Si chiama PNRR ma si legge esternalizzazioni dei servizi pubblici

Numerosi documenti di programmazione redatti da Giunte di vario colore sono unite nel prevedere esternalizzazioni dei servizi, per raggiungere gli obiettivi del PNrr si sacrificherà la gestione diretta ricorrendo ad affidi a esterni e appalti con contratti applicati decisamente sfavorevoli. La macchina comunale dovrà essere snellita sacrificando servizi non giudicati strategici, non portatori di soldi nelle esangui casse comunali. Parliamo di servizi per lo piu' legati al sociale, allo sport e alla cultura proseguendo nella privatizzazione sostanziale degli stessi. Le preoccupazione dei sindaci di non avere macchine amministrative capaci di presentare in tempi rapidi progetti destinati al PNR si traduce di fatto nella accettazione, tacita. degli ennesimi processi di esternalizzazione senza incidere sulle procedure assunzionali per porre fine alle carenze di organico rese drammatiche nei lunghi anni di blocco del turn over. Non una parola poi sulle regole di bilancio soprattutto negli Enti che si portano dietro situazioni di dissesto che difficilmente potranno essere superati con piani pluriennali di recupero dei debiti. Sugli enti locali si sta abbattendo l'ennesima onda malefica di esternalizzazioni, privatizzazioni dei servizi con il ricorso ad appalti che condannano migliaia di lavoratori e lavoratrici a salari da fame e contratti sfavorevoli in un paese nel quale intere province sono ancora ben lontane dal raggiungere gli standard europei nella erogazione di servizi sociali ed educativi. Nessuna critica dei sindaci all'operato del Governo e del Ministro Brunetta, alla reiterata volontà di non scorrere le graduatorie concorsuali per far fronte alle emergenze. Il timore, fondato, della Cub è che i prossimi piani occupazionali guardino essenzialmente alla assunzione di figure apicali e altamente specializzate per accaparrarsi i fondi europei lasciando in situazione di forte criticità se non di vero e proprio abbandono innumerevoli servizi condannandoli alla esternalizzazione. Particolarmente grave la situazione in sanità ove mancano migliaia di medici, infermieri, tecnici ed oss, figure indispensabili per quella assistenza territoriale efficiente e all'altezza dei compiti della quale il Governo ha più volte parlato. Invece di potenziare la medicina di base, preventiva e del lavoro, invece di assumere personale in sanità si ricorre alle partite iva o alle case e agli ospedali di comunità il cui impatto è ancora da comprendere Non basta poi ricorre al sistema universitario quando non si rimosso il numero chiuso per l'accesso ad alcune facoltà o non si è investito in formazione, anzi il capitolo formazione continua ad essere escluso dai costi di personale con adeguati investimenti che non gravino sulla spesa corrente. Cosi' operando non solo si alimentano le esternalizzazioni ma si impoverisce il sistema pubblico piegandolo ai dettami delle imprese private spianando al contempo la strada a contratti con aumenti inadeguati e crescenti disuguaglianze ps la spesa di personale negli enti locali non più in funzione di generici indicatori di spesa corrente e di costi del personale ma sarà considerata la spesa per personale qualificato legato ai trend che si stanno incrementando (investimenti, servizi alla persona). Questo è cio' che emerge dalla audizione di Brunetta alla Camera con la spinta a investire solo in alcuni servizi a discapito di molti altri

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