Qualche idea per costruire nel paese una opposizione duratura....e non solo al Green Pass

Qualche idea per costruire nel paese una opposizione duratura....e non solo al Green Pass

 

“Ad agosto il vaccino Pfizer è stato approvato definitivamente con un’efficacia del 95%. Ma l’approvazione è avvenuta su dati vecchi: i suoi manager già sapevano del possibile calo della protezione nel corso del tempo, e si preparavano a tornare all’incasso con la terza dose”, non siamo noi a scriverlo ma la trasmissione Report (Rai 3) dal suo canale Twitter ufficiale.

E ancora la stessa trasmissione giornalistica sempre sul suo profilo social: “l’Istituto superiore di sanità annunciava uno studio per monitorare il valore degli anticorpi nei vaccinati. Doveva essere un passo fondamentale per decidere su terza dose e durata del Green Pass. Ma di quella ricerca si sono perse le tracce.

Inizia a mostrare le prime crepe il muro di verità assolute diffuse nei mesi pandemici, stanno uscendo dichiarazioni, anche dalla comunità scientifica, di forte perplessità sulla terza dose e sull'utilizzo del Green Pass ma anche informazioni sulle errate dosi di un vaccino e le controindicazioni per i giovani sottoposti a vaccinazione.

La proroga della validità del foglio verde scaturisce dai numeri, quasi tre milioni di vaccinati il cui foglio verde è in scadenza e non potrà essere rinnovato nei tempi  previsti se con ricorrendo alla terza dose.

Siamo in presenza di dati oggettivi che dimostrano non solo il diffondersi del virus anche tra i vaccinati, ma l'abbandono del tracciamento del virus e dei tamponi nei luoghi di lavoro per questioni legate essenzialmente ai costi, senza poi dimenticare l'abbandono della ricerca sul monitoraggio degli anticorpi, indispensabili per studiare ogni forma di cura e di prevenzione al virus

Ancora una volta si risparmia sulla nostra salute e sicurezza, tutto è ormai un problema economico e se il Foglio verde non è sinonimo di immunità e di sicurezza, diventa essenziale possederlo per accedere nei luoghi di lavoro dove dei tamponi si è invece persa traccia.

E' ormai acclarato che esistano filoni di ricerca e metodi di tracciamento che non trovano diritto di cittadinanza nonostante sia ormai dimostrata la loro validità.

In queste settimane alcuni media hanno iniziato a dubitare della vulgata ufficiale sul vaccino, si sono insinuati dubbi fondati sullo strumento del Green Pass contro il quale si sono schierati uomini e donne che hanno scelto di vaccinarsi convintamente.

Prendiamo ad esempio la sospensione del vaccino Astrazeneca in alcuni paesi europei (Norvegia, Islanda, Danimarca) che attribuivano coaguli di sangue alla somministrazione del vaccino con varie segnalazioni pervenute da mesi all'Agenzia del Farmaco di varie nazioni.

La discriminazione nei luoghi di lavoro appare evidente come anche la necessità di non investire nella salute e sicurezza e non solo con i tamponi gratuiti ma potenziando medicina di base e preventiva, intervenendo sulle effettive ragioni che hanno portato all'aumento degli infortuni e delle morti sul lavoro.

Alcuni si soffermano sulle contraddizioni di un movimento eterogeneo dentro cui si muovono varie anime ma si prendono sovente immagini caricaturali, dichiarazioni campate in aria e senza alcun supporto scientifico per equiparare il movimento no Green Pass a una nuova ondata medievale, espressione di  ancestrale misticismo e con caratteristiche culturali reazionarie.

Allo stesso tempo è forte l'idea che possa esistere un fronte eterogeneo di svariate provenienze culturali e politiche in funzione anti Green Pass.

Siamo di parere opposto a questa idea visto che i fautori della privatizzazione della sanità o dei tagli all'istruzione non possono annoverarsi tra i nostri alleati e amici.

La presenza del sindacato di base Cub nei coordinamenti no Green Pass è dettata da ragioni molto semplici: se si accetta il Green Pass si accoglieranno come ineluttabili altre imposizioni ai lavoratori e alle lavoratrici che ormai da anni subiscono una offensiva fatta di privazioni, cancellazione di diritti, tagli al salario, depotenziamento degli spazi di democrazia, libertà e partecipazione.

La pandemia rappresenta anche un grande laboratorio sociale che mette in pratica le teorie del capitalismo della sorveglianza e modelli come quello del credito sociale che troviamo assai pericolosi per la democrazia. E come in ogni laboratorio che si rispetti sono attribuiti ai No Green Pass comportamenti scorretti e posizioni fasciste oppure accostati a immagini di violenza individuale e di piazza che stridono con la effettiva realtà.

Vivere negli stati di emergenza e di eccezione nella storia ha significato subire anche decisioni che da provvisorie sono divenute invece indelebili, è accaduto in contesti storici diversi e si ripete ancora oggi con gravi ripercussioni sulle agibilità collettive e sugli spazi di democrazia

E lo stato di Eccezione determina anche il divieto a manifestare o i fogli di via, strumenti per altro diffusi contro i movimenti sociali e politici degli ultimi lustri.

Non vogliamo essere accomunati a Trump e Bolsonaro che hanno avuto criminali responsabilità nella diffusione del virus e siamo diametralmente opposti alle loro ideologie e pratiche. Se qualcuno pensa di costruire una grande alleanza contro il Green Pass imbarcando sanfedismi, fascisti piu' o meno mascherati, qualunquismo , commette non solo un grande errore ma rende funzionale una critica al Green Pass e alla gestione della pandemia per usi strumentali ed elettorali magari da parte di forze politiche da sempre alleate con i settori economici e finanziari dominanti pur dietro a un becero populismo anti sistema. Costoro sono parti integrante di quel sistema antidemocratico che ha prodotto non solo il Green Pass ma sta trasformando ogni critica alla gestione della pandemia in una sorta di pratica irresponsabile da untori 4.0

Ci sembra quindi opportuno rilanciare i contenuti della nostra opposizione al Green Pass e alla gestione della pandemia, lo facciamo unendo vaccinati e non, a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, delle lavoratrici e della cittadinanza.

Nei prossimi giorni organizzeremo una iniziativa di approfondimento su questi argomenti perché riteniamo indispensabile iniziare anche all'interno del movimento no Green Pass una opera di confronto, discussione e informazione, per restituire dignità culturale, politica e scientifica ad una opposizione troppe volte descritta con superficialità e caricature.

 

a cura del Sindacato di Base CUB PISA

 

 

Commenti