Esiste una emergenza malavita e delinquenza nel nostro paese?


 Esiste una emergenza malavita e delinquenza nel nostro paese?


 
Stando alle statistiche ufficiali diremmo proprio di no e quindi verrebbe da chiedere ai giornalisti di porre fine alle innumerevoli trasmissioni che lanciano accorati appelli a tutela della nostra presunta sicurezza.
 
Gli omicidi volontari in Italia sono calati del 33% in 10 anni, non siamo noi a dirlo ma il Report  redatto dalla  Polizia di Stato
 
 
Almeno alle forze dell'Ordine il giornalismo italiano vuol prestare ascolto oppure si preferisce ignorare la notizia quando diffonde dati che vanno a confutare le proprie granitiche verità assolute?
 
Un calo statisticamente rilevante che tuttavia presenta un dato sul quale riflettere: l'aumento degli omicidi  e degli atti di violenza commessi da minorenni il che dovrebbe indurre a ragionare sul malessere  sociale che attanaglia i giovanissimi.
 
Se calano gli omicidi legati alla Mafia potremmo al contempo  dedurre che la violenza talvolta mal si concilia con gli affari, cambiano le attività criminali e potremmo essere davanti a innumerevoli e diversificate infiltrazioni dell'economia legale.
 
Quanto poi alla tipologia degli omicidi, metà hanno origine da liti degenerate 
 
Alla luce di questi dati (si rinvia al report Servizio analisi criminale: omicidi in calo negli ultimi 10 anni | Polizia di Stato) si evince che
 
  • la campagna a reti unificate per denunciare l'aumento della criminalità non è suffragata da analisi oggettive e dati statistici reali ma risultato di una iniziativa ideologica per far passare il Decreto 1660 e norme restrittive in materia di libertà individuale e collettiva e agibilità sociale, sindacale e politica
  • da diversi rapporti e studi si apprende che non esiste correlazione alcuna tra aumento dell'immigrazione e fenomeni di criminalità, anzi interventi di politiche attive del lavoro e di inserimento sociale sono proprio gli strumenti atti a prevenire fenomeni malavitosi nella comunità migrante il cui desiderio di inclusione sociale è ben diverso da quel mondo chiuso e non comunicante che traspare in qualche trasmissione televisiva
  • la insicurezza percepita è frutto di una campagna orchestrata da media e partiti politici, da associazioni e parte del mondo sindacale che vuole legittimare una strategia repressiva in ambito sociale diffondendo notizie sui reati letteralmente smentite dalla letteratura scientifica e dai dati statistici ufficiali. La disinformazione regna sovrana avvalendosi di strategie atte a diffondere paura e chiusure aprioristiche
 


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