Liberalizzazioni in arrivo

 Che le liberalizzazioni siano tra gli obiettivi del Governo su mera imposizione della Ue è cosa risaputa, allo stesso tempo i sindacati non sembrano avere memoria degli effetti nefasti delle liberalizzazioni sul mondo del lavoro e sulle condizioni di vita e retributive di lavoratori\trici.

La riforma degli appalti, la liberalizzazione del subappalto, la riforma delle società in house con cambi di contratto a costo zero per le aziende, sono parte integrante di un percorso condiviso con la Ue nell'ottica di accrescere il potere datoriale a discapito del sindacato.

Il Consiglio dei Ministri si è subito attivato per un decreto a favore delle liberalizzazioni mentre invece acquista tempo su materie dirimenti come le delocalizzazioni per non parlare poi delle questioni dirimenti come il capitolo previdenziale e del welfare che stando alla manovra di Bilancio prevedono la salvaguardia della Legge Fornero e ben pochi fondi destinati all'ampliamento degli ammortizzatori sociali con altre misure di sostegno al reddito e alle famiglie che invece tardono ad arrivare, o meglio vengono perfino soggette alla tagliola dei tagli in nome del pareggio di bilancio

Il Pnrr, benedetto dai sindacati,prevede infatti un decreto sulle liberalizzazioni come anche l'ampliamento del subappalto mentre sulle clausole sociali negli appalti si perde solo tempo mantenendo la genericità di certe clausole che nel corso degli anni si sono dimostrate carta straccia non mettendo al riparo la forza lavoro da decisioni unilateriali dell'azienda che hanno comportato riduzione orarie, contributive e peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro.

La mediazione tra le forze politiche ha raggiunto alcuni obiettivi come il rinvio delle gare per l'affidamento degli stabilimenti balneari ma tanta accondiscendenza non si regitra verso la forza lavoro.

Se nel caso degli stabilimenti balneari si va avanti con proroghe, quando si tratta invece di tagliare fondi al reddito di cittadinanza si usano parametri  ben diversi

Per fare un solo esempio, nel caso del riordino dei servizi pubblici locali si punta a un’altra delega di 6 mesi  limitando al contempo il ricorso alle esclusive a favore delle partecipate dagli enti locali (in-house) Allo stesso tempo le società in house vedono decisioni da parte degli enti locali miranti ad accrescere gli orari di lavoro applicando contratti sfavorevoli  e con la sostanziale contrazione del costo del personale.

Una nuova ondata di privatizzazioni potrebbe abbattersi presto sui porti e sul trasporto locale, in Parlamento è in corso una discussione sulla quale il mondo sindacale dovrebbe riservare maggiore attenzione senza subire il diktat di Bruxelles e le intrepretazioni Governative

Se il faro guida della azione governativa è il rispetto della trasparenza e della concorrenza, nel nome della concorrenza si sono attivate politiche nefaste per la forza lavoro uscita indebolita e frammentata dalle politiche di liberalizzazione come il caso del trasporto aereo dimostra eloquentemente.

Il Governo Draghi, se vuole avere i soldi del Pnrr, deve approvare entro l'anno una legge sulle liberalizzazioni e la concorrenza, che questa legge guardi agli interessi delle imprese è cosa risaputa, che questa legge possa avere ripercussioni negative sulla forza lavoro è scontato, ma scontato non dovrebbe essere invece l'assenso del sindacato dopo quanto accaduto negli ultimi 40 anni.

Il rischio che corriamo è quello di assegnare ancora piu' potere alle piattaforme come Uber, nel frattempo i ricorsi contro i licenziamenti collettivi vengono respinti dal Tribunale a conferma che il caso Gkn è in controtendenza rispetto agli orientamenti della Magistratura e dello stesso Governo.


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