Crollo della manifattura: ignorarla non aiuterà la Ue
L'aumento esponenziale della spesa militare Ue non ha portato reali benefici alla manifattura del vecchio continente contrariamente a quando dichiarato da analisti e addetti ai lavori che legano la competitività europea al rilancio delle tecnologie duali e al rafforzamento degli investimenti nella ricerca e produzione di nuovi sistemi di arma.
La premessa è importante alla luce di quanto avverrà nei prossimi mesi con la decisione Ue di svincolare le spese militari da ogni vincolo e dal rispetto del Patto di stabilità.
Chi poi ha cercato segnali di ripresa della produzione industriale tedesca si è ritrovato smentito dai dati previsionali con il terzo anno consecutivo in recessione, analogo discorso per l'Italia guardando ai dati a cavallo tra la fine del 2024 e le prime settimane del 2025.
Nel secondo semestre 2024 i dati dell'economia italiana sono stati tutti al ribasso, dalla produzione alle esportazioni fino alle ore lavorate, i giorni lavorativi presentano la contrazione peggiore dalla pandemia ad oggi giusto a confermare che la Manovra di Bilancio 2024 non ha tenuto conto dei dati reali della nostra economia che arriva da due anni di grave recessione industriale.
In particolare difficoltà mezzi di trasporto, tessile, prodotti in metallo , viva è la preoccupazione per i dazi statunitensi sulle esportazioni dell'UE che metterebbero in crisi ogni paese Ue specie quelli con maggiori interessi verso gli Usa.
L'industria è quindi in crisi e la crisi è acuita dall'aumento dei prezzi del gas, dalla perdita di potere di acquisto dei salari che limita la domanda interna ma soprattutto dalla debolezza del sistema industriale manifatturiero nel suo complesso
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