Il Governo Draghi vuole impedire le manifestazioni di piazza
Il Governo Draghi vuole impedire le manifestazioni di piazza
Lo Stato di eccezione viola i principi costituzionali e minaccia le libertà collettive.
Ci chiediamo cosa resterà dello stato di diritto a fine pandemia, eppure i provvedimenti annunciati dal Ministro Lamorgese sono accolti nel silenzio assenso dal mondo politico e sindacale.
Le prove di questa, ennesima, stretta repressiva erano state fatte in occasione del G20 cercando di ostacolare in ogni modo la manifestazione nazionale a Roma, oggi si annuncia un provvedimento per vietare le manifestazioni nei centri storici scimmiottando la vecchia direttiva dell'allora ministro degli Interni Maroni.
Se a spingere il Governo fosse la volontà di evitare contagi vieterebbero non solo i cortei ma anche gli spettacoli o le partite negli stadi o nei palazzetti, è evidente che la causa apparente siano i contagi ma la causa reale dei provvedimenti annunciati sia ben altra.
Impedendo le manifestazioni di piazza si pregiudica una libertà costituzionale oggi applicata ai No Green pass, domani estendibile a cortei sindacali o politici.
Tenere lontano i manifestanti dagli obiettivi
sensibili, rinchiuderli in piazze con sit in ricorda quanto accaduto
fin dai tempi del G8 di Genova, zone rosse a limitare la libertà di
movimento impedendo alle manifestazioni di turbare i tranquilli sonni
dei commercianti che attraverso alcune associazioni di categoria hanno
chiesto a gran voce di vietare i cortei come accadeva negli anni sessanta e settanta.
Le stesse associazioni magari che in piena pandemia erano contrari alle chiusure dei negozi quando i morti da covid erano centinaia al giorno.
Siamo in presenza di una vera e propria minaccia alla democrazia e alle libertà collettive contro le quali ribellarsi è giusto propio come si diceva tanti anni fa
Non possiamo restare silenti e inattivi davanti alla contrazione delle libertà democratiche e collettive
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