità di RdC percepito dal nucleo è di 500 euro. Poiché sono presenti due minori, l’importo teorico dell’assegno temporaneo è pari a: euro 167,50 X 2 figli = euro 335,00.


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