Intervento della Cub di Pisa al Convegno sulla sicurezza nei luoghi di lavoro
Ambiente di lavoro, burnout, stress lavorativo, in-sicurezze sul lavoro Riunione on line sabato 8 febbraio ore 9.30 promossa da Si Cobas
La composizione della forza lavoro nella Pubblica
amministrazione, le sostanziali differenze tra le modalità di lavoro presenti
nei comparti dimostrano quanto sia improprio parlare di salute e sicurezza in
termini generici.
L'esperienza arriva a chiederci con sempre maggiore
insistenza di andare ben oltre a ruoli formali per calarci invece dentro le
contraddizioni reali proprie del mondo del lavoro.
Il ruolo del RLS non potrà essere solo parte della
filiera aziendale della sicurezza o limitarsi a compiti formali, emblematica è
la consultazione del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza da parte
del datore di lavoro (o del dirigente) che, per quanto sia un obbligo giuridico,
avviene in un'ottica angusta atta a formalizzarne il ruolo e la funzione a
salvaguardia dell'impianto organizzativo aziendale.
Sono rari i casi nei quali l'RLS non venga coinvolto
all'interno della Pubblica amministrazione, lo si fa sapendo che nella
stragrande maggioranza questo RLS non sarà conflittuale con la parte datoriale
perchè l'arrendevolezza sindacale è poi strettamente connessa con l'approccio
alle tematiche legate a salute e sicurezza.
Solo in casi rari si arriva alla mancata consultazione
dell’RLS ove il mancato coinvolgimento comporta insomma una sanzione penale,
vale magari nella PA ma non nel privato dove ben altre sono le dinamiche.
Veniamo da anni nei quali l'RLS non viene fatto
entrare nella organizzazione del lavoro, dei turni, dei servizi adducendo la
motivazione che queste materie non sono neanche oggetto di contrattazione
sindacale. L’abbassamento della soglia di attenzione verso le tematiche della
salute e sicurezza è uno dei risultato della stagione concertativa.
Il ruolo del RLS non potrà limitarsi alla burocratica consultazione
per designare la RSPP o gli addetti al servizio antincendio o per decidere se
la formazione debba avvenire in presenza o in modalità on line o ridurre la sua
presenza ai documenti ufficiali come il Documento di Valutazione dei
Rischi
Questa premessa è indispensabile per arrivare a tre conclusioni:
·
ci sono alcune
situazioni nella PA ove la presenza del RLS è dirimente come in sanità, nella
ricerca (specie se collegata a laboratori), tra i Vigili del Fuoco e in buona
parte anche negli Enti locali. Ma è proprio l'approccio tradizionale del
RLS a dovere cambiare se vuole essere incisivo e perchè la sua azione sia
efficacia e produttiva. E la idea di costruire coordinamenti di Rls resta per
noi strumento per restituire, con la discussione, forza a questa figura
volutamente emarginata anche dal sindacato.
·
Bisogna guardare
alle condizioni di vita e di lavoro negli appalti pubblici dove spesso non ci
sono neanche spogliatoi o viene letteralmente bypassato il rispetto della
movimentazione dei carichi. Il mondo degli appalti e dei subappalti vive
drammaticamente l'emergenza salariale e contrattuale e questa situazione di
precarietà pregiudica direttamente l'operato dei Rappresentanti alla sicurezza
ma non permette alla forza lavoro di cogliere il nesso tra rivendicazioni
salariali e contrattuali da una parte e salvaguardia della loro salute e
sicurezza dall’altra.
·
Sui territori e
nei luoghi di lavoro le tematiche legate a salute e sicurezza sono anche
l'ambito nel quale misurare una modalità conflittuale dell'azione sindacale e i
temi legati alla salute e la sicurezza sono questioni imprescindibili se
sappiamo declinarle in termini critici, conflittuali e estranei alla filiera
della sicurezza aziendale dentro la quale hanno fagocitato i Rappresentanti per
sottrarre la loro azione ad ogni agire non subalterno.
Chiudiamo sulle nuove insidie
legate alla nostra salute, pensiamo alla Intelligenza artificiale, ai settori
nei quali l’alienazione è accompagnata dallo smart working in prevalenza, dalla
continua ricerca di sicurezza per prevenire i rischi legati alla pirateria
informatica che spingono il datore ad affinare i codici di comportamento e le
regole da rispettare. Pensiamo al potenziamento dei codici etici e di
comportamento che ormai spaziano anche in ambiti fino ad oggi sconosciuti, le
sfide davanti a noi sono innumerevoli e per essere affrontate non servirà una
Rappresentanza all’acqua di rosa, ancorata a ruoli formali e subalterni alla
parte datoriale.
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