L’umanità ama in quanto scrive
L’umanità ama in quanto scrive
L’amore per lo scrivere
La scrittura è un atto d’amore per se stessi e per gli
altri
di Laura Tussi
Lo scrivere di sé e per sé diviene introspezione in diari solipsistici, in
manoscritti, in saggistiche esplicative coinvolgenti l’umano, che conducono a
ampliamenti di ragionamenti interioristici, rapportati con gli eventi esterni
con fatti storici e accadimenti politici.
La scrittura, dal diario alla saggistica, fa pensare lo scrivente, il
lettore e l’ascoltatore che ampliano, amplificano, riportano e riferiscono i
contenuti del testo che può diventare biografico, autobiografico, e
semplicemente descrittivo degli eventi storici esterni, parte della vita
storica complessiva.
La didattica della scrittura, la competenza dello scrivere nascono da
antiche pratiche amanuensi e dalle forme scritte di diari adolescenziali, per
poi svilupparsi in ampi e dialettici discorsi elaborati in divenire per se
stessi, per gli altri, con gli altri. Perché lo scrivere, come la musica,
l’arte si sviluppano solo insieme nei percorsi umani, in collaborazione con
l’altro da sé.
La bilocazione cognitiva si evolve tra il testo, lo scrivente, il lettore,
l’oratore e coloro che riportano e ricompongono e descrivono quanto scritto, il
racconto, il pezzo cronachistico e storico per gli altri insieme agli altri,
sia in forma di lettura, sia di ascolto singolo, plurale e collettivo.
La didattica dello scrivente è un esercizio muto della mente che spesso si
apre e si evolve in riletture pragmatiche con il singolo ascoltatore e con il
lettore. Rilettura di verifica e analisi: analisi di un testo scritto che si
trasforma in riassunto, schema, sintesi, parafrasi. Verifica della funzione
descrittiva e introspettiva di quanto scritto per portare alla luce e far
rivivere verità storiche o evidenze interioristiche e solipsistiche in vari
percorsi cronachistici o autobiografici e descrittivi degli eventi storici
stessi.
Il testo si sviluppa anche insieme agli altri, ai vari spazi di umano
intorno a noi, e può far pensare molte persone che si soffermano sull’identità
dello scrivente e sull’analisi del lettore, dell’ascoltatore per amplificare di
senso e significato la scrittura che diviene con i nuovi media plurale,
collettiva e fonte di commenti e analisi sia pubblici che privati.
L’esperienza diventa anche passione dello scrivere: è un atto d’amore verso
se stessi e per gli altri.
È una profonda prova d’amore che coinvolge sentimenti, stati d’animo,
emozioni, con il ragionamento dialettico che accompagna la stesura del testo
che in base all’investimento emotivo può trasformarsi in metafora poetica di
una prassi e di una mitopoietica didattica del sé, per sé, per gli altri,
insieme agli altri.
Una elaborazione solipsistica può trasformarsi in evasione intellettuale e
culturale che con i social accomuna le persone e le rende sorelle e fratelli in
un comune anelito di espressione interiore plurale e pluralistica di molteplici
sé e accadimenti. Dove l’io si amplifica e spesso si mimetizza e riverbera in
rimandi subitanei e metaforici che lo nobilitano e ne riconducono in un altrove
l’essenza interioristica.
La pluralità di soggetti scriventi è feconda e partorisce vita in una
comunità molteplice, analitica del profondo e di ascolto plurale e
intellettuale, con la cultura del sé e l’importanza degli eventi non solo
interiori, ma anche esterni.
La scrittura prende forma e si dirama in poliedriche metafore e metamorfosi
di vita, in esistenze plurime e molteplici dove il libro prende l’essenza di un
ricettacolo di pensieri, crogiolo di idee, parole, musica, colori per l’umanità
percipiente, che ascolta, osserva e trasmette l’altro da sé e recepisce l’umano
insito nello scrivente e che diviene parte di infinito perché esso stesso è
umanità. L’amore per lo scrivere è l’atto più nobile nel tramandare all’umanità
il proprio sentire, il proprio racconto, l’osservazione degli eventi che si
susseguono nel corso della storia o in un determinato segmento epocale.
Scrivo in quanto sono. In quanto amo l’in sé e per sé e l’in sé con gli
altri, con l’interiorità, l’emotività dell’umano. L’umanità è in quanto scrive.
Dai tempi, per l’eterno.
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